domenica 16 agosto 2015

Mantidi, cicale, insetti, natura... e bambini + appassionati


Quanto può essere importante il contatto diretto con la natura per amarla e comprenderla? Molto. Me ne sto rendendo conto osservando lo sguardo appassionato e curioso dei miei figli, che mi spingono sotto la canicola a cacciare cavallette (non è facile, vi assicuro nelle erbe secche, alte e pungenti mediterranee) per nutrire la nostra mantide Carolina. Che sia una femmina, anche se non ho svolto tutte le verifiche del caso, ne ho avuto la riprova perché è grandina e ha richiamato ben tre altre piccole mantidi (maschi, ci scommetto). Una messa con lei nel nostro “terrario” artigianale è presto scomparsa. Secondo me dopo l'accoppiamento se l'è pappata. Certo è che Carolina si sta rivelando molto più vorace di Matilde, la mantide che avevamo trovato lo scorso anno (ne ho parlato qui). Ma è anche di una specie diversa. In Italia ce ne sono ben 12, la nostra potrebbe essere una Ameles spallanziana.


Le mantidi si riconoscono per le loro zampe “raptatorie” portate in avanti e molto spinose. Tutte sono carnivore, con un rapido gesto catturano le prede (cavallette, mosche, farfalle) che vengono trattenute dalle spine mentre le mandibole divorano voracemente la preda. Amano aggrapparsi a un retino e la nostra sta quasi sempre a testa in giù...

Le api solitarie
Ma gli incontri non sono finiti qui. Grazie alla consulenza di Francesca Casadio Montanari, (conosciuta grazie al gruppo LIA, Leggere insieme ancora) che ha un bellissimo blog (La casa di Fra) sulla natura e sugli albi a essa dedicati, che trovate qui, ho scoperto che esistono anche le api minatrici, imenotteri solitari, presenti in Italia con ben 960 specie! Uno studio recente pubblicato su Science ha evidenziato il ruolo importante di queste api nell'impollinazione delle piante.


Francesca mi ha spiegato che le femmine spesso nidificano vicine e sono innocue e che i nidi potrebbero essere del genere Colletes o Nomia. E mi ha fornito anche un link molto utile, lo trovate qui.

Le cavallette




Francesca mi ha anche aiutato a identificare una cavalletta – ortottero della famiglia degli Acrididi – che si trova spesso nelle campagne, la Acrida turrita, che ho identificato anche grazie al meraviglioso e intramontabile libro di Gabriele Pozzi, "Insetti d'Italia e d'Europa", pubblicato da Editoriale Giorgio Mondadori nel 1988 e che mi ha accompagnato durante la mia infanzia e adolescenza (quando Airone era un riferimento unico per i naturalisti!).




Questa è un'altra cavalletta ortottera forse un Calliptamus italicus? Chiedo aiuto agli esperti...

E questa cavalletta tettigonide??

So che è una Tettigonide perché come vedete ha le antenne che superano le dimensioni del corpo. Ma oltre non vado. Ho bisogno di Mauro Mandrioli, Francesca Casadio Montanari, Francesco Tomasinelli... chi vorrà darle un nome sarà il benvenuto. Anche altri entomologi che non conosco!

                                                              Le farfalle


Qui in Toscana è pieno – per fortuna – di farfalle, anch'esse in forte declino. Abbiamo la fortuna di osservare spesso la Papilio podalirius, che assomiglia alla più famosa Papilio machaon, ma ha una distribuzione mediterranea. Poi pieridi come questa, che amano stare sulle piante di crucifere (le piante che quando ero piccola venivano chiamate Ombrellifere).

E questa farfalla che non riesco a riconoscere... 


e questo bruco forse di falena... I need your help :) 




Altri insetti




Grazie all'illustratrice Geena Forrest ho invece avuto conferma che questo è un eterottero (dal greco “differente”) pentatomide, Rhaphigaster nebulosa, che ha camminato facendo il solletico sulla testa di Andrea, prima che lo lasciassimo libero.

 Le cicale


Qui in Toscana sono quasi un'ossessione – mi ricordano le estati in Grecia - e annunciano l'arrivo del sole caldo e quando inizia l'imbrunire. Attacca una e partono tutte insieme in un canto univoco, un richiamo assordante. Dalle ali trasparenti e membranose, che trattengono “a tetto” sopra il corpo come cita la "Guida degli insetti d'Europa" di Michael Chinery, Franco Muzzio editore, regalatami da mio fratello nel lontano 1994... Le larve vivono sotto terra per tantissimi anni nutrendosi di radici prima di passare allo stadio adulto. Trovare in giro le loro exuvie, ovvero gli scheletri esterni, completamente diversi da quelli dell'adulto, è sempre fonte di emozione, almeno per me.

A tu per tu con la natura
A proposito di insetti e natura, volevo segnalare due appuntamenti a mio parere molto interessanti e un'associazione che gli appassionati di natura e bambini dovrebbero conoscere.


Montagna disegnata

Si tratta di una bellissima iniziativa ideata da Giulia Mirandola, che quest'anno ha avuto come locandina una immagine di Marina Marcolin.

Il 22 agosto ci sarà un appuntamento irrinunciabile con Emanuela Bussolati che, insieme a Giulia e a un entomologo del Muse (Museo di Storia Naturale di Trento progettato da Renzo Piano), accompagneranno bambini e adulti alla scoperta degli insetti.

Spero presto di fare una chiacchierata con Giulia su questa iniziativa che è ormai alla seconda edizione e che si appresta ad approntare la “pianura disegnata”. In attesa, consiglio di spulciare sul suo sito e sulla sua pagina facebook costantemente aggiornati: qui e qui.

Illustrazione "in campagna"




Passando dalla montagna al mare... e che mare e che isola...  Per il secondo anno, l'associazione Oliver, capitanata da Maria Giaramidaro, offre la possibilità a chi si voglia cimentare nell'illustrazione due incontri con due illustratrici ben note agli amanti dei Topipittori presso la tenuta "Il Paradiso", un casale immerso nella verde campagn siciliana, tra agosto e settembre 2015 a Mazara del Vallo (TP).
Joanna Concejo presenta "La natura poetica" (28-29-30 agosto 2015) blog qui, Anna Castagnoli "L’arte del libro illustrato" (18-19-20 settembre 2015), blog qui.
Qui la scheda completa. Info: Associazione Culturale Oliver - oliver.lab@gmail.com - 328 9694977
Qui
la pagina facebook.


Bambini e Natura
Monica Guerra, pedagogista e ricercatrice alla Università Bicocca di Milano, ha costituito insieme ad altre persone un'associazione dedicata ai bambini e alla natura. C'è stato un incontro a luglio, a cui purtroppo ho dovuto rinunciare – ma che deve essere stato bellissimo e spero si ripeterà – e c'è un blog in cui si parla e si riflette su questo rapporto irrinunciabile spesso sottovalutato.
Come spiegano nel blog "Bambini e Natura è un’associazione culturale formata da un gruppo di amici e colleghi, accomunati dall’esperienza professionale in ambito educativo e più ancora dall’interesse profondo per la dimensione naturale, nella propria riflessione e nella propria esperienza di vita. Ricercatrici e pedagogiste, con molti amici educatori, insegnanti e genitori che collaborano." Vi invito a spulciare il blog qui e io mi propongo di chiedere di più dal vivo se Monica ne avrà voglia...


Specie esotiche e tutela della biodiversità.

Finisco il post con una piccola nota polemica. Uno dei grossi problemi della biodiversità è la presenza delle specie esotiche, portate dall'uomo, e devo dire che sono rimasta un po' sorpresa e delusa, che a Festambiente, un festival ormai importante in Italia, sia stata ospitata una mostra sulle esotiche, curata dalla LAV dove si spiegava che comunque le specie esotiche vanno protette e si davano a volte informazioni errate. A questo argomento, che mi sta particolarmente a cuore, mi riserbo di dedicare uno o più post appositi, chiedendo anche interventi di specialisti che da anni sono impegnati nella difesa della biodiversità. Non dimentichiamoci che abbiamo anche delle pesanti sanzioni economiche e obblighi a livello europeo e quindi consigliare di tutelare lo scoiattolo grigio a discapito di quello nostrano apre un discorso ampio e delicato.

mercoledì 5 agosto 2015

Già otto anni... auguri Marco



La nonna ricorda che la sera prima ho mangiato molta minestra di pesce. Io ricordo solo che avevo la  pancia alta, qualche dolorino quà e là e siamo andati a prenderci un aperitivo con Stefi, Aldo Monica e Bruna. Non avevo molta dimestichezza, non avevo neanche fatto un corso pre parto tranne un bellissimo corso in piscina con Renata, dove ho conosciuto alcune persone che mi sono rimaste nel cuore. E quindi, quando a notte fonda ho iniziato a provare qualcosa non sapevo cosa fosse, ricordo di essermi cacciata in bagno per non disturbare tuo papà che dormiva con un libro sulla gravidanza. Cercavo di capire se le contrazioni fossero vere o false (erano false...).

Mi sono fatta un bagno caldo, ho atteso che arrivasse il giorno. Poi al mattino ho svegliato il papà e gli ho detto che era arrivato il momento.
Tutti i nonni sono stati avvertiti e sono arrivati in schiera. Ricordo che ero già un pochino dilatata e nonna Paola ha detto "anche a me è successo e dopo poco era nato Tomaso". Beh, non è stato proprio così. Ci sono volute otto ore (fisiologico e tollerabilissimo). Avevo il terrore dell'epidurale e volevo partorire in acqua. Mi ero esercitata a fare yoga per un mese ogni giorno per essere pronta ed elastica. Ma tant'è. Le acque non si rompevano. E nessuno me le ha rotte.
L'infermiera che doveva farmi un'iniezione antibiotica mi ha gonfiato il braccio come un pallone (e io alle prime armi avevo anche timore a chiedere se fosse normale). Il dolore andava e veniva e io urlavo, urlavo (e il papà a un certo punto sentendo me urlare nella stanza e un'altra mamma in un'altra, perfettamente alternate, si è messo a ridere. Ora anche io rido. Ma allora l'ho fulminato con lo sguardo...). Senza sapere, come avrei appreso poi, che si possono modulare le contrazioni proprio con la voce. Ma ero inesperta, era estate, nessuno sapeva usare la vasca per il parto in acqua e mi si sono tolti tutti i fili. Alla fine mi sono ritrovata a partorire sdraiata (io quello che non volevo) con qualcuna che non riusciva a consigliarmi bene, forse anche lei alle prime armi. Ma ricordo il primario di allora. In un momento critico in cui sembrava esserci qualche cosa che non andava, eccolo apparire. Io non riuscivo neanche a pronunciare il mio nome e ho saputo solo dirgli "Ah, lei è quello delle presentazioni...". Mi ha messo la mano al punto giusto sulla pancia e tu sei uscito, piangente.

Io non capivo più nulla ero stordita. Il tuo papà invece era lì, si è goduto i primi momenti con te, ti ha visto tagliare il cordone ombelicale, lavare e ti ha preso in braccio e mostrato a tutti. Felice e commosso. Io ro stanca, ma ricorderò sempre, dopo, la mezz'ora passata insieme noi tre. Le mani del papà che ho strizzato all'infinito quando avevo dolore. I suoi massaggi al momento giusto. Tu eri lì, bellissimo e unico. Avevi sonno e ti ho lasciato dormire. Mi piaceva guardarti, vedere la perfezione di un esserino che fino a poco prima avevo solo immaginato. Ma quando sei arrivato tutto si è rivoluzionato, noi siamo diventati genitori, Paola Antonio Nado e Marcella nonni, Tomaso e Fabrizia (di adozione) zii. Ricordo di avere chiamato Yael perché sei nato il giorno del suo compleanno.




Ricordo tante cose bellissime e mi sembra impossibile che siano già passati otto anni.

Sei cresciuto in fretta. Da sempre ti sono piaciuti i libri. Soprattutto ascoltare leggere...


Sei sempre stato curioso, dolce, affettuoso, molto sensibile e creativo.


Diventare fratello ti ha scombussolato un po', forse un bel po' la vita, ma alla fine nonostante grandi lotte, piacchiate e pianti, tu e Andrea vi volete un sacco di bene.


Lo difendi sempre quando occorre e questa è una gran bella virtù.


Gli insegni a giocare all'ipad...


Pian piano, con fatica, stai imparando a leggere da solo.




Dici che da grande vuoi fare l'inventore insieme al tuo amico Pietro e i tuoi #marcopensiero accompagnano non solo me ma altre persone che ti vogliono bene e ti ammirano.

Ti piace esplorare...

 E con mia somma gioia ora ti interessa anche la natura...


Ti piace inventare, creare dal nulla.

Ti piace stare con lo zio Tomaso per cui hai un'enorme ammirazione e con cui hai un'intesa speciale.

Grazie a Moreno stai crescendo a judo....

Sei uno scacchista nato...

A volte disegni anche se non ti senti bravo ma i tuoi ritratti a me piacciono molto e anche il tuo stile, per ora non ancora stereotipato.



Ti auguro di rimanere felice, libero, spensierato e creativo nonostante tutto e tutti. Tanti auguri, la tua mamma.