mercoledì 23 gennaio 2019

"Natura. Giocare e scoprire la natura con occhi nuovi", in mostra al MUBA di Milano fino al 6 gennaio 2020


Da domani sarà disponibile al grande pubblico e alle scuole la mostra-gioco “Natura. Giocare e scoprire la natura con occhi nuovi”, in programma fino al 6 gennaio 2020. Un percorso, adatto ai #bambini da 2 a 6 anni, che si articola su quattro diverse installazioni: "Il prato smisurato", "Il giardino incartato", "La camera delle meraviglie" e "Il paesaggio di passaggio", pensate per stimolare la curiosità e la capacità di osservazione dei più piccoli attraverso quattro categorie di percezione sensoriale: spazio, materia, forma e colore.

"Il prato smisurato", curato da Elisa Testori (con la partecipazione della scenografa Isadora Bucciarelli), è pensato per giocare con lo spazio, che si trasforma in base ai bambini che possono scovarvi fiori e animali, o nasconderli dietro l'erba. Un gioco che può andare avanti all'infinito e che lavora anche sulla percezione che si può avere del davanti e del dietro di un oggetto.

"Il giardino incartato", installazione curata da Barbara Zoccatelli (le opere cartacee sono di Daniele Papuli) lavora, attraverso il cartone, sulle forme, che siano o meno naturali. I bambini si divertono a entrare dentro un tunnel che ha l'aspetto delle fronde di un pino o ad aprire una struttura chiusa che può sembrare un fiore. La fantasia è obbligatoria e certo non manca ai più piccoli, che possono lavorare sulle trasformazioni di queste strutture (quella più bella assomiglia alla forma sinuosa di un lombrico). Alcuni pannelli in legno mettono in relazioni alcune forme della natura (per esempio un cristallo di neve con disegni che ne riprendono le linee essenziali).


"Il paesaggio di passaggio" curato da Francesca Valan (con il supporto della tintora Rossella Cirano) è un percorso che si snoda alla scoperta dei colori naturali, declinati nelle diverse sfumature. Tutte le tende realizzate sono composte da colori naturali e si possono poi scoprire da dove derivano (se da un animale o da un vegetale). Il percorso è differente a seconda della direzione in cui viene svolto, quindi lasciate andare i bambini alla scoperta e a incantarsi su quello che attira maggiormente.

Da sinistra, Michela Dezzani, Munaria, Beba Restelli Associazione Bruno Munari, e Monica Guerra.

Infine, sarò di parte, forse, ma sono rimasta incantata dal progetto de "La camera delle meraviglie", ideata da Monica Guerra, insieme agli architetti Lola Ottolini e Lula Ferrari. Una vera e propria wunderkammer che richiama silenzio e concentrazione grazie alla tenda che la nasconde dalle altre installazioni, e che richiede tempo e cura per essere esplorata in toto. Lì troverete materiali naturali, messi a disposizione grazie all'aiuto dell'atelierista Stefano Sturloni, libri e albi fantastici di lingua inglese (a me sconosciuti, un'occasione per ampliare la mia già "piccola" biblioteca), alcune biografie di naturalisti e naturaliste. Il mio preferito rimane sempre Gerald Durrell anche se Konrad Lorenz, che ha preso il Nobel proprio nel 1973 - anno della mia nascita, per me un segno- è stato un altro grande maestro. L'idea è quella di interessare i bambini alla raccolta del materiale naturale e a far sì che maestri o genitori lascino costruire uno spazio dove poter accogliere questi doni della natura per poterli osservare o per poterci anche giocare...

Oltre alle proposte per i bambini (avendola potuta visitare si prova molto invidia per questa fascia privilegiata), ce ne sono altre di formazione per adulti. Tutti i dettagli sono sul sito muba.it (sia per le visite organizzate, sia per il resto). Vi consiglio di affrettarvi perché pare che alcune proposte siano molto richieste.

Il comitato scientifico della mostra è costituito da: Fabrizio Bertolino (che ha lavorato, come spiega nella conferenza stampa da facilitatore e voce critica e con le sue competenze naturalistiche), Monica Guerra, Elisa Testori, Francesca Valan, Barbara Zoccatelli. Hanno collaborato alla realizzazione: Isadora Bucciarelli, Rosella Cilano, Lula Ferrari, Lola Ottolini e Daniele Papuli.
Alla realizzazione di questa esposizione ha contribuito parte dello staff Muba, a partire dal direttore creativo Barbara Merati.

Qui il link al video di una parte della conferenza stampa di oggi.


lunedì 21 gennaio 2019

"L'albero di Anne" di Irène Cohen-Janca e Maurizio A.C.Quarello, Orecchio Acerbo


Si sta avvicinando il 27 gennaio, giorno della Memoria, e sto riflettendo da diverso tempo sugli albi e sui libri utili a raccontare un evento così tragico ai bambini. Uno che mi ha colpito particolarmente, per il taglio diverso, è sicuramente "L'albero di Anne" di Irène Cohen-Janca e Maurizio A.C.Quarello, edito da Orecchio Acerbo (qui il link). Un albo molto delicato, che narra la vicenda di Anna Frank attraverso la voce di un albero. Nessuno, infatti, pensa mai che questi giganti vivano così a lungo, a volte per secoli, sopravvivendo a eventi terribili (come quelli capitati durante la Seconda Guerra Mondiale agli Ebrei).

In questo caso la voce è quella di un ippocastano colpito dalla malattia causata dalla Cameraria ohridella, un insetto che sta decimando da diverso tempo questa specie molto impiegata nel verde pubblico (sarà un caso che sia stata scelta dall'autrice?). Non si tratta di un ippocastano qualsiasi, ma di un ippocastano del giardino al numero 263 di Prinsengracht, ad Amsterdam, dove è rifugiata dal 6 luglio 1942 Anna Frank insieme alla famiglia e al suo amico Peter. "Una ragazza di tredici anni, prigioniera - nella soffitta - come un uccello in gabbia" a cui l'albero ha regalato speranza e bellezza, facendole vivere lo spettacolo delle stagioni per i due anni di permanenza. 


La bellezza delle sue "candeline", come descrive i fiori Anna nel suo diario...

Il racconto va oltre, fino al destino tragico della ragazza, a cui sembra associarsi ora quello dell'albero malato, con la speranza che un germoglio - frutto di un suo seme - possa essere piantato al suo posto a ricordo di Anna e della sua storia.


Il tratto delicato quasi monocromatico, della matita di Maurizio Quarello, che illustra l'albero, contrasta con il colore piatto e denso delle parti dove piovono bombe o viene raffigurato il recinto con il filo spinato che delimita il campo di concentramento di Bergen-Belsen, accompagnando questo bellissimo racconto in prima persona. 

Un albo che consiglio, sarà anche perché in questo periodo la Natura mi richiama, sovrana dei miei pensieri, sarà per il contrasto tra la bellezza dell'albero e le brutture causate dall'uomo. Un libro che stimola molte domande e molte riflessioni.

Per chi volesse approfondire la storia di Anna Frank, c'è molta scelta, a partire dal suo diario. Anni fa ho letto e pubblicato la recensione del bel libro di Guia Risari "La porte di Anne", Mondadori, che trovate qui.

Se qualcuno si fosse domandato perché la celebrazione avviene il 27 gennaio... ecco la risposta
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere
”(articoli 1 e 2 della legge 20 luglio 2000, n. 211)

sabato 19 gennaio 2019

"Il sogno di Youssef" di Isabella Paglia e Sonia MariaLuce Possentini, Camelozampa


Sarà il periodo davvero devastante, che ogni giorno da troppo tempo ci mette davanti a immagini che non avremmo mai voluto vedere e a storie che non avremmo mai voluto che accadessero, ma questo libro di Isabella Paglia e Sonia MariaLuce Possentini, edito da Camelozampa, "Il sogno di Youssef" (qui la scheda) mi ha proprio "chiamato".

Abbiamo bisogno di bellissimi albi, poetici, per raccontare storie tragiche ai nostri bambini che ci chiedono cosa succede ad altri bambini. Di una speranza che va coltivata, sempre e comunque.


E dunque, accompagnate dalle meravigliose tavole di Sonia MariaLuce Possentini, premio Andersen 2017 come miglior illustratore, e dalle parole delicate di Isabella Paglia scopriamo la storia di Youssef, un bambino che disegna sui muri di casa una caravella con vele enormi, che prende il volo sul mare. In quel disegno c'è tutto: c'è il sogno di sapere dove sia finita la sua amica del cuore Maryam, partita su un barcone con la mamma in una notte scura in mezzo a un mare color petrolio senza far più ritorno. L'unica cosa rimasta dell' amica di tante avventure è un piccolo sandaletto rosa (che appare nel primo risguardo del libro), custodito gelosamente.


Youssef aveva sognato a lungo di riportare con la sua caravella Maryam, ma il muro con il disegno crolla per colpa delle bombe, ma il sogno no.


Prosegue il sogno perché non ci sono più muri per disegnare. Non sappiamo se Youssef ritroverà la sua amica nel sogno o in cielo. Ma comunque sia l'interpretazione che vogliamo dare, i due amici riusciranno a ritrovarsi e riabbracciarsi.

Un albo splendido, che fa venire i brividi e fa riflettere sul potere del sogno e della fantasia. Una fantasia che ci sorregge quando tutto intorno a noi crolla e non ci fa vedere le brutture del mondo. Almeno, io voglio leggere questo albo con questo finale. L'altro mi procurerebbe troppo dolore. Ma penso che le intenzioni delle due autrici fossero quelle di fornire un buon auspicio a tutti quelli che vivono queste separazioni e queste realtà difficili. Realtà che ormai sono all'ordine del giorno.

sabato 5 gennaio 2019

Iniziare il nuovo anno all'insegna di Bambini e Natura

Se non conoscete ancora l'associazione Bambini e Natura e siete convinti dell'importanza dello stare fuori e di stare connessi con il mondo naturale che ci circonda, quest'anno occorre rimediare.
Qui potete trovare le spiegazioni del perché riassunte in questo bellissimo elenco.


Ho provato sulla mia stessa "pelle" quello che significa, perché in realtà queste semplici indicazioni servono anche per noi adulti, abituati a stare tutto il tempo alla scrivania, specie se abitiamo in città.

In questi giorni di calma e pace, facendo passeggiate nei boschi, pedalate ed esplorazioni con i miei bambini sono rinata. Sento la mente rigenerarsi, sono più carica e desiderosa di completare progetti. Avevo bisogno di fare scorta di Natura, come il topolino Federico nel bellissimo albo di Leo Lionni edito da Babalibri (qui la scheda).

Inoltre, è incredibile quello che si può scoprire stando #fuori. Anche lo sguardo può poggiarsi, specie in inverno, sui piccoli dettagli, osservando bellezze inaspettate, sconosciute e talvolta sorprendenti.


Abbiamo scoperto che quando fa freddo la brina ricopre le foglie con una patina bianca che sembra neve

 il rumore delle foglie accumulate nelle strade e le loro strane forme arrotolate...


muschi e funghi dalle forme e dai colori strani


le ombre che il sole può lasciare sui tronchi tagliati e gli anelli di accrescimento, che aiutano a sapere quanti anni aveva quella pianta, se è cresciuta in modo più o meno regolare.


quanto può essere rilassante perdersi nei propri pensieri ascoltando il suono dell'acqua di un torrente


o avventuroso provare a salire su un albero, anche se non si riesce ad andare proprio in alto


scoprire nuovi sentieri e strade in bicicletta, mettendosi alla prova con salite e lasciando andare i freni durante le discese


osservare le piante spontanee crescere ovunque, specie sui muretti a secco


divertirsi a costruire capanne nei boschi, meglio se in compagnia di altri bambini, e imparare la cooperazione, per trasportare tronchi pesanti


avere la possibilità di coccolare gli asini, scoprire il raglio (magari spaventandosi anche un po')... e aggiungo provare la meraviglia di infilare la mano nella bocca di un tenero vitello appena nato sentendo il calore del suo alito e, la delicatezza della sua lingua, non ancora ruvida, e percependo i denti che devono ancora spuntare che fanno quasi il solletico.


scoprire con meraviglia che anche le foglie posate sul ghiaccio, sollevate dolcemente, lasciano la traccia


godersi tramonti rosa dopo una giornata di pieno sole.

E voi, avete fatto pieno di cieli rosati, neve, ghiaccio, mare, canti di uccelli, silenzi, freddo, calore e bellezza?
Vi invito anche a scoprire le bellissime indicazioni di Sara Vincetti (qui) matita di Bambini e Natura e della rivista Bambini, che sta avviando un progetto interessantissimo per invitare a prendere tempo per migliorare la qualità della vita.

Un esempio? Questa bellissima mappa che ha realizzato tra le tante cose che ha fatto ultimamente, che invita a sognare e scrivere parole belle.

Copyright: Sara Vincetti e Monica Guerra, Bambini e Natura.

Insomma, se non l'avete ancora capito, vi consiglio di andare a curiosare sul sito o sulla pagina facebook di Bambini e Natura, dove troverete un sacco di indicazioni utili e partecipare se volete alle iniziative...
Buon Anno!