venerdì 30 maggio 2014

Parrucchiere che passione



Non ho mai amato andare dal parrucchiere: ore di tortura, conversazioni spesso inutili e risultati a volte insoddisfacenti (soprattutto dopo il primo lavaggio). Quindi ritardavo sempre di più il momento finché la capigliatura non chiedeva pietà. Poi ho scoperto il mio parrucchiere ideale: ambiente piacevole, giovane, conversazioni interessanti e su misura (ovvero, se hai voglia di parlare parli, anche di cose importanti, se non hai voglia nessuno ti disturba con frasi scontate), taglio a regola d'arte, ovvero adatto alla persona e di facile gestione per una mamma indaffarata che al mattino spesso non ha neanche di pettinarsi.
E con i bambini? Una festa. Ma le immagini raccontano di più di tante parole. Grazie Francesco! E grazie Annamaria.


































mercoledì 28 maggio 2014

Riflessioni sulla maternità




Ho sempre pensato che tutto fosse semplice e scontato: volere dei figli, averli, avere una gravidanza normale... Da quando sono diventata mamma ho scoperto che avere un bel percorso di attesa, un parto "naturale" (mi sembra sempre assurdo che il parto senza troppi interventi sia chiamato naturale, ma tant'è!) e nessun problema dopo, anche nella crescita dei figli non è così semplice.
Non mi stancherò mai di ripeterlo che mi ritengo una persona particolarmente fortunata. Non abbiamo avuto nessun problema nel concepire i nostri figli, ho avuto due gravidanze appaganti, due parti belli. Non ho avuto molti segnali prima, tanto che con Marco il giorno precedente alla sua nascita sono andata a fare un aperitivo con alcuni amici e lì, ho avvertito i primi dolori. Il giorno dopo alle 16.25 Marco era nato. Nel secondo caso è stato Marco stesso a darmi segnali dell'arrivo del fratello. Il giorno precedente alla nascita di Andrea era intrattabile e particolarmente nervoso. Poi a mezzanotte ha iniziato a dire di avere mal d'orecchi e siamo andati avanti così fino alle quattro del mattino (ora racconta che Andrea urlava così forte da spaccargli i timpani). Dopodiché si è addormentato. Poco dopo ho iniziato ad avere le contrazioni regolari ogni cinque minuti. Alle sette siamo entrati in ospedale, alle 10.15 Andrea era nato. Non smetterò mai di sorprendermi per come i bambini siano degli animaletti, capaci di captare segnali ed energie che agli adulti non arrivano. Se non ben allenati (forse).
Ho due figli sani, vivaci e, per me, adorabili. Certo sono particolarmente impegnativi, molto fisici e instancabili (basta che mangino un po' e ritrovano subito le energie). Ma preferisco che siano così piuttosto che avere due automi da comandare a bacchetta (ma oggi esistono bambini così?).
Penso che i figli siano una risorsa incommensurabile, che ti fa mettere in gioco spesso, soprattutto nei momenti in cui invece vorresti fermarti e ti senti particolarmente stanca. E invece loro sono lì, pronti a chiederti ancora. E ti fanno vedere i tuoi limiti, come adulto e come genitore. Sono il nostro specchio: più lì osserviamo e li ascoltiamo e più riusciamo a capire anche un pezzetto di noi stessi. Almeno a me capita così.

Ps sarà un caso che abbia postato queste riflessioni proprio oggi - dopo che sono rimaste lì per diversi giorni - che è nato il piccolo Gabriele? Tanti auguri Elisabetta, super mamma e super donna.

domenica 25 maggio 2014

Assistente per un giorno poliziotto





Sono sempre più orgogliosa e felice di essere entrata a far parte dell'Associazione Scuola Stoppani. Non solo perché consente molta partecipazione e di fare rete con altre persone entusiaste - che vogliono contribuire a migliorare la qualità della vita dei bambini all'interno del percorso scolastico - ma anche perché i progetti messi in piedi - diciamocelo - sono davvero grandiosi. So di essere di parte, ma sia all'Asta delle promesse, sia ieri, quando Marco ha partecipato all'iniziativa Assistente per un giorno, ne ho avuto la riprova.
Come altri 200 bambini sorteggiati, Marco ha avuto la fortuna di fare questo progetto. Ma è stato doppiamente fortunato e ora vi spiegherò perché. Innanzitutto perché sono stati solo due i bambini scelti per fare i "poliziotti in erba"; in secondo luogo perché per una serie di coincidenze fortunate, è riuscito -insieme a Federico, l'altro assistente poliziotto -ad andare in Questura due volte. La prima volta perché invitato all'inaugurazione della sala relazioni volanti dedicata a Daniela Tarony, ispettore superiore SUPS della Polizia di Stato, (in occasione del 162° Anniversario della fondazione della Polizia), la seconda volta per fare l'assistente poliziotto.
Che dire, se non che ieri è stata una bellissima mattinata in cui Marco e Federico hanno potuto sperimentare una simulazione delle telefonate che ogni giorno riceve il 113 e capire come funziona il coordinamento tra la Questura e la squadra mobile. I bambini hanno poi fatto una simulazione di arresto in cui i poliziotti si sono, per una volta, prestati a fare la parte dei cattivi. Non è neanche mancato il finto interrogatorio nella volante!
Se questa è stata una giornata molto istruttiva per i poliziotti in erba, dal canto mio ho scoperto che a Milano è stato attivato il Numero Unico delle Emergenze (112), che funziona come call center unico per vigili del fuoco, polizia di Stato, carabinieri ed emergenza sanitaria. Inoltre che in via sperimentale la polizia di Stato di Milano sta sperimentando lo spray al peperoncino, che nebulizza una sostanza irritante che rende temporaneamente innocua la persona a cui viene spruzzato.

Come potete immaginare mi sono divertita moltissimo a fare il mio consueto fotoracconto. Perché queste giornate andavano per forza immortalate.

Un sentito ringraziamento all'Associazione Scuola Stoppani, per aver consentito questa bellissima esperienza che rimarrà nel cuore, di grandi e piccini. In particolare un grazie speciale a Gaia Pozzoli, presidente dell'Associazione, che si spende ogni giorno, dedicando tempo e risorse, per far funzionare tutto al meglio. Ma i ringraziamenti più sinceri vanno anche alla Questura di via Fatebenefratelli,  sia all'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (UPGSP) sia alla Squadra mobile e a tutti i poliziotti di diverso ordine e grado che ci hanno accompagnati in queste due giornate (Maria Josè Flacicchia, Primo dirigente UPGSP, Roberta Martire, Mariangela Sciancalepore, Caterina Maltese - dell'Ufficio di Prevenzione generale e soccorso pubblico  - e gli agenti scelti Ivan Quarta Andrea Scarparo e l'ass. Ippoliti, della Squadra mobile). Mi scuso se ho dimenticato qualcuno.

Maria Josè Flacicchia, Primo dirigente U.P.G.S.P. della Questura, con Marco e Federico.







venerdì 23 maggio 2014

A scuola e tra i libri con Grazia Gotti




Non vi è mai capitato che un libro vi "chiamasse"? A me è capitato un po' di tempo fa con quello di Grazia Gotti A scuola con i libri, Bur Ragazzi/Rizzoli. Colpita dal titolo, l'ho subito acquistato e "divorato". Sarà perché "casca a fagiolo" con una serie di mie ricerche e miei approfondimenti. Sarà perché la storia di una libraia insegnante mi appassiona. Sarà perché ho imparato tante cose e mi ha fatto riflettere.
Sta di fatto che lo consiglio caldamente. Certo, mi viene un po' di invidia a pensare che c'è stato anche un tempo a scuola in cui le maestre potevano scrivere alla lavagna "Usciamo e torniamo alla tal ora" mentre ora le insegnanti non vengono retribuite giustamente per le "uscite didattiche", anche se le responsabilità nel corso degli anni sono aumentate.
Certo dopo questo libro, dovrò assolutamente leggermi il saggio Guardare le figure di Antonio Faeti (e in aggiunta Le tempere liberatrici), andare a spulciare il blog di Julie Danielson, approfondire le mie conoscenze su Bianca Pitzorno (in particolare scovare il libro Snoopy. Manuale del giovane scrittore creativo e comperare il libro Manuale del Giovane Scrittore Creativo, Mondadori).
Ho però scoperto che Linnea nel giardino di Monet - di cui sono rimasta affascinata - è il primo della serie "Il giardino dei pittori" della casa editrice Giannino Stoppani.
Insomma, dopo la lettura di questo libro, ancora una volta ho scoperto che Bologna prima o poi sarà una delle mie mete letterarie, anche per andare a visitare la famosa libreria Giannino Stoppani (di cui Grazia Gotti è fondatrice). Un'altra visita, questa volta in rete, sarà dedicata all'Accademia Drosselmeier e al blog di Zazie news (che contiene un patrimonio di recensioni di libri per ragazzi).

Con questo post partecipo al Venerdì del libro organizzato da HomeMadeMamma.


mercoledì 21 maggio 2014

Per i 120 anni Touring, in "Viaggio con l'Italia"

Capire l'anima del nostro Paese
Luigi Vittorio Bertarelli
Fondatore del Touring Club Italiano 



Volete provare la sensazione di andare in bicicletta, in treno, in auto e in aereo in una volta sola e nel giro di mezzora senza spostarvi da Milano? Allora non potete perdervi la mostra "In viaggio con l'Italia", organizzata per i 120 anni del Touring Club Italiano (TCI), in piazza Mercanti, e aperta fino a domenica 25 maggio 2014. Sono già 23mila le persone che l'hanno vista!!
Io ho avuto la fortuna di visitarla ieri con due guide d'eccezione (Valentina Suni e Stefano Brambilla) che mi hanno fatto fare un vero tuffo nell'Italia, raccontandomi anche un po' di curiosità sull'allestimento. Ho scoperto, per esempio, che esiste un archivio storico - centro documentazione del TCI che conta ben 700mila documenti, tra mappe, foto, libri, atlanti e annuari. Non oso immaginare la fatica nel scegliere il materiale in mostra, selezionando le foto più significative tra le 400mila in bianco e nero, che coprono un periodo che va dalla fine dell'Ottocento agli anni Settanta del Novecento.
Il viaggio è consentito grazie a particolari video-allestimenti curati da Studio Azzurro, un collettivo di artisti che da trent'anni si occupa di realizzare mostre impiegando gli strumenti multimediali in modo che le persone si sentano immerse nella mostra. Aggiungo che, non solo ti senti immerso, ma addirittura sei parte viva dell'allestimento perché questo rimane silente finché il visitatore non si inserisce e interagisce mettendo in moto alcuni video. E così se all'inizio vieni proiettato in una biciclettata, sentendo rumori del ciottolato sotto le ruote e immergendoti nel paesaggio circostante, puoi poi decidere di fare un viaggio in treno, in macchina o prendere l'aereo per avere una visione panoramica del territorio.
Un'altra scoperta interessante che ho fatto è l'incontro con la vera anima del Touring, Luigi Vittorio Bertarelli, uno dei 57soci che nel 1894 decisero di fondare il TCI (che, non a caso, nasce come Touring Club Ciclistico). Il motivo? Non esistevano ancora carte e segnali stradali che consentissero di viaggiare. E lui, dotato di mente curiosa e rara sensibilità, precorrendo i tempi, ebbe intuizioni davvero preziose, come indicare le mappe dei sentieri e creare la segnaletica per i viaggiatori.
Ma le cose da scoprire in mostra sono davvero molte. Ci sono, per esempio, alcune chicche imperdibili, come le cassette di riparazione delle biciclette che venivano lasciate lungo il percorso. Le cassette erano dotate anche di bollettario, per cui il viandante non solo si riparava la bici ma si pagava eventualmente la riparazione e lasciava indicazioni sul materiale usato.
Gli amanti delle mappe saranno soddisfatti nel vedere alcune pietre litografiche che venivano usate come matrici per la realizzazione delle carte... I cultori delle guide rosse troveranno un vero e proprio totem che consente di sfogliarsele con calma o di accompagnarle a una serie di foto in bianco e nero delle regioni che scorrono sui monitor. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Non manca neanche il viaggio tra i sapori dell'Italia e quello nell'artigianato di qualità, entrambi corredati da un'installazione interattiva.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma mi piacerebbe anche lasciare spazio ai commenti di chi tra di voi l'ha vista o la vedrà. Che dire, spero di avervi incuriositi. Se volete leggere qualcosa in più sulla mostra trovate informazioni qui, qui qui

Per quel che mi riguarda, la mostra mi è piaciuta così tanto che ci sono ritornata oggi con Benedetta (8 anni) e Andrea (3 anni). Entrambi si sono così divertiti che non volevano più venire via. Benni mi ha confidato "È più bello che andare a casa di un'amica. Non pensavo di divertirmi così tanto!". Andrea invece continuava a dire "ultimissimo" e non si voleva staccare dalle istallazioni.
Lascio alle immagini raccontare qualcosa in più. Posso solo commentare che è l'unica volta che mi sono sentita tranquilla a lasciare dei bambini sdraiati sulle rotaie o in autostrada.

Ringrazio Raffaella per avermi consentito di portare Benedetta a questa mostra e di pubblicare qualche foto con lei e Andrea.