Stamattina abbiamo avuto una bellissima
sorpresa. Siamo in Toscana, in campagna, e il nonno ci ha portato una
bellissima mantide religiosa. I bambini sono rimasti subito
affascinati da questo insetto che ha due zampe raptatorie con cui
cattura le sue prede.
Per un sacco di tempo la mantide è stata a pulirsi antenne
e zampe.
Andrea ha chiesto“mangia anche i legni?” e Marco gli ha risposto “I legni li mangiano i picchi, forse...”. Gli ho spiegato che i picchi fanno i buchi nel legno, ma esistono insetti che fanno tante gallerie nel legno, come i tarli.
Andrea ogni tanto diceva “Mangiaaa” e Marco lo zittiva dicendo “Magari mangia nello stesso momento che mangiamo noi.” E ha aggiunto “Possiamo tenerla? Fino a stasera...”
Andrea “dopo che noi dormiamo”
Marco “Le prepariamo un lettino. Mami, come fanno a dormire?”
E io ho dovuto ammettere “Non lo so”.
Marco “Comunque le prepariamo un bastoncino con una piccola coperta,
noo? Un bastoncino piccolo magari. Qualcuno può mangiarla lei?”
Io “Gli uccelli”
Marco “Gli uccelli notturni?”
Io “Non so se la civetta mangia le
mantidi”
Marco “Allora dobbiamo costruirle una
capanna, perché se la mangiano...Le costruiamo una capanna di legno
tutta per lei, ce la facciamo entrare dentro e non si fa male. La
attacchiamo con lo scotch così la mattina dopo le portiamo un sacco
di formiche dentro la capanna, quando ha fame. D'accordo? Intanto ha
il suo spuntino qua – la formica (lo scorso anno abbiamo visto una
predazione di una formica da parte di una mantide, anche se non sono
sicura che si trattasse della stessa specie) -”
Andrea “Fermi tutti, ho sentito un
uccello!”
Marco “Lo so però ci siamo noi
adesso e gli uccellini hanno paura degli umani. Hai sentito la storia
di Cipì? Cipì ha perso tanti amici perché c'erano delle trappole
di granelli.
Adesso sta esplorando il legno. Non
facciamola scappare!"
Io "Attenzione che non vada sulla frutta"
Marco “Forse mangia la frutta?”
Andrea “Ho fame di futtaaa”
Marco “Io mi siedo”.
Mamma “Guarda che si sta pulendo gli
occhi?”
Marco “Lasciamola nelle sue pulizie”
Mamma “Hai visto che ha un occhio
scuro e uno chiaro?”
Marco “La lasciamo qui tranquilla a
fare quello che vuole, d'accordo?”
Mamma “Ma lei andrà via”
Marco “Ma noi la fermiamo. Le
costruiamo una bella capannina”
Mamma “Lo sai che gli animali
selvatici vogliono andarsene”
Marco “Lo so ma io voglio che resta
con noi, almeno fino a stasera...Cerchiamo di tenerla fino a stasera?
Mami, cos'è che ama fare di più?Hai detto che mangia gli
insetti..Mmm allora, con cosa giocano? Cosa amano di più?”
Mamma “Lo sai che non ti so
rispondere? Non è che si sa molto delle abitudini degli insetti. E'
difficile scoprirle. Già è difficile osservarli”
Marco “Allora la lasciamo fare quello
che vuole lei...” e rivolgendosi alla mantide “Comunque
noi non ti vogliamo ammazzare, neanche la mamma, abbiamo organizzato
tutte le cose per te, per non farti cadere...”.
….
Dopo un po' di osservazioni, decido di
informarmi un po' sulle mantidi, sapendo che sul sito di FrancescoTomasinelli troverò molte risposte ai nostri quesiti. Ho conosciuto
Francesco quando ha portato il suo book fotografico a Parchi e
Riserve Naturali (una delle due riviste della casa editrice dove ho
collaborato per alcuni anni come redattrice). Francesco è amante di
tutte le creature bistrattate, come ragni, pipistrelli, serpenti e
chi più ne ha più ne metta e ha scritto anche un libro su Mantidi e
Insetti stecco. Scopro così che delle 2000 specie esistenti, le
mantidi italiane sono solo 13, che la femmina si riconosce dal
maschio per i segmenti addominali (6 al posto di 7/8) e che le
mantidi possono essere allevate nutrendole con cavallete, grilli o
mosche.
Io e Marco dedicidiamo così di
catturarle qualche cavalletta. Con un po' di fortuna ci siamo
riusciti abbastanza velocemente: abbiamo lasciato sotto un retino la
cavalletta e la mantide e abbiamo aspettato. All'inizio il predatore
sembrava indifferente, poi con uno scatto repentino delle sue due
zampe raptatorie ha catturato la cavalletta e ha iniziato ad
addentarla con le mascelle voraci. Ne ha succhiato tutte le
interiora, poi ha abbandonato il cadavere, tornando a pulirsi il
corpo.
Marco ha osservato con attenzione tutta
la scena, mentre Andrea ha iniziato a chiedere “La facciamo
uscire...ohh. Pecché, la vuoi fare tramortire? Ehi pecché mamma la
fai mangiare a quella, alla cavalletta vedde (mantide)? Non deve
mangiare quella!! Ma tu la vuoi fale mangiale? È un amico e tu la
vuoi fale mangiare.."
e poi “Ma quando l'ha finita di
mangiare? Ommai è motta...Povelina.”
E' difficile spiegare che i predatori
per sopravvivere devono mangiare le prede. Ma forse a tre anni e
mezzo è ancora presto. Ed è bello vedere questa sensibilità nei
più piccoli, sperando che la mantengano a lungo.
PS La mantide l'abbiamo soprannominata Matilde, chissà che prima o poi non ne venga fuori una storia (una storia inventata da e con i bambini).
PS La mantide l'abbiamo soprannominata Matilde, chissà che prima o poi non ne venga fuori una storia (una storia inventata da e con i bambini).
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