Ecco perché non potevo non proporlo all’attenzione di chi è interessato alla Natura. In questo libro troverete persone più o meno note, alcune conosciute perlopiù in altri ambiti.
Per esempio, non tutti forse sanno della passione di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) per le piante e di quanto sia stato influenzato dalle letture di Linneo. Il grande poeta e drammaturgo tedesco è stato il primo a spiegare la metamorfosi delle piante e la loro origine da un’unica struttura, la foglia. Dalla foglia derivano, dunque, petali, sepali, stami, ovario e rami. Questa sua intuizione è stata confermata successivamente anche a livello genetico.
Un altro caso è quello di Leonardo da Vinci (1452-1519), talmente noto per altri ingegni (pittura, scultura, architettura, ingegneria, musica, anatomia umana…) da essere dimenticato forse per i suoi studi botanici. Eppure è stato lui il primo a indagare la “fillotassi” ovvero la disposizione delle foglie e a ipotizzare che fosse ottimizzata per l’assorbimento della luce (senza che una foglia faccia ombra all’altra). Inoltre, dobbiamo a Leonardo l’indagine sui cerchi concentrici (anelli) del tronco collegati all’età dell’albero e alle influenze dell’andamento climatico.
Nel libro, molto piacevole da leggere, sono raccontate vita e studi di altri 10 personaggi, tra cui non potevano mancare Charles Darwin e Gregory Mendel. Per me, una piacevole scoperta è stata quella di Federico Delpino, un botanico italiano del 1800 poco noto (per aver scritto solo nella sua lingua natale), che è stato il primo a indagare la mirmecofilia (ossia come mai le piante attirino le formiche). Un argomento che Mancuso ha ripreso ampiamente anche nel libro Plant Revolution, sempre edito da Giunti.
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