domenica 22 agosto 2021

REBIRTH | RINASCITA di Tamara Ferioli e Olga Niescier



Se volete regalarvi una giornata tra arte, natura, cultura e buon cibo, vi consiglio di andare al borgo del Castello Ginori di Querceto, in Val di Cecina (LI).  Qui troverete fino al 12 settembre la mostra REBIRTH | RINASCITA di Tamara Ferioli e Olga Niescier, ospitata in un luogo fresco che vi consentirà di contemplare immersi nella quiete le opere di queste due giovani artiste che hanno un legame molto stretto con la natura.

Mentre salite potrete osservare il tipico paesaggio toscano dove le essenze della macchia mediterranea (come lentisco o cisto) si intrecciano con i cipressi, i fichi e i pini, immersi nella campagna dove regnano zolle pronte per la semina, stoppie e altre meraviglie.

Arrivati, si può godere del silenzio di questo piccolo borgo dove la vite americana, ancora verde, ammanta le pareti esterne del castello e di altre case, il sole se c'è picchia ancora forte, e alla vista compare qualche gatto assonnato.





Ho visto diverse volte (ne ho parlato qui), dal vivo, i fiori realizzati da Tamara Ferioli (qui, qui, qui), ma ogni volta mi sorprendo per la preziosità e delicatezza delle singole opere realizzate con ossa di pesce, per la biodiversità che è riuscita a realizzare


Ogni fiore è infatti diverso dall'altro, non solo per dimensione, ma anche per altri dettagli dei petali o del pistillo che li rende unici. Far nascere la vita da ossa che sarebbero scartate. Un bellissimo messaggio trasversale, sia di riutilizzo in forma artistica di qualcosa che normalmente non è considerato più interessante, sia di dare forma e nuova vita a qualcosa di morto. Questo invito a una nuova nascita, che arriva dopo un periodo di quiete forzata, è ancora più forte e potente, ora. Scoprire la bellezza delle forme, della creatività, dell'armonia. Fiori che sembrano interagire e creano un tutt'uno con il dipinto sullo sfondo di Olga Niescier, anche lei amante della natura. Un dipinto essenziale che porta in verticale le essenze vegetali che sembrano voler uscire dalle pareti che le definiscono.

Un'armonia preziosa che vi lascerà tanta gratitudine. Lo consiglio sia a chi ama l'arte, sia a chi ama la natura come la sottoscritta.

Il progetto è a cura della galleria d’arte Kalpa Art Living che ha realizzato un video affascinante su vimeo qui. Se volete approfondire il lavoro delle due artiste vi rimando qui, per Tamara Ferioli, qui, per Olga Niescier.

Per informazioni: ART GALLERIES & INTERIOR DESIGN - Via Porta all'Arco 12-24, 56048 Volterra (PI), Italy - info@kalpa-art.it | www.kalpa-art.it  - tel: +39 338 117 9741

Se prima o dopo la visita avete voglia di un pasto, vi consiglio la Locanda del Sole (qui).

martedì 17 agosto 2021

Tu se vuoi chiamalo amore o complicità


Questa sera a un certo punto
c'è stato un abbaiare di cani a destra e a manca
(naturalmente Sally, da buona portinaia si è affacciata prontamente alla finestra per rispondere)
che mi ha fatto pensare a uno dei film Disney
che mi sono rimasti nel cuore: La carica dei 101.
Sarà perché ho desiderato un cane dall'età di 2 anni 
e l'ho avuto a 11 
(beninteso, i miei mi hanno accontentato 
con altri animali finché non fossi pronta ad accudirlo), 
sarà perché Sally mi ricorda molto Pongo, 
sia quando mi viene a leccare per uscire fuori, 
sia con questi abbai alla finestra a cui non ero abituata. 
Fatto sta, mi è venuta in mente la scena 
in cui i piccoli scompaiono e tutti i cani 
si danno da fare a diffondere la notizia. 
Che sia successo qualcosa nel mondo canino a noi sconosciuto? 
Certo è che oltre al vociare della gente fuori, 
non mancano anche i suoni dei cani, a destra e a sinistra 
(e dentro casa). Milano, 10 giugno 2021




 



Non so più dire da quando Sally sia entrata nelle nostre vite. O meglio, so quando è avvenuto realmente, ma come tutte le cose belle, sembra che sia nella nostra famiglia da molto più tempo. Sarà perché abbaia costantemente a Massimo, ricordandoci ogni giorno la sua esistenza. Sarà perché mi aspetta ansiosa anche dopo cinque minuti. Sarà perché da quando c'è non ho più avuto momenti depressivi (eh sì, questo è un dato di fatto), sarà...

Di fatto ho aumentato i momenti fuori, godendomi ancora di più quelli "selvatici", approfittando per esempio qui in Toscana delle uscite notturne, che magari per "pigrizia" non farei, godendomi cieli stellati, stelle cadenti, canti di assioli e civette. Sarà che in Piemonte grazie a lei osservo i caprioli... e non solo.



Già solo sentire il suo ansimare quando arriva di corsa, o vedere il polverone che solleva quando corre a perdifiato, mette allegria.

La cosa più bella è vedere la sua pazienza infinita con i bambini e i ragazzi, nonostante con i cani sia una vera "portinaia" alla finestra e una dominante sulle altre femmine.

Con Andrea il rapporto è a dir poco magico. Basta guardare alcune foto per capirlo.

Ah, e da quando si è quasi "incontrata" con la gatta di mia suocera, è bastato annusarmi per essere gelosa.





A Miasino, oltre a inseguire i caprioli, Sally, come dico io "ama guardare la televisione". Se ne sta per un sacco di tempo a scrutare con il suo tartufo bagnato l'aria, chissà cosa percepisce di bello!

Invece, quando usciamo, specie in città, ma anche in campagna, Andrea racconta che quando fa brevi pipì "lascia il biglietto da visita" per i maschi di passaggio. In effetti, non avendo un cellulare...

sabato 14 agosto 2021

Grammatica valenziale


Questo post lo dedico ad Antonella Capetti, autrice di Apedario (qui) , di un saggio che continuo a leggere ma non sono ancora pronta a recensire "A scuola con gli albi" edito da Topipittori (qui) e dei volumi "A più voci" realizzato con Marta Vitali per Pearson editore (qui). Seguendo Antonella in questi anni sono cresciuta, perché è generosa nel donare riflessioni sulla scuola, mette al centro i bambini e le bambine e i loro pensieri. A lei devo la scoperta di questi libri di cui avevo molto bisogno. Ammetto la mia ignoranza e non conoscevo ancora la grammatica valenziale, ma appena scoperta mi si è aperto un mondo, un universo che forse aspettavo. Ho sempre amato la logica e pensato che con la curiosità e il ragionamento si possa apprendere meglio che a memoria. Pertanto, leggendo "Grammatica e fantasia" di Veronica Ujcich, "Grammatica dei bambini: le parole" di Diana Vedovato e Vera Zanette e "Grammatica dei bambini: le parole" di Veronica Ujcich, editi da Carocci Faber (qui, qui e qui), ho trovato finalmente un metodo per avvicinarsi alla grammatica in modo diverso.

Di cosa si tratta?

Come si dice nella introduzione, il libro aiuta i docenti a lavorare con una didattica laboratoriale per scoperta, anche con l'impiego della fantasia. Diversi sono i "mentori": uno di questi è Gianni Rodari con la sua Grammatica della fantasia, Edizioni EL(qui) ha aperto le porte all'apprendimento legato anche al divertimento, per unire l'utile al dilettevole. 

Il metodo, ideato dal francese Lucien Tesnière e portato in Italia grazie alle opere di Francesco Sabatini, che mette al centro della frase il verbo. Si deve a Tesnière il collegamento con la valenza, metafora impiegata per definire il rapporto tra un verbo e i suoi "argomenti", ovvero la capacità di un verbo di legare a sé un certo numero e un certo tipo di elementi linguistici come un atomo attira a sé atomi di altri elementi per formare una molecola. Sempre a lui si deve l'idea del verbo viene visto come il canovaccio di una pièce teatrale, che chiama sulla scena un numero variabile di attori partecipanti. Nella frase si possono poi aggiungere altri elementi, che Tesnière chiama "circostanti", perché incaricati di rappresentare le circostanze in cui l’azione si svolge.

Esistono pertanto i verbi zerovalenti, come quelli "metereologici" (es. piove, nevica), monovalenti (es. "il cane abbaia) e così via fino ad arrivare ai tetravalenti (quattro "valenze"). Allo stesso momento con la frase "il bambino accarezza il cane", in cui il verbo è bivalente, si può pensare a una scena che richiede la presenza di due attori "il bambino" che accarezza, "il cane" che è accarezzato.

Mettendo al centro il verbo e non più il soggetto, si riesce a comprendere come il primo non abbia solo valore come semplice "azione da compiere".

Nei libri viene suggerito l'impiego del libro "La grammatica è una canzone dolce", un breve romanzo di Erik Orsenna, Salani (qui), dove due bambini si ritrovano in un'isola, dove gli aggettivi si comprano nei negozi, i verbi lavorano in fabbrica. 

Grazie a questi tre volumi, si possono avere indicazioni sia metodologiche sia esempi da esplorare insieme ai propri alunni.

Io non vedo l'ora di mettere in pratica quello che ho letto.

Vi lascio, suggerendo due webinar del gruppo Raffaello Edzioni che ho trovato su youtube: qui e qui. Naturalmente, esplorando, si possono trovare molte presentazioni del professor Sabatini.

Inoltre, ho trovato questa tesi di Corso di Laurea Magistrale in Linguistica dell'Università di Padova, che ho trovato, che può essere utile per un approfondimento: qui.

Diari serali toscani






12 agosto: La prima stella cadente

Usciamo fuori dal salotto completamente buio - dopo ore di luce - e fatico a camminare sul terrazzo e a scendere le scale. Mi devo appoggiare e solo con la lentezza riesco a trovare il modo. Pian piano il Firmamento mi appare in tutto il suo splendore. Questa sera le stelle la fanno da padrone, alcune più splendenti, altre meno, ma tutte incantevoli. Ci avviamo sotto un pino e sembra che con i suoi rami abbia catturato delle nuvole scure. Le sue fronde hanno un aspetto ovattato, come acquerellato. Non le avevo mai viste così. Intanto la civetta chiama a più non posso.

Mi sposto dall'altro lato e sento il gracidìo lontano - saranno di rane o rospi? - insieme al canto dei grilli. 

Mentre osservo la volta celeste, un lampo luminoso e veloce squarcia il cielo. La prima stella cadente dell'anno. Rapida e decisa è passata davanti a me. Chiudo gli occhi ed esprimo il desiderio. Intanto è un luccichio continuo, di stelle e di aerei che sembrano quasi andar loro incontro. Una brezza fresca mi avvolge e mi accarezza. 

Dopo tanto caldo in casa, fuori è un grande conforto. Aspettando Sally mi godo tutta questa bellezza grandiosa e penso a quanto sia fortunata a poterne disporre anche per soli cinque minuti. Un tesoro prezioso.

Torno a casa salendo decisa le scale. Gli occhi si sono abituati e tutto mi sembra così luminoso intorno tanto che posso distinguere i dettagli del tavolo, delle sedie, dello stendino rimasto sul terrazzo.

Buonanotte ai sognatori. A chi è sveglio e chi sta per andare a riposare. 

Io mi sono presa il mio pezzetto di felicità anche stasera.









11 agosto: Gentile brezza

È arrivato il fresco e smuove la gonna del vestito mentre i miei piedi scricchiolano su quello che resta di un campo di grano. Il sole è tramontato e sta regalando colori cangianti dal rosa al dolce arancio. Sally al richiamo corre verso di me a perdifiato sollevando un polverone.
Intorno a me il vociare dei grilli e in sottofondo il rumore di un treno che sta andando verso Nord. Lo spicchio di Luna si fa coraggio e spunta sempre più intenso nel cielo accanto a Venere (sarà lei?). È un grande regalo questa passeggiata sonora e colorata.
Intanto sotto casa i ragazzi giocano a ping pong. Ognuno ha il suo pizzico di felicità.
Buona serata a tutte e tutti



9 agosto: Certe giornate...

Ci sono giornate speciali nella loro "normalità". Andare al mare con un'amica che non vedi da tanto, vedere i due fratelli ormai quasi nerd giocare nell'acqua per due ore (!), dopo mangiato uscire per una passeggiata con il cane e osservare il tuo quattordicenne giocare divertendosi con Sally,. Per concludere sentire chiedere sempre da quest'ultimo di giocare a "15 uomini" un gioco da tavolo e stare insieme noi quattro divertendoci a sfidarsi. Infine, sapere che hai accanto i tuoi tre uomini che vedranno un film horror insieme.
Certe giornate sono normali ma lasciano un dolce sapore in bocca. Il sapore che tutto possa cambiare di nuovo e che queste relazioni sono in continuo cambiamento e non puoi che osservarle e godertele quando avvengono.

mercoledì 11 agosto 2021

Toh, ecco una mantide religiosa

Ci sono giornate che iniziano alla grande, come quella di oggi. Per caso (o forse no?) i ragazzi hanno trovato un bellissimo esemplare verde di mantide religiosa. Era da anni che non ne vedevamo una da queste parti e non verde. Giusto il tempo di fare qualche osservazione e foto e poi l'abbiamo lasciata libera. Non trovate che la maglietta di Andrea sia mimetica con il colore della mantide?




martedì 10 agosto 2021

Avanti tutta! di Guia Risari e Daniela Iride Murgia, Edizioni Corsare



Penso che ci sia un tempo per ogni cosa. Per potersela gustare in ogni suo dettaglio. Mi capita che sia così con gli albi scritti da Guia Risari e con quelli illustrati da Daniela Iride Murgia. Avendole entrambe mi sono concessa del tempo e un luogo adatto per apprezzarlo quanto merita. Sto parlando di Avanti tutta! di Guia Risari e Daniela Iride Murgia, pubblicato da Edizioni Corsare (qui la scheda).

Nella prima doppia pagina osserviamo un adulto perso nella lettura e leggiamo "Questa storia comincia in una giornata un po' inutile, in cui non sta accadendo niente di speciale". Mi basta soffermarmi per pensare a come l'estate e il tempo "vuoto", l'"otium" latino ci ricordino quanto il "perder tempo", la cosiddetta "noia" anticipino momenti meravigliosi. Forse perché si fa spazio per i pensieri, forse perché si fa spazio per la curiosità, forse perché... cosa direste voi? E cosa potrebbe dire un bambino o una bambina?

Fatto sta che il protagonista trova dei pali speciali (quanto sono meravigliosi i dettagli!), che hanno delle punte di matita su cui si arrampica e ammira il paesaggio. E noi ammiriamo le illustrazioni in cui penso Daniela Iride Murgia si sia dilettata a inventar nomi delle cime innevate di montagne che nascono da un libro... che sia tutto frutto della fantasia? Che fosse tutto nel libro che il nostro protagonista stava leggendo? Poco ci importa ora perché lo seguiamo e non vediamo l'ora di voltar pagina.


Ci ritroviamo un ragazzino agghindato con calze a righe rosse e un vestito strepitoso che tiene in mano un granchio che a sua volta sorregge un seme che pare simil alchechengi. Un cane è lì in adorazione.
Illustrazione premio Andersen, Daniela Iride Murgia.

 (Marina Petruzio, esperta di moda ha avuto più volte modo di raccontare meglio della sottoscritta quanto questa artista, vincitrice quest'anno del premio Andersen come "Miglior illustratrice dell'anno", sia una delle poche a vestire i suoi personaggi con abiti di una grazia infinita)... a proposito c'è un numero speciale di Andersen che parla di lei... (qui)

L'avventura prosegue con altri personaggi che si pian piano compaiono e mi sembra un po' di ripensare anche alla fiaba di Jack e il fagiolo magico...

La magia di questo albo è che ti continua a sorprendere e il protagonista non cede ai "ricatti" dei genitori paurosi che lo vogliono far scendere perché "è pericoloso!" ma li convince a provare a guardare dal suo punto di vista. Questa svolta nella storia la ritengo molto preziosa. Troppo spesso la paura che si inciampi, si cada, ci si possa far male intralcia le nostre esperienze? I bambini e le bambine di oggi sono spesso preda di adulti ansiosi, che non li lasciano esplorare in solitudine.

Non mi addentro oltre per non rovinare il libro e lasciarvi la curiosità di prenderlo, leggerlo e sfogliarlo. Metterlo giù. Poi riprenderlo, osservarlo e rileggerlo.

Io rimango incantata e ringrazio le due autrici per un testo così delicato e coraggioso al tempo stesso, pieno di fantasia e creatività, che invita a esplorare, che sia con un libro, con una matita o con la fantasia. L'importante è andare.