domenica 27 dicembre 2020

Uomini che amano le piante




Stefano Mancuso
, lo scienziato di fama mondiale che ha portato alla ribalta il mondo vegetale, ci regala questo libro “Uomini che amano le piante- Storie di scienziati del mondo vegetale”, edito da Giunti (nella collana Orizzonti), con una premessa molto promettente “Ciò che accomuna tutte le persone di cui presto farete la conoscenza è una capacità rara eppure essenziale in uno scienziato: l’abilità di vedere le cose che ci circondano, in particolare le straordinarie manifestazioni della vita, prestando loro un’attenzione partecipe. Osservare con rispetto, oserei dire con amore, indagare e capire, è ciò che ogni buon naturalista dovrebbe imparare a fare con tenacia e determinazione”.

Ecco perché non potevo non proporlo all’attenzione di chi è interessato alla Natura. In questo libro troverete persone più o meno note, alcune conosciute perlopiù in altri ambiti.

Per esempio, non tutti forse sanno della passione di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) per le piante e di quanto sia stato influenzato dalle letture di Linneo. Il grande poeta e drammaturgo tedesco è stato il primo a spiegare la metamorfosi delle piante e la loro origine da un’unica struttura, la foglia. Dalla foglia derivano, dunque, petali, sepali, stami, ovario e rami. Questa sua intuizione è stata confermata successivamente anche a livello genetico.

Un altro caso è quello di Leonardo da Vinci (1452-1519), talmente noto per altri ingegni (pittura, scultura, architettura, ingegneria, musica, anatomia umana…) da essere dimenticato forse per i suoi studi botanici. Eppure è stato lui il primo a indagare la “fillotassi” ovvero la disposizione delle foglie e a ipotizzare che fosse ottimizzata per l’assorbimento della luce (senza che una foglia faccia ombra all’altra). Inoltre, dobbiamo a Leonardo l’indagine sui cerchi concentrici (anelli) del tronco collegati all’età dell’albero e alle influenze dell’andamento climatico.

Nel libro, molto piacevole da leggere, sono raccontate vita e studi di altri 10 personaggi, tra cui non potevano mancare Charles Darwin e Gregory Mendel. Per me, una piacevole scoperta è stata quella di Federico Delpino, un botanico italiano del 1800 poco noto (per aver scritto solo nella sua lingua natale), che è stato il primo a indagare la mirmecofilia (ossia come mai le piante attirino le formiche). Un argomento che Mancuso ha ripreso ampiamente anche nel libro Plant Revolution, sempre edito da Giunti.

Attesa e riflessione



 
 
Sono giorni di attesa e riflessione. 



Attesa di poter camminare, spostarsi, respirare in un bosco, tornare a godere dei colori delle ultime foglie, dei profumi delle piante che fioriscono in inverno, del muschio umido dopo la pioggia, della brina e della rugiada, dell'alito che si fa nuvola. Dei sorrisi bambini, delle corse sfrenate, delle guance che sentono il freddo sulle gote nude, del vento gelato che arrossa il naso.
Ora tutte queste piccole cose sono possibili solo in posti solitari o nascosti. Sono piccole gioie proibite per il bene comune. Eppure, quanto godimento ci perdiamo.
 
 
 
Riflessione su ciò che siamo ora e ciò che siamo stati. 
Come ho appena letto, siamo come un tronco d'albero con tanti strati sovrapposti, nascondiamo le nostre ferite, che riaffiorano di tanto in tanto quando la corteccia si frantuma. Intanto la vita fluisce, si continua a cambiare e rimanere se stessi, come un fiume che scorre, uguali e diversi al tempo stessi, fragili e forti a seconda dei momenti.
Approfittiamo delle bellezze improvvise, non scontate. Gioiamo per ogni piccola conquista, di qualsiasi tipo sia. Accumuliamo piccoli tesori e scorte di meraviglia. Potranno servirci nei momenti più bui.
Cerchiamo di essere grati di quello che accade.
Non diamo per scontato nulla, perché nulla è scontato.
Forse cambia solo il nostro sguardo, il nostro punto di vista.
Assaporiamo le parole che ci vengono donate.
Ringraziamo quando possibile. Anche questo non è mai superfluo. Almeno per me.
Aspettiamo il canto di un pettirosso. Prima o poi arriverà.
 



 

venerdì 25 dicembre 2020

Natale

 


E anche questo Natale è volato. 
 
Resteranno nel cuore i tuoi occhi pieni di attesa ieri, pieni di curiosità oggi.
 
Resterà la tua emozione nel ricevere la lettera di Babbo Natale come avevi richiesto. Hai detto che è stato uno dei doni più belli e di doni ne hai ricevuti. Non l'hai voluta leggere ad alta voce perché è un segreto. Lui ha preso la tua, tu hai la sua.
Sono queste le piccole grandi gioie che resteranno nei nostri domani.
 
I ritrovi anche se virtuali con i nonni e gli zii.
Il pranzo per la prima volta solo tra noi. Forse una nuova tradizione?
 
La gratitudine è parola che ricorre oggi.
 

 
Insieme alla gioia anche di una passeggiata al parco con Sally sotto la pioggia.

martedì 22 dicembre 2020

Gratitudine




E a un tratto ti sorprendi felice, forse anche serena, e inizi a goderti l'attesa del Natale, il piacere delle luci fuori e dentro casa, la preparazione del nuovo piccolo albero che hai scovato ieri e che racconta qualcosa di noi.

Ti sorprendi ad avere pensieri felici, a gustarti la giornata e ne vedi solo le cose belle, e le apprezzi. Sai che non sarà una condizione perpetua, che per arrivarci hai attraversato di nuovo il dolore, per poi approdare alla riflessione profonda.
Ma di colpo ti svegli così, piena di sogni, piccoli e grandi progetti. Voglia di proseguire nel miglior modo possibile.
E sei grata di ogni cosa.
Grata per chi continua a essere presente nonostante tutto.
Grata per chi ti fa sentire il suo amore e il suo affetto.