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martedì 9 febbraio 2021

Ehi tu




Ciao tu
ricordi quando ti vestivi sempre color militare per confonderti nel paesaggio andando in giro per il bosco della Mesola? Ricordi quanto era bello rimanere a vagare per ora in cerca delle tue amate testuggini, specie quelle con l'antenna? Poi gli animali che incontravi per caso: aironi rossi e cinerini, piccoli daini, testuggini palustri, rane di vari tipi, in estate i tritoni in estivazione, il nido dello scricciolo nascosto tra le radici enormi di un albero caduto.
Ricordi quando stava arrivando una sorta di piccolo tornado, e uno dei tuoi amici forestali è venuto di corsa da casa ad avvertirti? Avete fatto appena in tempo a spostarvi e hai visto crollare alberi intorno a te.
Ricordi le serate passate con Ugo, Margherita e Titta? Le uniche volte che hai apprezzato le partite di pallone, facendo il tifo per l'Italia? I discorsi insieme, le letture di Herriot. Il tuo sentirti in pace in mezzo alla natura?
I campi di grano che attraversavi?
I papaveri?
Le cimici che rimanevano schiacciate sotto la finestra e facevano quella puzza terribile?
Le serate a vedere le lucciole?
Le serate a scoprire i rospi smeraldini nel loro prato?
I cavalli e le caprette? Le rondini nella stalla?
Sembra passato solo un giorno. Eppure sono anni. Ma l'affetto è sempre quello.

Un anno fa scrivevo

Questa foto senza data e senza tempo un po' sfocata fatta al mare al tramonto rappresenta al meglio quello che sento di essere ora.
Una "ragazza" spensierata,
piena di sogni da realizzare,
in continua ricerca,
con la voglia si esplorare e di entrare sempre più in connessione con la Natura,
felice di stare a contatto con i bambini, di osservarli e ascoltarli
Felice di passeggiare con il cane
Felice di progettare con amici e amiche, storici e nuovi
Grata per quello che ha, nonostante tutto e nonostante tutti.
La differenza tra la me di ieri e la me di oggi sono solo alcuni anni , due bambini e una maggiore consapevolezza di quello che valgo e di quello che so fare  .

domenica 27 dicembre 2020

Uomini che amano le piante




Stefano Mancuso
, lo scienziato di fama mondiale che ha portato alla ribalta il mondo vegetale, ci regala questo libro “Uomini che amano le piante- Storie di scienziati del mondo vegetale”, edito da Giunti (nella collana Orizzonti), con una premessa molto promettente “Ciò che accomuna tutte le persone di cui presto farete la conoscenza è una capacità rara eppure essenziale in uno scienziato: l’abilità di vedere le cose che ci circondano, in particolare le straordinarie manifestazioni della vita, prestando loro un’attenzione partecipe. Osservare con rispetto, oserei dire con amore, indagare e capire, è ciò che ogni buon naturalista dovrebbe imparare a fare con tenacia e determinazione”.

Ecco perché non potevo non proporlo all’attenzione di chi è interessato alla Natura. In questo libro troverete persone più o meno note, alcune conosciute perlopiù in altri ambiti.

Per esempio, non tutti forse sanno della passione di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) per le piante e di quanto sia stato influenzato dalle letture di Linneo. Il grande poeta e drammaturgo tedesco è stato il primo a spiegare la metamorfosi delle piante e la loro origine da un’unica struttura, la foglia. Dalla foglia derivano, dunque, petali, sepali, stami, ovario e rami. Questa sua intuizione è stata confermata successivamente anche a livello genetico.

Un altro caso è quello di Leonardo da Vinci (1452-1519), talmente noto per altri ingegni (pittura, scultura, architettura, ingegneria, musica, anatomia umana…) da essere dimenticato forse per i suoi studi botanici. Eppure è stato lui il primo a indagare la “fillotassi” ovvero la disposizione delle foglie e a ipotizzare che fosse ottimizzata per l’assorbimento della luce (senza che una foglia faccia ombra all’altra). Inoltre, dobbiamo a Leonardo l’indagine sui cerchi concentrici (anelli) del tronco collegati all’età dell’albero e alle influenze dell’andamento climatico.

Nel libro, molto piacevole da leggere, sono raccontate vita e studi di altri 10 personaggi, tra cui non potevano mancare Charles Darwin e Gregory Mendel. Per me, una piacevole scoperta è stata quella di Federico Delpino, un botanico italiano del 1800 poco noto (per aver scritto solo nella sua lingua natale), che è stato il primo a indagare la mirmecofilia (ossia come mai le piante attirino le formiche). Un argomento che Mancuso ha ripreso ampiamente anche nel libro Plant Revolution, sempre edito da Giunti.