Non
potevo non iniziare il mio primo venerdì del libro - una bellissima
iniziativa partita da HomeMadeMamma – senza parlare di Emanuela Bussolati, autrice, illustratrice, progettista di libri per bambini e
chi più ne ha più ne metta... Un'autrice completa (non a caso nel
2013 ha vinto un Andersen per questo! Per chi non lo sapesse il
premio Andersen è il
maggior riconoscimento italiano assegnato alle più belle letture per
i ragazzi. Promosso dalla rivista Andersen
- dal 1982 seleziona le migliori opere dell’annata editoriale, con
un’attenzione particolare alle produzioni più innovative e
originali.)
Insomma,
Emanuela è una persona speciale, meravigliosa, generosa, che ho
avuto il piacere di conoscere alcuni anni fa, di cui sono fan
scatenata (non ci sono solo io a esserlo... vero Paola?) e ora sono grande amica.
Inoltre
è una persona modesta, considerando che ha alle spalle una carriera
d'oro. Ed è una miniera di creatività per noi mamme sempre alla
ricerca di prodotti editoriali di qualità.
Il
libro che mi sta più a cuore rimane comunque sempre Tararì tararera. Sarà perché è un libro di parole inventate, in lingua piripù. Sarà perché
per comprenderlo ti fa mettere in gioco. Sarà perché è un libro
che favorisce la relazione tra adulto e bambino. Sarà perché è
semplice, pur nella sua complessità. Sarà che è una creatura
ancora più di Emanuela di tutti gli altri suoi libri. Sarà perché
è il libro che mi ha fatto avvicinare a lei.
Ricordo
ancora quanto l'ho letto e riletto a Marco, che ora ha sei anni e
mezzo. Quanto me lo ha chiesto, quanto lo appassionava, tanto che le
ho inviato un audio che lei ha pubblicato sul suo blog.
E
volete sapere la cosa più divertente? Quando Marco era alla materna,
ho partecipato alla commissione mensa. Ebbene, scrivo a Pappa-mi, il
servizio che riunisce i genitori attivi delle commissioni mensa di Milano, e
chi mi risponde mi chiede: ma tu sei la famosa Anna Pisapia di Tararì tararera?
Non sapete che emozione essere ricordata per questo.
Ma
torniamo a noi: qui, qui, qui qui e qui potete trovare alcune recensioni di questo
bellissimo libro.
E qui
un video che arriva da La Maison de la Joie - Ouidah, Benin - Africa
Occidentale, a cura di Nati per Leggere Campania.
Penso
che questa sia l'emozione più grande per un'autrice, vedere come un
suo libro entri nelle case e nei cuori di grandi e piccini.
Dovete
sapere che esiste un seguito, anzi la tribuù dei Piripù è composta
da ben tre libri: Tararì tararera, Badabùm e Rulba rulba!
Se
Badabùm è rimasto impresso ai miei bambini per il “tiritrillo”
(arcobaleno ndr) – e per la dedica anche al mio Marco - Rulba
rulba! è un racconto bellissimo di Emanuela nonna. Ecco qui, qui e qui alcune recensioni.
Per
finire, concludo che essere amica di Emanuela ha i suoi vantaggi. Sono
una delle poche fortunate persone a possedere le tazze piripù e le
toppe piripù (oggi Marco è andato in gita indossando proprio i
pantaloni con i piripù!!).
Come scritto sul blog della librerie Centostorie di Roma “Ci dovrà
essere prima o poi una petizione per chiedere all’Onu di
riconoscere la lingua piripù. E quando ci sarà noi saremo i primi a
firmarla e fare tazebao per chiedere alla cittadinanza di fare
altrettanto.”
Se volete partecipare all'iniziativa Il venerdì del libro e scoprire i blog che aderiscono potete andare su Pinterest e trovare tante recensioni. Ringrazio in particolare Caterina, Il Mondo di Cì, che mi sta guidando in questa nuova avventura di blogger.
ps nella foto ho messo solo due libri... il terzo è disperso nella biblioteca di famiglia che occupa gran parte della nostra casa.
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