lunedì 30 maggio 2016

Libri folli e bellissimi: una mostra e un libro, edito da Orecchio Acerbo, sui Tolle Hefte di Armin Abmeier, organizzata da Hamelin


In occasione dei primi venti anni di Hamelin (ne parlerò spero presto) e in concomitanza con la #BCFB16 Fiera del Libro di Bologna, dal 4 aprile al 5 maggio è stato possibile visitare a Bologna, nell’ambito di Bologna Città del Libro per Ragazzi, la mostra "Tolle Hefte. Libri folli e bellissimi", una retrospettiva dedicata al progetto di Armin Abmeier. Il progetto, a cura di Hamelin Associazione Culturale è nato da un’iniziativa del Goethe Institut Italien, in collaborazione con Orecchio Acerbo e in occasione di LOOK. Germany in Bologna Children’s Book Fair 2016.

Dal progetto all'esposizione a Palazzo D'Accursio
Ho il piacere di aver intervistato Giordana Piccinini, una delle curatrici del progetto per Hamelin, che mi racconta come è "sbocciato il tutto" "La mostra è nata perché il Paese ospite della Fiera del Libro di Bologna era la Germania, ma in realtà il progetto risale a un incontro che Ilaria Tontardini, Emilio Varrà e la sottoscritta abbiamo fatto alla Fiera del libro di Montreuil diversi anni fa (Armin Abmeier è mancato nel 2012) e abbiamo avuto il piacere di conoscere di persona Armin Habmeir - ideatore del progetto - che ci ha fatto vedere i suoi libri, i cosiddetti "Tolle Lefte". Da lì è nata una grande passione nei suoi confronti, perché pur non essendo editore, ha creato una collana con grande ardore per testi e illustrazioni e ha realizzato 45 libri per adulti utilizzando una stampa particolare dove i colori "escono" in maniera molto forte.
Si può dire che sia scoccata una scintilla sia per la persona, con una grande passione per i libri, sia per un progetto. Mancava solo l'occasione giusta.
Quando il Goethe Institut ha interpellato Hamelin nell'ambito di un progetto per la Fiera di Bologna l'associazione ha chiesto di poter metter realizzare una mostra dedicata a questo progetto di una vita intera.
Dopo l'iniziale esitazione del Goethe Institut - perché non si trattava di libri per ragazzi - l'associazione Hamelin ha trovato il taglio adatto perché Armin Habmeir è riuscito a raccontare più generazioni - si va da vecchi illustratori tedeschi a giovanissimi - di artisti interessanti e innovativi che hanno segnato la storia dell'illustrazione per bambini: Anke Feuchtenberger, Atak, Volker Pfüller, Henning Wagenbreth, Axel Scheffler, Blexbolex, Kathrin Stangl, Wolf Erlbruch, Rotraut Susanne Berner, Kitty Kahane, Christoph Feist, Moritz Götze, Sophie Dutertre e altri ancora.
Inoltre Hamelin era anche interessata al progetto - raccontare la passione di quest'uomo che ha iniziato a collezionare libri, incontrare artisti e persone a cui poteva interessare il progetto, quindi con una grande voglia di creare una comunità che si esprimeva attraverso la collana di libri.

Azzardo la domanda... Si potrebbe quindi paragonare Armin Habmeir - in piccolo - a una figura come Rosellina Archinto che con la Emme Edizioni nel 1966 è riuscita a far pubblicare artisti portandoli a creare opere per bambini? "C'è questa vicinanza, perché entrambi avevano l'idea di fare una collana di libri di un certo tipo.- mi risponde Giordana Piccinini - Quello che li differenzia, è che lui, oltre ad aver pubblicato solo libri per adulti, ha pubblicato libri sempre nello stesso modo: i librini sono della stessa forma, ognuno ha dentro un poster, ognuno ha colori fortissimi
Nella mostra abbiamo cercato di far vedere la "fucina", di come "artiginanalmente" costruiva un libro, scegliendo un testo, scegliendo un illustratore. Lui parla proprio di comunità di artisti, esisteva infatti un vero e proprio scambio con gli autori.
Questi autori non è che facevano il disegno, lo coloravano e andava in stampa ma dovevi "disegnare" l'illustrazione per ogni passaggio di colore (da 4 a 6): in mostra erano esposte le lastre. Infatti, lui voleva dare questo effetto particolare al libro, non trascurando nessun dettaglio: dal testo all'illustrazione, ai colori e l'opera d'arte diventa alla fine più il libro che l'originale."

Prosegue Giordana Piccinini "Non si tratta di una mostra di originali - anche se erano in mostra anche originali - ma che riguarda il processo di lavoro. Questo è stato pensato insieme a Rotraut Susanne Berner (sua compagna in questa avventura e di vita, autrice tra le più importanti nell’ambito dell’illustrazione tedesca). 
In mostra è stata:
  • esposta la sua biblioteca: cosa leggeva, cosa lo ha colpito, quali sono i libri che lo hanno segnato (abbiamo portato alcuni suoi libri da Monaco) e come alcune tappe lo abbiano influenzato; 
  • messa in evidenza la relazione con gli artisti - le lettere, come nascevano i progetti, la comunità che si era creata in Germania e non solo a Monaco; 
  • fatto vedere il processo di realizzazione dei libri: prendendo un libro di Atak è stato fatto vedere tutto il lavoro di creazione: dai lucidi alla prima stampa fino al libro. Solo nella parte centrale sono stati messi i 45 libri realizzati.
  • L'ultimo pezzo è la realizzazione di un Tollen Hefte con giovani artisti talentuosi scelti tra quelli proposti da artisti che hanno collaborato con Abmeier; ne abbiamo scelti quattro (Paula Bulling, Riikka Laakso, Paul Paetzel, Christina Röckl) che hanno lavorato su un testo inedito di Johann Heinrich Pestalozzi (1746-1827), pedagogista svizzero-tedesco (che traccia 37 ritratti d’infanzia di ragazzi ospitati nel suo istituto di Neuhof).  Si tratta di una lettera che ha inviato ai mecenati dell'epoca con descrizioni di bambini che voleva tenere e istruire.
    Quindi si parte dal passato per arrivare al presente... e al futuro. La mostra voleva infatti sottolineare la vitalità del progetto e la sua capacità di influenza con la presenza in mostra di quattro giovani autori."
Quanto tempo vi ha preso questo lavoro? "Più di un anno."

Ma quando è iniziato tutto ciò?
Nel 1991 Armin Abmeier, che Atak (qui link) definì “l’editore più appassionato del mondo”, inizia un collana di libri unica nel suo genere. Die Tollen Hefte, libretti “folli e bellissimi”.

"I libri sono caratterizzati da una speciale tecnica di stampa offset artigianale che mette gli illustratori di fronte a sfide spesso lontane dal loro consueto metodo di lavoro e dà vita a piccoli e preziosi volumi, dai colori inimitabili, di grandissimo impatto estetico. Centro pulsante dell’esposizione è l’oggetto libro, attorno al quale ruotano gli elementi decisivi per la creazione di ciascun titolo: dall’impronta culturale di un editore dalla mente estremamente aperta alla scelta degli illustratori ed autori, dai metodi di comunicazione del progetto alla stampa come momento decisivo in cui tutto il flusso creativo confluisce."

La mostra ha reso omaggio e fatto conoscere il lavoro e il genio di Abmeier (e quello della sua compagna di vita ), ma ha anche avuto l’obiettivo di evidenziarne l’impatto nell’orizzonte visivo europeo degli ultimi venti anni, con un lavoro a diretto contatto o un’influenza su tre generazioni di autori, nell’ambito del disegno, dell’illustrazione per adulti e per ragazzi, nel fumetto.
Alcuni approfondimenti li potete trovare su: Le figure dei libri (qui), ma anche qui, qui e qui (blog di Rotraut Susanne Berner - si tratta di post dedicati alla fiera).

Rotraut Susanne Berner porta avanti il suo lavoro e come? "Oggi che lui non c'è più, è la sua compagna - che ha lavorato con lui contribuendo con dei Tolle Hefle- che sta portando avanti il suo lavoro: l'ultimo libro lo ha fatto con Nadia Budde (qui link)."
  
Rotraut Susanne Berner ha raccontato la figura di Armin Abmeir e l’importanza del suo lavoro, all’Accademia di Belle Arti di Bologna lo scorso 1 aprile. L’esposizione è stata presentata alla Bologna Children’s Book Fair presso il Caffè degli Illustratori il 4 aprile, con Rotraut Susanne Berner e l’illustratore Henning Wagenbreth. Qui il link agli appuntamenti e qui un articolo su Repubblica.

Il libro di Orecchio Acerbo
"Tolle Hefte. Libri folli e bellissimi" (qui il link) è anche il nome di un cofanetto composto di tre volumetti, pubblicato per l’occasione da Orecchio Acerbo e curato da Hamelin. "Non un corredo alla mostra, ma una parte fondamentale del progetto con cui si è voluto far conoscere questa splendida avventura editoriale, cercando di riprodurne il fascino sulla carta."
Il primo volumetto contiene un intervento critico di Hamelin e un testo autobiografico in cui Abmeier ripercorre la sua passione per la lettura, il rapporto con il libro, la scoperta di alcuni autori che ne hanno influenzato il percorso. Si parte dall'analisi del nome "Toll" (qualcosa di pazzo, fuori dagli schemi, folle e dall'altro canto ciò che ispira meraviglia e stupore, per indicare il bello) "Hefte" (nel suo significato originale significa più quaderno, il fascicolo, non troppo prezioso, piccolo, semplice, famigliare).
Il secondo volumetto è invece interamente dedicato a un’intervista con Rotraut Susanne Berner, che ci fa vivere dall’interno il mondo dei Tolle Hefte dalle origini ai progetti futuri.
"Entrambi i volumi hanno una grandissima presenza di immagini - e non poteva essere altrimenti - ora tratte dai titoli pubblicati, ora da materiali preparatori e inediti, ora da manifesti, locandine, biglietti di invito per mostre e la promozione dei titoli e degli artisti coinvolti."
 
 
"L’ultimo volumetto è un vero e proprio libro illustrato, alla maniera dei Tolle Hefte, con le immagini inedite di Paula Bulling, Riikka Laakso, Paul Paetzel, Christina Röckl, su un testo del 1778 del pedagogista svizzero Johann Heinrich Pestalozzi, di cui Grazia Honegger Fresco ci dà un ritratto tanto breve quanto illuminante."
Come nei Tolle Hefte di Abmeir ciascun libretto contiene un poster.

Chi era Armin Abmeier
Nato a Monaco (1940-2012), ha iniziato la sua carriera come libraio e come promotore di libri. Successivamente, ha lavorato per oltre 20 anni come rappresentante di vendita per gli editori di libri di letteratura ed arte come Steidl, Hanser e Schirmer / Mosel. È stato un grande lettore, esperto di grafica, tipografia e collezionista di libri, e, dal 1991, anche un editore di opuscoli e piccoli libri illustrati, DieTollen Hefte. Come editore di questi “libretti folli e bellissimi” ha lavorato con artisti che hanno fortemente influenzato illustratori e fumettisti delle generazioni successive. Armin Abmeier è stato curatore della Stiftung Illustration e ha ricevuto una menzione speciale al Bologna Ragazzi Award nel 2007. Nel 2010, ha aperto una piccola galleria a Monaco.
 
Rotraut Susanne Berner
Nata a Stoccarda nel 1948, è un’illustratrice ed autrice conosciuta e premiata a livello internazionale. Dopo gli studi di graphic design presso la Fachhochschule di Monaco di Baviera, dal 1977 ha lavorato come freelance nel campo pubblicitario, come graphic designer ed illustratrice. È stata nominata più volte per l’Astrid Lindgren Memorial Award e per il Premio Hans Christian Andersen. Nel 2006 le è stato assegnato il Premio Speciale al German Children and Adults’ Literature per le sue opere complete. Vive a Monaco, dove gestisce la pubblicazione del progetto Die Tollen Hefte, su richiesta del marito Armin Abmeier, inventore e primo editore di questi libri. Quest'anno a Bologna ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Premio Hans Christian Andersen (qui approfondimento sul Corriere della Sera).
Qui e qui qui il suo sito e qui il suo blog (questi ultimi in tedesco) alcuni link per approfondire.

giovedì 26 maggio 2016

A lezione di educazione civica in piazza Lavater con il Clan della Zampa


 
Lo scorso 20 maggio i bambini della Scuola Stoppani sono stati invitati dal Clan della Zampa, associazione senza fini di lucro, a conoscere da vicino i cani e scoprire come rispettare i nostri amici a quattro zampe e quali sono le azioni civiche che devono compiere i loro padroni.

Un gazebo informativo ha fornito palloncini e disegni



mentre sul marciapiede sono stati messe scritte che invitano i padroni a rispettare la legge e raccogliere i "ricordini" dei loro cani, visto che la via Stoppani e l'adiacente via Zambeletti (dove si trovano i complessi di asilo nido, scuola infanzia e scuola primaria) sono letteralmente infestate ogni giorno da cacche di ogni forma e dimensione. Peraltro violando la legge (vedi link Comune Milano).


 Sulla cancellata della scuola sono stati appesi i disegni fatti dai bambini e "simbolicamente" i sacchetti di cui dovrebbero dotarsi tutti i padroni di cani per raccogliere le deiezioni canine.



Il gazebo (sono state fornite anche merende a tutti i bambini), ha incuriosito grandi e piccoli


I bambini hanno iniziato a prendere dimestichezza con i cani prima che arrivasse una vera educatrice a fornire alcune informazioni corrette sul comportamento da avere quando si approccia un amico a quattro zampe.






Poi disegni con i gessetti...







Ed ecco l'educatrice, che ha invitato i bambini a prendersi "cura" di un cane a scelta, chiedendo prima al padrone il permesso e chiedendo cosa il cane era in grado di fare.
Poi, scambio, cambio cane e cambio bambino...

























I piccini stavano a guardare seduti sul marciapiede godendosela...

Alla fine a ogni bambino è stato consegnato un foglio con le regole fondamentali della convivenza civile per un buon rapporto con i cani
E foto finale per l'associazione "Il Clan della Zampa": qui la pagina facebook. Grazie e... alla prossima!