mercoledì 22 dicembre 2021

Enciclopedia dei miei amici immaginari, di Bimba Landmann, edito da Camelozampa




Impossibile non innamorarsi de l'"Enciclopedia dei miei amici immaginari" di Bimba Landmann, edito da Camelozampa (qui). Impossibile, una volta sfogliato, non desiderare di possederlo e gustarselo. 













Ho avuto il piacere di ascoltare e osservare Bimba Landmann in azione con i bambini e le bambine alla Libreria dei ragazzi di Milano ed è stato fantastico. Sono entrata anche io, con la scusa di accompagnare Andrea, nel suo mondo immaginario e ho iniziato a sognare...

Anche Andrea, reticente perché ormai ha quasi 11 anni, si è trovato coinvolto e immerso, tanto da creare la sua piccola enciclopedia con un organismo fantastico e ha talmente incuriosito un'altra partecipante da dover continuare a raccontare la storia del suo compagno immaginario.

Sì, perché questo libro non solo presenta gli animali e i vegetali e tutti gli esseri immaginari (non solo quelli simpatici, carini e accoglienti, ma anche quelli che ti portano una vocina con cui ti fanno sentire non a posto con te stesso, non in grado di disegnare o in colpa... naturalmente quelli vanno visti e non ascoltati!), ma ti coinvolge a creargli un mondo, a realizzare magari vestiti, ambiente, e perché no, crearli in "carne e ossa" ovvero in stoffa come ha mostrato Bimba Landmann in libreria.

Ho sognato così tanto che, innanzitutto, ci siamo acquistati il libro e me lo sono fatta dedicare.
Poi ho portato il libro in scuolina, all'Asilo nel bosco di Milano.

Dire che i bambini sono rimasti incantati è dire poco...





















Questo libro apre tante porte, dentro e fuori di noi. Abbiamo appena iniziato a esplorare...
Vi segnalo che esiste anche un sito, dove inviare le immagini dei vostri bambini (o anche vostre), che sarà prima un museo virtuale per poi diventare qualcosa di ancora più bello.
Sul sito di Camelozampa, si trova una bellissima inaugurazione del Museo degli Amici Immaginari, con Bimba Landmann, Alessandro Sanna, Daria Tinagli. 

Vi invito a entrare qui, in questo mondo magico. Nella galleria vedrete esposti gli amici immaginari dei bambini e delle bambine.

domenica 19 dicembre 2021

"Fiori e fulmini" di Luigi Dal Cin e David Pintor, Editoriale Scienza

 

"Fiori e fulmini" di Luigi Dal Cin, con le illustrazioni di David Pintor, pubblicato da Editoriale Scienza (qui) è un romanzo appassionante che coinvolge sia per la storia del protagonista - Elia, un ragazzino orfano di madre con un padre che non riesce a comprenderlo - sia per il luogo in cui è ambientato. Come forse molti sanno, l'Orto Botanico di Padova, Patrimonio Unesco, è il più antico orto botanico universitario del mondo. Costruito nel pieno del Rinascimento, ha - come viene svelato in un linguaggio ricco di dettagli ma semplice da comprendere - una forma che richiama il cosmo e la terra: il cerchio, che ricorda la perfezione del Cielo (almeno per come veniva concepito dagli antichi) e il quadrato, che fa riferimento ai quattro elementi (acqua, aria, cielo e terra), ai quattro punti cardinali e alle quattro stagioni. 

Questo è un libro al tempo stesso ricco di informazioni sulle piante - e quindi anche adatto per chi volesse saperne di più su tante specie, sulla loro ecologia e sui sistemi per sopravvivere nei luoghi più inadatti - sia di storie (lo sapevate che Goethe è passato dall'Orto Botanico di Padova nel suo viaggio in Italia e che a lui è intitolata una palma, in effetti è stato un osservatore attento e ha scoperto molte cose in botanica). Insomma, si tratta di storie dentro una storia. Una sorta di matrioska da cui poter ricavare molto in tante discipline diverse (nel caso un insegnante volesse farlo leggere ai propri alunni anche per incuriosirli sul mondo degli orti e della botanica, ma anche per parlare di come affrontare le proprie incertezze, i problemi della vita...) sia da gustare come un romanzo pieno di avventure e colpi di scena.

Oltre al giovane protagonista, difficile non innamorarsi del nonno giardiniere, una persona che ama le piante e le coltiva anche in ricordo della moglie, che sa comprendere questo ragazzino solo e lasciato un po' alla deriva dal padre. Impossibile anche non lasciarsi catturare dalla sua nuova amica, Jasmine (che sa di esotico e ha il nome di un fiore), che come in tutte le storie/fiabe che si rispettano, aiuterà il protagonista a risolvere i suoi guai.

Infine, alla fine del romanzo, non sorprendetevi se vi verrà voglia di curiosare sul sito dell'orto botanico a cercare l'esemplare di Ginko più longevo o studiare la piantina dell'orto, così geometrica e raffinata. O addirittura, se come la sottoscritta, vi verrà voglia di tornare a Padova appositamente per visitarlo.

Sicuramente questo libro fa venire voglia di scoprire e di indagare, fa nascere nuove domande e fare ricerche per risolverle. Insomma, un bellissimo modo per approfondire un argomento ancora poco conosciuto coniugandolo con la realtà in cui chiunque di noi si può riconoscere. In fondo, questa non è la ricetta giusta per far nascere l'amore per un libro?

Inoltre bellissima l'idea di paragonare lo stato d'animo a similitudini con piante, fiori ed elementi della natura.

Non voglio svelare molto, ma vi dirò che alcune cose sulle piante io le ho potute scoprire ben più tardi dei protagonisti, nonostante fossi un'appassionata di Quark, quando ancora veniva trasmesso al primo pomeriggio e io fossi alle medie. Penso che all'epoca mi sarebbe piaciuto un sacco trovare un libro del genere negli scaffali di una libreria o di una biblioteca e chissà, al posto degli animali, avrei studiato magari le piante. Un universo meraviglioso e ancora poco conosciuto ai più. Inoltre, mi sono ancora più innamorata dell'Orto Botanico di Padova (anche se già lo conoscevo di fama) e penso che prima o poi sarà meta di una delle gite fuori porta.

Insomma, se volete fare un bellissimo regalo da mettere sotto l'albero, questo è uno di quelli che consiglio.

Ps ecco cosa si riporta nella scheda del libro e che riprendo volentieri in virgolettato "Si avvicina un traguardo storico che pochissimi atenei al mondo possono vantare: nel 2022 l’Università di Padova festeggerà il suo 800° anniversario! Per celebrarlo, ha dato il via a progetti da lasciare in eredità alle prossime generazioni, all’insegna dei suoi valori fondamentali: la libertà di ricerca e l’apertura al mondo. Tra le molte iniziative, ci sono "I libri dell’orto", pubblicazioni divulgative da noi edite e dedicate alle tematiche attorno a cui si è sviluppato l’Orto botanico di Padova, il più antico orto universitario del mondo (1545): con le sue 3500 specie botaniche, è un importante punto di ricerca per la conservazione della biodiversità. Questo progetto editoriale è pensato dunque per portare le conoscenze accademiche fuori dalle mura universitarie, e raggiungere così i ragazzi e le loro famiglie.


Scopri gli altri volumi della serie "I libri dell'orto": Con le mani nella terra, Amicizie nell'orto, Piante in viaggio, Voci dal mondo verde, Tra foglie e fogli."

giovedì 9 dicembre 2021

La prima neve di Elham Asadi e Sylvie Bello, Topipittori




La copertina del libro come appare sul Sito dei Topipittori (qui)


La prima neve di Elham Asadi e Sylvie Bello, edito dai Topipittori, è un albo grande che contiene un grande tesoro. Una fiaba che sa incantare. L'ho scoperta alla Libreria dei Ragazzi di Milano (qui).

Oggi l'ho portato ai bambini perché volevo che ricevessero una bella suggestione su "una prima volta", dopo la straordinaria (stra-ordinaria, fuori dall'ordinario, come questo albo) nevicata di ieri. 

Così ci siamo ritrovati in cerchio a osservare e leggere una bellissima leggenda persiana che racconta una storia sul perché nevica e grandina. Non so se si tratti di una fiaba antica o di una leggenda, fatto sta che mentre leggevo ci siamo immersi nella storia, e si è creato lo stesso silenzio che accade quando fiocca. Un silenzio magico.

Una delle pagine interne dell'albo riprese dal sito della casa editrice qui

La protagonista femminile, Neneh Sarma, è una ragazza dai capelli lunghissimi, tanto da arrivare fino a terra, con una collana di perle verdi. Il protagonista maschile Nurooz è una presenza irraggiungibile, qualcosa di etereo, che passa attraverso le cose, ma le penetra e le trasforma.

Un amore che si rincorre nello scorrere delle stagioni.

Un lungo inverno, che porta a neve, quando la bella protagonista si prepara all'arrivo dell'amato, pulendo la casa e "creando" una tale polvere fredda da far nevicare e grandine, quando perde una collana di perle che rotolano lungo le scale...

Un albo che parla di un'attesa infinita. Di un incontro impossibile che avviene quando i tempi non coincidono. Ma di un incontro trasformativo. Non so perché mi ha ricordato in parte la Bella Addormentata, solo che questa protagonista è ancora più interessante perché è la rappresentazione dell'inverno, del freddo, del torpore e dell'attesa che serve per la rinascita. Lui è invece il simbolo della primavera, di solito nella visione occidentale greca rappresentata da una presenza femminile.

Dunque è interessante questo scambio. Un'attesa che è generativa, perché dura nove mesi come l'attesa di una madre per un figlio che nasce, come la Terra che attende che le condizioni siano tali per ritornare piena di fiori e colori.

Un albo davvero incredibile, che cattura sia per la storia sia per i dettagli delle illustrazioni che lasciano immaginare. Un'immaginazione di cui c'è sempre più bisogno in questi tempi frettolosi, dove non si sa cosa sia attendere, desiderare, agognare.

Queste le mie impressioni... ovvio che poi mi sono documentata (potete leggere  come è nata la storia dal racconto dell'autrice qui, sul sito dei Topipittori), ma penso che le recensioni più belle siano quelle spontanee).


PS Con "La prima neve" Sylvie Bello ha vinto la Golden Apple alla Biennale di Bratislava 2021.
Alla BIB 2021 hanno partecipato 380 illustratori da 42 Paesi, 2700 illustrazioni e 500 libri. Sono stati assegnati un Grand Prix a Elena Odriozola, 5 Golden Apples, 5 Plaques e 3 Honorable Mentions a editori. Uno dei tre editori a cui è stata assegnata la Menzione Onorevole della BIB 2021 è Topipittori.
Qui il link per vedere tutti i vincitori: https://www.bibiana.sk/.../biennia.../bib2021/program/result

Dopo aver guardato le illustrazioni, che ci hanno ammaliati come la storia, abbiamo parlato - con chi voleva - del primo ricordo della neve (ma questo rimane tra noi!). Vi lascio con questi disegni di Aleph, Natan Luca, e Iuri... grata.



 

mercoledì 8 dicembre 2021

La prima neve


La prima neve della stagione non si scorda mai. Specie se l'attesa si fa sempre più impellente guardando le immagini di chi è in montagna, Però trovarla a Milano, in un giorno di festa, è una doppia magia. Non ho aspettato un attimo, mi sono vestita abbastanza adeguatamente, ma non sufficientemente per non bagnarmi. Ho vagato tra le strade della città osservando macchine e motorini coperti di neve, la gente sotto gli ombrelli, io con la mia fascia in testa e una giacca da pioggia...

Poi sono arrivata al parco. Che silenzio speciale, che magia. Specie quando incontravo alberi ancora frondosi pieni di neve.

E osservare sotto le conifere, quel raggio di tappeto erboso protetto e intatto, mentre intorno diventava tutto bianco. Andare a cercare gli alberi secolari... quasi quasi mi veniva da chiedere: come state? Come vi sentite ora?

E voi, cosa avete provato con la prima neve che scende?

Se volete lasciatemi un commento.