Il paesologo Franco Arminio (qui) ci ha donato una poesia di rara bellezza e intensità. Spesse volte mi sono chiesta cosa sia la gioia e come "tenerla".

I temi che mi stanno a cuore spaziano dalla fotografia alla Natura, dagli albi illustrati all'educazione, dalla biodiversità alla creatività, dalle notizie giornalistiche alle attività con i bambini. Ho scelto di chiamare il mio blog "A casa di Anna" perché spero che vi sentiate un po' a casa. Mettetevi comodi e leggete. E se avrete voglia di commentare mi farete solo piacere. Buona navigazione.
lunedì 5 aprile 2021
Riflessioni sulla gioia, sulla felicità e sul benessere
Il paesologo Franco Arminio (qui) ci ha donato una poesia di rara bellezza e intensità. Spesse volte mi sono chiesta cosa sia la gioia e come "tenerla".
domenica 4 aprile 2021
I nostri "compiti" per le vacanze pasquali
Da quando siamo qui in campagna, i "compiti" che abbiamo fatto sono stati:
- camminare nel bosco,
- provare a sederci ad ascoltare i suoni,
- fare meditazione nell'erba,
- osservare le tracce di animali (penne o fatte),
- provare a camminare in silenzio,
- sdraiarsi nel prato,
- parlare con gli alberi o accarezzarne le ferite,
- osservare i fiori,
- disegnare dal vivo i fiori,
- ascoltare poesie.
E per concludere la giornata in bellezza abbiamo fatto una passeggiata notturna senza cane al seguito, a sentire il fragore dei rami secchi mossi dal vento, a percepire il silenzio e la quiete, poi alcuni rumori strani, forse di un capriolo e forse il latrato strano della volpe, il raglio dell'asino... e ancora il profumo della stalla che mi ha fatto ricordare il periodo del tirocinio con Saino sulle rondini, quando andavamo a inanellare di notte nei dintorni di Milano.
Gli arresti improvvisi ad ascoltare.
Il suono del ruscello nella notte.
Il cielo stellato velato di nuvole.
Il rumore dei nostri passi sulle foglie secche.
Il sibilo del vento e poi nessun rumore.
I cani al nostro passaggio.
Un cerchio magico.
Finché staremo qui ci rotoleremo nei prati, ascolteremo i canti degli uccelli, proveremo ad annusare quali fiori profumano, per riempirci di bellezza prima di rientrare.
sabato 3 aprile 2021
"Casa toracica" di Cristina Bellemo, Edizioni Anima Mundi
Sono lisca
che s'incarna
di parole
impastate a sudore e foglie
pazienze di sale
Sono scheletro
che si rimpolpa
di facce
vicoli bui
trasparenze
di vetri e assenze
Sono intelaiatura
a fili
di memorie e santini
e musi di cani
e mani
callose
Sono cartilagine
che s'innerva
di sassi
risposte
cercate tazze
di colazioni e calzini
Sono schema di ossa
che si fa
vene di fiumi
e organi
di pane raffermo
inzuppato nelle stagioni
[Io sono
minuscolo
magneticoniente
che s'ispessisce
di strati di storie]
Senza esserne consapevole ho conosciuto Cristina Bellemo anni fa, quando ho preso l'albo "La leggerezza perduta" edito da Topipittori e illustrato da Alicia Baladan (qui). Senza rendermene conto ero affascinata da quelle parole che raccontavano tanto, senza dire tutto, e lasciavano spazio all'immaginazione.
Ma il colpo di fulmine è arrivato a ciel sereno grazie a un incontro realizzato da Sara Costanzo con il supporto di Alberto Ardizzone nel ciclo degli incontri "Abitare poeticamente il mondo", una sera di gennaio. Sulla pagina facebook di "Fare anima in educazione" (qui) potete ritrovare la registrazione della serata, a cui ha partecipato anche la poetessa Silvia Vecchini, che seguo da ormai un decennio.
In questa serata, a dir poco emozionante, ho scoperto come Cristina abbia scelto di diventare poetessa, sin da piccola. E come il dolore a volte può trasformarsi in parole che curano e confortano.
Le poesie di Cristina Bellemo sono così, come quella che inizia con questi versi:
"Scegli per me
parole
silenziose nel chiasso
che ferisce le orecchie
..."
Una poesia che mi accompagna in questi tempi in cui tutto è sospeso, in cui "siamo / così esposti così / pelle / di carta velina". Tempi in cui valgono carezze più di tanti altri gesti.
Una lettura intensa e profonda, che cura le ferite di questo periodo. Parole che accudiscono il cuore. Parole che fanno riflettere a lungo.
Per finire, se non vi avessi ancora convinti, il libro fa parte della "collana piccole gigantesche cose". Per me questo è già sufficiente per renderla speciale.
L'editore è Anima Mundi, di Otranto (qui).
Disegno dal vivo e i libri di Edith Holden
Edith Holden era una bravissima disegnatrice dal vivo, che usava gli acquarelli in modo fenomenale. Autrice di due diari, che ha tenuto nel 1905 e nel 1906, è morta troppo presto (affogata nelle acque del Tamigi a 49 anni, mentre raccoglieva fiori per il suo erbario).
"Il diario di una signora di campagna del primo del Novecento" è il più noto, e uscito prima, anche se risale al 1906. Qui, si trovano appunti naturalistici legati ai mesi dell'anno, con annotazioni che si intrecciano alle poesie che amava.
venerdì 2 aprile 2021
Seduta accanto all'Ontano
Caro Ontano
Questa è la mia prima seduta qui.
Sono emozionata.
Sono attorniata dai canti degli uccelli: fringuelli, merli, cinciallegre, cornacchie. È un continuo vociare nel silenzio.
Tu ti stagli solitario nel prato con il tronco ammantato di licheni.
I miei pensieri sono travolti dai canti degli uccelli, qui veri protagonisti.
In lontananza ho appena sentito un fagiano. E un gallo.
Sento il ronzare di api e mosconi.
Il prato è ricoperto da anemoni, primule tarassachi, violette e qualche croco.
Quanti anni hai? So di avertelo già chiesto ma forse non ho sentito la risposta.
Chi viene a trovarti? I picchi? E hanno dato dei buchi in alto?
Chi ha lasciato nel terreno quelle specie di grufolata? Sono davvero curiosa e non ho ancora risolto il mistero.
Nel prato accanto alle anemoni ricche di polline vedo anche le tue pignette e gli amenti penduli. Sono quelli dei noccioli?
Il tuo tronco è molto secco. Cosa posso dare per te? So che vivi in terreni che amano l'acqua.
Quanti anni hanno i licheni che abitano il tuo tronco? Alcuni sono tondi e piccoli, altri giganteschi e i loro confini si confondono in mezzo ad altri licheni.
Ci sono altri ontani vicino alla siepe. Le vostre radici sono connesse? Cosa vi dite? Sarei curiosa di saperlo.
Ma tu ti ricordi del grande noce che c'era nel nostro prato? Era abbastanza vicino a te. È stato fulminato e ora non c'è più. Era altissimo. Ora guardo l'altro noce vicino alla casa e direi che si è fatto grande e bello. Sovrasta la casa rosa di un bel po'. Ha più di 40 anni.
Verrò a trovarti anche più tardi o stasera.
Sono curiosa di sentire e vedere le differenze.
Buona giornata
domenica 21 marzo 2021
domenica 14 marzo 2021
Un anno dopo: lettera al Covid
Sappi che, nonostante saremo sempre in allerta in questo lockdown, non ci rovinerai la vita.
Gli ossiuri sono venuti a farci visita. Quindi forse lavare le mani dovrebbe essere un promemoria prezioso!
Per cui, nonostante tutto il rispetto per quello che provochi, e non lo sottovalutiamo, ora sappi che non sei al centro del nostro universo, ma ne fai parte.
Perché non iniziamo a convivere e vedere come te la cavi con chi si è vaccinato?
Ti diverti ancora così tanto come prima? Io penso di no.
Con questo la ramanzina non finisce qui.
Per chi vuole dar ascolto alle persone belle e che sanno di quello che parlano, l'appuntamento è oggi alle 19 sulla bellissima pagina di Pillole di Ottimismo
Comunque sappi che la bellezza, la poesia, l'ottimismo e la natura saprranno aiutarci a superare anche questo periodo.
sabato 13 marzo 2021
Lettere da una zia
domenica 7 marzo 2021
La giornata perfetta
Esistono le giornate perfette. Quelle che vuoi fissare nella memoria perché sono preziose.
La mia giornata è iniziata con un messaggio di mio fratello che mi annunciava che alle "23.54" del 6 marzo ero diventata zia. Un'emozione indescrivibile, che sto ancora assaporando. Ho sognato e provato a immaginare il mio nipotino, ma non avendolo ancora visto, posso solo avere una vaga idea di chi sia e sapere che, comunque, è bellissimo.
Naturalmente dopo una notizia del genere è difficile riprendere sonno, ma è bella la condivisione con le persone più care. Genitori in primis (agitati più di me anche se nonni per la terza volta).
Questa mattina, alcune ore dopo, ero dunque carica e piena di energia da vendere nonostante avessi dormito poco. Senza neanche troppa fatica ho studiato bene con mio figlio, anche lui in vena, e poi ho iniziato a trasformarmi in dogsister. Avete mai provato? Trovo sia bellissimo: prendete una sorella e un fratello (e una dolce cognata) e due sorelle. Queste ultime, appartenenti alla specie Canis lupus familiaris.
Ecco poi, quando occorre, mescolate le carte. Io mi sono chiamata naturalmente dogsister. Ebbene oggi ho preso Gala e, dalle 10 del mattino, lei e Sally non hanno smesso di giocare (con intervallo per il cibo). Solo ora posso dire che sono stremate accanto, sul tappeto.
Non vi dico l'emozione di uscire, modi sherpa, con entrambe tenute a un braccio e avventurarsi tra il profumo dei pruni in fiore.
Poi, la visita in studio da mio suocero Nado. Mio suocero Nado Canuti (qui) è un artista. Tanti lo chiamano "Maestro" e forse questo è il modo più corretto, perché è talmente poliedrico che chiamarlo scultore è riduttivo. Vederlo all'opera è fantastico. Vederlo ancora alle prese con le sue opere a quasi 92 anni fantastico. Oggi l'ho aiutato a sistemare una bellissima installazione con tantissime creature volatili. Con il tempo la gioia e i colori hanno invaso le sue opere, insieme alla natura rivisitata e sarà forse per questi due motivi che le amo tantissimo.
Dunque mi sono divertita ad arrampicarmi con la mia mascherina sulla scala a montare le sue opere, scoprendo upupe, pettirossi e una sorta di formichiere volante. Che divertimento. Il tempo è passato senza che me ne rendessi conto.
Poi ascoltare e vedere il mio piccolo insettajones felice in campagna con il suo babbo raccontarmi delle passeggiate e sentire la sua voce pimpante, come non era da tanto tempo. Sentirmi dire come sia bravo a orientarsi nel bosco, ormai sua seconda casa, mi ha riempito il cuore di gioia immensa e gratitudine. Gratitudine in un tempo così difficile, di aver potuto farlo andare via, perché non avrebbe mai retto un secondo lockdown... (risuona nelle orecchie ancora la sua frase "Mamma ma tu ti ricordi la tua vita prima del Covid?").
E dunque, cosa chiedere di più da questa giornata di sole, piena di profumi e di emozioni grandi che ancora devo metabolizzare e godere?
Mi avvio verso il letto con il cuore colmo di gratitudine e gioia. Sapendo che una nuova vita può cambiare la vita di molti.
Caro Leonida, benarrivato su questa Terra. La tua zia non vede l'ora di conoscerti e salutare la tua coraggiosa mamma. Grazie Tomaso e Tamara per questo dono immenso.
sabato 20 febbraio 2021
Lessico "naturale"
Se esordissi dicendo che "Sempre caro mi fu quest’ermo colle" è stato scritto da Manzoni o che "L’albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da’ bei vermigli fior" è di Montale, tutti inorridirebbero per la mia ignoranza (e avrebbero ragione). Lo stesso se usassi il condizionale al posto del congiuntivo.
Non si sa come mai, invece, se su fior di albi illustrati (di case editrici che peraltro adoro, ma dico il peccato, non il peccatore) o sui sussidiari, o sui giornali si scambiano "lumache" con "chiocciole", non solo nessuno se ne accorge, ma se lo fai notare qualcuno si picca anche.
Già dall'età di tre anni Andrea sapeva che le lumache o "limacce" sono prive di guscio, mentre le chiocciole lo hanno.
Bene, andate a ricontrollare sui libri...
Penne o piume?
Lo stesso, sembra che penne e piume siano sinonimi: chiedete a un uccello (se ci riuscite!) se preferirebbe volare con ali costituite da penne solide e robuste o cercare di sostenersi con soffici piume. Eppure, anche qui, quanta confusione! Basterebbe capire che esiste un lessico del mondo della natura creato per non dover spiegare ogni volta che: "la penna è costituita da una parte dura, detta rachide che alla base è vuota - detta calamo - e dal vessillo in cui le barbe sono attaccate da sorte di uncini, gli amuli". Anche sul vocabolario Treccani purtroppo si dice che spesso si confondevano piume con penne. Ma le piume sono morbide (tanto da costituire il piumino) e prive di amuli e servono per tenere caldo il corpo (ossia per la termoregolazione dell'animale, proprio come accade per il pelo dei mammiferi). Guardate bene i libri e andate a caccia di errori...
Vogliamo poi parlare di scaglie e squame? Per tanti sono la stessa cosa, in alcuni sussidiari invece, si scrive addirittura l'opposto. Per fare chiarezza, le scaglie sono il tegumento dei pesci, le squame, che hanno un'origine diversa, ricoprono il corpo dei rettili e le zampe degli uccelli.
Polipo vs polpo
Quanti di voi pensano che il polipo sia la piovra?
Vi lascio pensare.
Il polipo è in realtà la forma "sessile" ovvero fissa, di una medusa: di fatto un esempio sono le attinie e i coralli. Il nome proviene dal greco πολύς, polýs, “molto” e πούς, poùs, “piede”, quindi “dai molti piedi”. I polipi sono animali fissi, sessili e bentonici (dal greco βένθος "abisso", cioè vivono sui fondali o sulle rocce). Si tratta creature antiche molto semplici.
Il polpo, quello dagli otto tentacoli, appartiene invece al "gruppo" dei molluschi cefalopodi ed è uno degli invertebrati più intelligenti. Si tratta di un animale che si muove, si riproduce, capace di mimetizzarsi e predare. C'è un bel po' di differenza, non trovate?
sabato 13 febbraio 2021
I tuoi primi 10 anni
domenica 17 gennaio 2021
Alla ricerca della bellezza
In questo periodo delicatissimo della nostra vita, ho scoperto che c'è una serie di iniziative e incontri che possono aiutare a tornare alla bellezza. Poiché questo blog è nato proprio su consiglio di diverse persone che mi dicevano che mi veniva naturale fare rete, vorrei condividere con voi le mie scoperte, per gustare in tutta Italia, e oltre, queste preziose boccate di ossigeno per il nostro cuore e per il nostro cervello.
Iniziamo da domani 18 gennaio: vi consiglio di sintonizzarvi alle 18 sulla pagina facebook della rivista Bambini (qui) l'incontro con Monica Guerra e Fabrizio Bertolino sul libro a più voci “Contesti intelligenti”.
Approfittando, se ve lo siete perso, vi consiglio di andare nella sezione video e guardare "Educare all’aperto: possibilità o necessità?" il dialogo a due voci tra Monica Guerra e Michela Schenetti (qui).
(scoperto grazie alla mia amica Alice Rampa): se si vuole seguire la diretta occorre iscriversi inviando una mail a: duse913@gmail.com.
E questo è solo l'inizio... ripercorrete a ritroso la pagina e scoverete incontri meravigliosi (es. con Antonio Catalano, ma non solo).
"Vi aspettiamo il prossimo martedì alle 17.30 con Luca Gabrielli (La Collina Cooperativa Sociale)
Iscriviti al modulo per ricevere il link dello streaming: https://docs.google.com/.../1FAIpQLSdRadWkatNJHX.../viewform
Il corso è gratuito, ma l’iscrizione è obbligatoria! I posti sono limitati a 250 per incontro.
Il programma di formazione dettagliato e il modulo di iscrizione sono disponibili a questo link: https://www.zaffiria.it/per-bellezza-e-meraviglia/"
Barbara ha anche incontrato l'editor di LupoGuido Virginia Portioli per parlare di uno degli ultimi albi usciti: titolo dell'incontro, Un pomeriggio con Jip e Janneke qui).