Ognuno ha i suoi posti preferiti, luoghi dove ama andare e ritornare. Io ne ho diversi e di diverso tipo. Il primo che voglio presentare è forse inconsueto. Si tratta del ristorante "Fierobecco", che da pochi mesi si è trasferito a Maggiora (NO).
Sarà che io e Massimo ci siamo andati quando Marco era piccolo - è stata una delle nostre prime uscite dopo la sua nascita - e sia Marco, sia Andrea poi, ci sono "cresciuti" e li affinano il loro gusto. Sarà che l'atmosfera è stata per noi sin da subito magica. Sarà perché è un posto dove i piatti sono pura poesia per il palato, raffinati quanto basta, con accostamenti inconsueti, ma sempre sorprendenti. Sarà perché siamo sempre stati accolti benevolmente - Simone, il cameriere, da subito ha capito come prendere prima Marco e ora Andrea e si è sempre ricordato di loro e dei loro nomi - e lo siamo ancora, nonostante a volte i nostri figli sappiano essere un po' "vivaci" - per non dire altro - e ci sentiamo ormai un po' a casa. Sarà perché quando Marco era ancora piccolino e non avevo portato con me il libro salva pranzo, la moglie dello chef e proprietario Dario Marini mi ha dato da leggere "Pezzettino", un libro straordinario di Leo Lionni che non avevo ancora scoperto.
Ci sono tante piccole cose che mi legano al Fierobecco. La cucina straordinaria è sicuramente il motivo principale, ma anche il posto e la cura dei dettagli e del cliente non sono da poco.
Giusto per deliziare il palato e farvi venire un po' di acquolina alla bocca, oggi abbiamo assaggiato "pappa al pomodoro con burrata", io un tortino di verdure, Massimo un piatto con baccalà e i bambini due "milanesi" (ma una specialità è la "fassone", una carne pregiata di una razza bovina tipica piemontese) con patate schiacciate all'aroma di rosmarino. E per finire dolci, naturalmente tutti fatti in casa. I golosi rimarranno soddisfatti.
Dimenticavo: il prezzo è il giusto, per chi vuole mangiare bene e spendere piacevolmente i suoi soldi. Non vi resta che provare e, se volete, fatemi sapere.
Il nome Fierobecco è riferito al gallo, che nel vecchio locale era rappresentato con diversi oggetti. Poiché siamo stati "graziati" dal tempo e abbiamo sia cenato sia pranzato all'aperto, non ho avuto ancora modo di esplorare la parte al coperto e vedere se ci sia ancora qualche gallo quà e là.
Maggiora è un paese dove il vino e la vite regnano sovrani. E così ci sono quattro contrade ed esistono un palio delle botti (come a Suvereto, in Toscana) e addirittura una gara con gli sci sul prato (molto carina!). E ho scoperto che a fine settembre c'è la finale nazionale di corsa delle botti.
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