venerdì 30 gennaio 2015

Beatrice Alemagna e Le merveilleux DODU-VELU-PETIT




Edith - Eddie per gli amici - ha cinque anni e mezzo: suo padre conosce cinque lingue, sua mamma canta come un usignolo, sua sorella è la reginetta del pattinaggio su ghiaccio e lei... lei non sa fare niente. Inizia così un altro meraviglioso albo illustrato di Beatrice Alemagna, artista italiana ormai adottata in Francia. Si tratta de "Le merveilleux Dodu-Velu-Pelu", edito da Albin Michel Jeunesse.
La protagonista è ancora una volta una bambina piccola, dai ribelli capelli biondo-arancio, alle prese con un regalo speciale da fare alla mamma; infatti la piccola Edith non vuole essere essere da meno di sua sorella per procurare qualcosa di unico per la mamma che deve essere un "dodu-velu-pelu" (queste sono le parole che insieme a "compleanno" "mamma" riesce a captare di sfuggita).


E così seguiamo la piccola Eddie in giro per la città a cercare il suo dono speciale dai suoi amici commercianti: ognuno le regalerà qualcosa ma la ma non quella cosa speciale che lei cerca con tanta forza di volontà. Ma la speranza aiuta gli audaci e la piccola riuscirà a a trovare il suo Dodu-velu-pelu, qualcosa di unico, un piccolo amico peloso dello stesso colore fucsia del suo piumino e con la stessa aria sbarazzina e vivace della protagonista.


Che dire se non questo albo, che mi ha conquistato sin dalla copertina (non ho resistito ad aspettare l'edizione italiana), è un'altra opera in cui si ritrova lo stile degli ultimi capolavori di Beatrice Alemagna. Si possono passare ore a osservare con i bambini tutti i dettagli che caratterizzano le tavole illustrate con sapiente maestria e poesia.
La protagonista che pensa di essere incapace di fare qualsiasi cosa (lo pensa lei perché vediamo che si sveglia, si alza, si veste, si lava i denti e fa colazione da sola) è in realtà capace di esplorare con tutto l'entusiasmo tipico dell'infanzia il mondo che la circonda e riuscire a conquistare i cuori delle persone che la incontrano e, naturalmente, dei suoi piccoli e grandi lettori. Da amante dei colori e delle piccole cose non posso che amare questo albo pieno di poesia in cui si da grande fiducia ai bambini.
Qui potete vedere il trailer originale, mentre qui potete ascoltare la presentazione in francese da parte dell'autrice. Se volete approfondire il suo lavoro potete vedere anche questo video.

Con questo post partecipo al Venerdì del libro di HomeMadeMamma.

martedì 27 gennaio 2015

Laboratorio sulle forme alla Feltrinelli RED


Come preannunciato qui, domenica 25 gennaio abbiamo ricominciato i "Laboratori a merenda" alla Feltrinelli RED. Meglio di così non sarebbe potuta andare. Grazie anche alla segnalazione dell'iniziativa su Radiomamma (grazie di cuore!), il portale ideato da Carlotta Jesi che è diventato ormai un vero riferimento per le famiglie milanesi, abbiamo fatto "il botto". A mezz'ora dall'inizio, quando ancora stavo allestendo i tavoli, era quasi tutto pieno e confesso di essere stata a un certo punto in difficoltà per sistemare tutti i bambini che continuavano ad arrivare, cercando di accontentare un po' tutti. La disponibilità degli adulti a lasciare spazio ai piccoli è sicuramente stata una grande risorsa. Risultato: oltre 27 bambini e bambine di età compresa tra 2 e 8 anni (ma i quattrenni l'hanno fatta da padrone) pronti ad ascoltare storie e creare e giocare con le forme.



Quasi tutti i bambini presenti conoscevano il bellissimo albo illustrato edito da Babalibri di Leo Lionni "Piccolo blu e piccolo giallo" (qualcuno mi ha raccontato che questo libro costituisce il progetto per l'anno scolastico nella scuola d'infanzia del proprio bimbo) mentre "Chi c'è tra i ritagli?" ideato da Silvia Borando per Minibombo è stato una novità per tutti. Qui trovate una interessante e illuminante recensione della pedagogista Francesca Romana Grasso (che ho scoperto solo oggi!). Ho il piacere di conoscere di persona Francesca e ogni volta di più sono felice che sia entrata a far parte della mia rete di relazioni perché con il suo ottimismo e il suo senso analitico mi apre sempre nuovi orizzonti. Vi consiglio il suo blog perché c'è molto da leggere e ascoltare.
PS: piccolo aggiornamento: per apprezzare in modo diverso "Chi c'è tra i ritagli" vi consiglio anche di andare a spulciare qui. Per associare ritagli e musica.


Dopo le letture i bambini e le bambine si sono messi all'opera coadiuvati dagli adulti che come sempre hanno fatto soprattutto da "supporter" lasciando spazio alla fantasia dei piccoli.
Mentre alcuni si sono fatti ispirare molto dal libro dei ritagli e si sono "lanciati" nella creazione di animali, altri hanno preferito andare su creazioni più classiche (case, macchine). Quasi tutti hanno cercato di rispettare la regola di utilizzare le forme che avevo preparato, mentre alcuni hanno subito il fascino irresistibile di ritagliare e modificare. Ma anche questa è la libertà che caratterizza i nostri laboratori. Creare uno spazio di libero sfogo, dando pochissime indicazioni che possono essere anche "ribaltate" alla bisogna.

Ecco di seguito una carrellata delle bellissime opere prodotte (non sono tutte). Rimango sempre affascinata da quello che i bambini e le bambine riescono a creare. Ringrazio tutti quelli che sono intervenuti (genitori, nonni, bambini e bambine), in particolare Anna Crema, senza il cui aiuto non sarei riuscita a "cavarmela" al meglio. E chi mi ha dato una mano a risistemare! 
Bellissimo ritrovare faccine e volti noti e conoscerne di nuovi. Sono anche felice che a partecipare ci sia anche qualche "grande" (8 anni): anche se vi sentite un po' spaesati e pochi rispetto ai piccolini, sappiate che siete sempre i benvenuti!
Vi ricordo che domenica 1° febbraio Barbara Archetti vi aspetta con una nuova avventura.






















lunedì 26 gennaio 2015

Educazione al tatto / Percorso creativo in Veneto con La Scuola del Fare





La scuola del Fare di Castelfranco Veneto (TV) ripropone il 21 (dalle 15 alle 19) e il 22 marzo (dalle 9 alle 13) il percorso creativo dedicato al tatto con il seminario "Scoprire il senso del tatto" condotto da Laura Anfuso e il laboratorio "I materiali: toccare per fare" tenuto da Elia Zardo. Qui potete trovare il post che ho dedicato qualche mese fa. Il corso è a numero chiuso e sarà attivato con almeno 15 partecipanti (max 25) ed è aperto a educatori di nido e scuola infanzia, a insegnanti, genitori e animatori. Il costo è di 100,00 euro. Se siete interessati il consiglio è di iscrivervi il prima possibile. Per chi vuole da fuori Elia consiglia il bed and breakfast Magrine poco distante dalle sedi dei corsi, dove troverete gentilezza, cura e prezzi a buon mercato. Inoltre, nel caso voleste arrivare con il treno, non ci saranno problemi di trasporti, basta accordarvi con lo staff della Scuola del Fare. 
Per informazioni potete visitare il sito de La scuola del Fare (nella sezione programma di formazione e aggiornamento per adulti subito sotto l'immagine che ricorda i 20 anni di attività) o scrivere a info.lascuoladelfare@virgilio.it.



Lascio spazio ora a una bellissima lettera che Laura ha scritto in occasione della scomparsa dell'illustratore e artista Mauro Evengelista, che tanto tempo ha dedicato alla ricerca sui libri tattili, pubblicandone alcuni di rara bellezza: Cuore di pietra, Troppo ordine, troppo disordine (libri tattili illustrati d'artista che ha realizzato con la collaborazione della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi - Collana "Tactus") e Saremo alberi, edito da Artebambini.
Qui potrete trovare molti interessanti approfondimenti.

Ciao, Mauro!

Hai toccato il cielo.  Le tue braccia-rami si sono protese con forza verso il cielo per ricevere l'abbraccio azzurro. Ora appartieni al Cielo.

Come un albero sensibile hai lasciato le tracce profonde delle tue radici nella terra. Hai capito subito che la Terra deve crescere molto per conoscere la pace: non ci possono essere né troppo ordine né troppo disordine. Non si può far finta di niente, non si può negare la diversità o mostrare solo insofferenza. La Terra deve diventare un unico grande pianeta in cui si possano conciliare le differenze. Tu con le tue dita-radici hai voluto indicare l'urgenza di costruire nuove modalità di composizione delle diversità con gli altri. E lo hai fatto con l'amore umile dell'Albero che sa guardare alla profondità della terra senza rinunciare al cielo, che sa offrire amicizia, ombra, riparo.
Grazie, Mauro!

Come un albero sensibile hai lasciato le tracce profonde delle tue radici nella terra. Hai capito subito che le emozioni sono il respiro della vita e con le tue dita-radici hai realizzato una grande magia. "Attraverso immagini tattili astratte hai cercato un'emozione".  Hai permesso alla Terra di toccarla con mano. Hai permesso alla Terra di conoscere la Metafora tattile, di avvicinarsi un po' al Cielo con la Sinestesia incisa nel cuore. Tu hai capito che ogni nascita speciale non è mai priva di ferite e che per far nascere un fiore ci vuole amore. Tu sei il fiore che cresce dove prima era collocata la pietra. Tu rappresenti la forza del fiore che si protende verso il sole per ricevere i suoi raggi caldi e luminosi.  Alla tua forza possiamo attingere per crescere bambini-alberi che hanno bisogno di un pensiero illuminato, di una Terra feconda.
Grazie, Mauro!

Come un albero sensibile hai lasciato le tracce profonde delle tue radici nella terra. Non hai voluto dimenticare nessuno dei tuoi fratelli. Hai capito subito che i rami degli alberi sono tanti e diversi e con le tue dita-radici non hai voluto escludere nessuno. Hai saputo "sentire" le loro vite diverse. Come fili di corda, i rami di ogni albero si aprono al mondo per stagliarsi nel cielo azzurro. Con una corda che si dipana e incide nello spazio, ci hai voluto indicare la strada da percorrere sulla Terra per arrivare a godere della pienezza del Cielo. Sei riuscito con la tua sensibilità e con la tua originale creatività a far vibrare tutti i rami-corde, anche le corde più intime e più nascoste del cuore.
Grazie, Mauro!

Non ti dimenticheremo mai!

Laura Anfuso




venerdì 23 gennaio 2015

Laboratori alla Feltrinelli RED


Riprendono i Laboratori a merenda alla Feltrinelli RED di piazza Gae Aulenti, a Milano. Si comincia domenica 25 gennaio alle 16.30 (se interessati vi consiglio di arrivare un po' prima per prendere posto) con un incontro dedicato a giocare con le forme, accompagnato dalla lettura di "Piccolo blu e piccolo giallo", di Leo Lionni, edito da Babalibri e "Chi c'è tra i ritagli" di Silvia Borando, edito da Minibombo. Se nel primo caso si tratta di un libro classico, intramontabile e ancora forse poco conosciuto, nel secondo si tratta di un nuovo libro ideato da una casa editrice che si sta facendo spazio nel panorama editoriale con proposte semplici e interessanti.
"Piccolo blu e piccolo giallo" è un piccolo capolavoro (ideato da Leo Lionni per i suoi nipoti durante un viaggio in treno) di rara poesia e bellezza. Un libro che racconta moltissime cose insieme (amicizia, diversità, identità, gioco, riconoscimento dell'altro) con una semplicità e immediatezza che arriva subito al cuore dei bambini, anche piccolissimi. Più difficile è l'approccio che hanno gli adulti, che talvolta non riescono a trovarci quel qual cosa che li affascini. Ma se noi grandi a volte ci facessimo guidare dall'istinto dei nostri bambini, senza troppe remore e pregiudizi, forse riusciremmo a coglierne appieno tutto il valore. A volte non basta leggere una volta un albo illustrato per apprezzarlo. Per coglierne tutte le sfumature bisogna entrarci un po' dentro. La narrazione ai bambini ci consente di leggerlo e rileggerlo e far passare anche tutte le nostre emozioni. Ecco le recensioni di Scaffalebasso (grazie Maria!) e Mangialibri (grazie Giulia!), scoperte tramite il gruppo facebook "La biblioteca di Filippo" creato da Federica Rossi, alias Mammamogliedonna. Se volete entrare - su richiesta - potrete leggere anche l'acceso dibattito che è scaturito proprio da questo libro. Questo gruppo di scambio e confronto sugli albi illustrati è davvero molto bello e intenso (bisognerebbe avere molto più tempo da dedicarci).
"Chi c'è tra i ritagli" è un invito a usare la fantasia con poco. E al tempo stesso è un albo utile per i più piccoli che imparano a contare... alla rovescia (il che è un buon allenamento!). Silvia Borando invita a giocare con i rettangoli e i quadrati per costruire un sacco di animali, stilizzati. Tra l'altro sul sito della casa editrice si trovano altri spunti interessanti. Ecco il video di presentazione della casa editrice e la recensione di "Libri e marmellata" (ma la copertina fa riferimento a un altro albo di Minibombo).

Vi ricordo che il 1° febbraio, sempre alle 16.30, Barbara Archetti vi aspetta in Feltrinelli per scoprire un mondo di colori sotto la nebbia, aiutati dalla bellissima lettura di un altro albo ever green "Nella nebbia di Milano" di Bruno Munari, edito da Corraini.

Ah, dimenticavo! Con questo post partecipo alla bellissima iniziativa del Venerdì del libro di HomemadeMamma.

venerdì 9 gennaio 2015

Formazione dei giornalisti: il punto un anno dopo

 

Come tutti i colleghi giornalisti, pubblicisti o professionisti, dal 2014 sono alle prese con la formazione professionale continua, per mantenere l'iscrizione all'ordine (come indicato nel DPR 137/2012). Come si sa, per il triennio 2014-2016 bisognerà accumulare 60 crediti formativi, con un minimo di 15 all'anno (di cui 15 obbligatori ma gratuiti sulla deontologia). Sono esentate per un anno le persone in maternità o congedo parentale, in servizio militare o civile volontario, in malattia o per altri casi accertati di impedimento.
Su altre cose c'era e c'è ancora confusione, ma sul sito del Centro di Formazione Giornalismo Radio Televisivo leggo con piacere – incrocio anche le dita – che i crediti acquisibili attraverso la cosiddetta formazione a distanza sono stati portati a 30 (in attesa del vaglio ministeriale), mentre la frequenza di corsi di aggiornamento professionale sulle nuove tecnologie non può superare i 20 crediti per triennio (dovrò darmi una regolata! Ma a mio parere è un peccato perché le nuove tecnologie sono una delle chiavi per il futuro).
Secondo il Regolamento si possono raggiungere due crediti per ora di formazione, anche se in molti casi si acquista un solo credito all'ora.
Insomma, per tenersi aggiornati non solo bisogna conoscere il Regolamento e le disposizioni attuative sulla formazione professionale continua ma controllare periodicamente sulla Piattaforma S.I.Ge.F. il programma dei corsi (naturalmente bisognerebbe vagliarlo spesso dato che quelli gratuiti si esauriscono subito). L'iscrizione alla piattaforma può essere fatta sia con la mail personale sia con la Pec (posta elettronica certificata) che da diversi anni è obbligatoria per gli appartenenti agli ordini. 
E attendere pazientemente che nel proprio profilo siano caricati tutti i crediti acquisiti (la speranza è l'ultima a morire!).

I corsi che ho seguito e seguirò
Dopo aver frequentato diversi corsi posso fare un primo bilancio personale. Nonostante le polemiche, ho trovato il "Corso sui fondamenti di giornalismo digitale" organizzato dall'ODG (che fornisce 10 crediti) ben fatto (a dispetto di quello sulla deontologia). Sarà perché a tenerlo è Massimo Sebastiani, responsabile di Ansa.it, un giornalista che ha insegnato al liceo, dunque sa parlare e soprattutto sa spiegare. In proporzione, ho imparato di più qui che al corso su "Smart Social Media Marketing" (8 crediti), organizzato dall'Università Cattolica di Milano, dove ho speso non solo soldi ma anche due giornate piene del mio tempo. E le cose più interessanti sono state spiegate l'ultima mezz'ora dalla fine. Ma è solo il mio parere, altri lo hanno apprezzato (forse dipende anche dalle aspettative e dal background; in più io amo chi sa spiegare e insegnare e penso che queste siano una dote e una competenza che implica anche pensare a chi ti troverai davanti). Per fortuna ho conosciuto persone interessanti. I corsi servono anche a quello! 
Un altro corso che ho seguito con interesse, anche se con alcuni se e alcuni ma, è stato "Il giornalista editore di sé stesso" (8 crediti), organizzato dal Centro di Formazione Giornalismo televisivo a Roma. Anche qui, alcuni argomenti sono stati trattati approfonditamente, altri meno (è dipeso dai docenti), ma ho apprezzato che ci fosse un foglio di valutazione alla fine - di cui spero tengano conto - mentre trovo assurdo che non abbiano pensato a chi veniva da fuori organizzandolo alle 9.00 del mattino in un posto poco accessibile venendo dalla stazione (e considerando che durava solo mezza giornata).

Per iniziare l'anno nuovo mi sono iscritta invece al corso "L'immagine e il web" dedicato a chi vuole saperne di più su aspetti pratici, legali e deontologici dell'uso delle immagini nel giornalismo web e tv. Se volete a oggi c'è ancora posto (8 crediti, 10 ore di lezione spalmate su un giorno e mezzo). Devo dire che le proposte della Scuola Civica di Cinema sono tutte allettanti e a un costo accessibile.

Per finire vi rimando a un articolo simpatico e ironico che mette in luce tutte le magagne del sistema.

E voi cosa ne pensate dei corsi? Quali interessanti avete seguito? Mi piacerebbe avere un riscontro. Grazie!

lunedì 5 gennaio 2015

Il Villaggio delle meraviglie



A Milano ai Giardini Montanelli - ai più noti come Giardini di Porta Venezia - c'è il Villaggio delle Meraviglie. Aperto fino a domenica 11 gennaio, è ormai una piacevole consuetudine per chi rimane in città o per chi vuole fare una puntata nel capoluogo lombardo. Oggi anche noi abbiamo ceduto a questa attrazione, complice la bellissima e calda giornata di sole, che invitava a stare all'aperto. E chi ha i bambini sa che è quasi impossibile mancare l'appuntamento.
Ce ne è un po' per tutti i gusti, dalle piste da pattinaggio alla casa della Befana (fino al 25 dicembre di Babbo Natale) , dai tiri a segno alle giostre, dal tappeto elastico (giostra acro jump) al ponte tibetano. Qui potete consultare la planimetria. Il consiglio è di farvi un giro e poi scegliere quello che vi attira di più, considerando che esistono "pacchetti" di biglietti che vi faranno risparmiare rispetto al biglietto singolo. Qui invece trovate gli orari.


Marco ha provato la giostra acro jump (adatta a bambini che pesano da 15 chili in su) e poi insieme ad Andrea - che ha sperimentato le giostre per la prima volta, senza paura, ma senza lasciare un attimo il suo papà - si è divertito un sacco sul mini ottovolante e sullo scivolo toboga. Armati di un tappetino grigio su una pista colorata hanno simulato le discese con il bob sulla neve. Una piccola soddisfazione per chi, come noi, ha preferito il mare alla montagna.


Naturalmente lasciare tutte queste attrazioni non è privo di effetti collaterali. Armatevi, quindi, di tanta pazienza aspettandovi bizze e capricci prima di tornare ai giochi attrezzati dei giardinetti.
Dimenticavo, noi ci siamo fermati anche a pranzo a gustare polenta con i funghi e torta casereccia alle mele. I prezzi non sono proprio modici ma il palato ne rimane soddisfatto (e per i più golosi ci sono anche zucchero filato e frittelle).

Essendo questo il mio primo post dell'anno e il primo dopo una lunga pausa, ne approfitto per ringraziare chi ha continuato e continua a visitare il blog nonostante la mia "assenza" e chi per la prima volta ci si è imbattuto. Speriamo che questo nuovo anno porti con sé tanti progetti e nuovi incontri. E che si aprano infinite possibilità, per realizzare qualche sogno che abbiamo nel cassetto. Ma, soprattutto, speriamo di goderci le piccole cose ed essere felici e soddisfatti di quello che ci riserva il domani. Dunque, Buon Anno Nuovo.