“Mamma, pozzo pottarlo a cassa? Mi
pace motto quetto gattino, pozzo pottallo a cassa?”
Come mi ritrovo in questa richiesta di
Andrea. Da piccola ho chiesto un cane dall'età della parola e prima
di riuscire a conquistarne uno, a undici anni, i miei genitori mi
hanno consentito di tutto. Tenere per un'estate Matisse, una giovane
femmina di coniglio (abbiamo scoperto il sesso solo dopo averle dato
il nome a cui ormai ci eravamo affezionati), due paperotti –
naturalmente il più grande era di mio fratello Tomaso e il più
piccolo seguiva il più grande, che seguiva Tomaso! – e ancora
canarini, pulcini. E persino uno scoiattolo. Erano gli anni Settanta
ed era “normale” trovare uno scoiattolo rosso al mercato, a
Milano. Ora la specie è super protetta. Meno male.
E così, un animale via l'altro, tenuto
con il massimo rispetto – grazie a uno sguardo attento dei miei
genitori – o riportato ai legittimi proprietari se ne combinavamo
qualcuna di troppo (come nel caso del piccolo scoiattolo, a cui
abbiamo fatto una doccia improvvisata, e che mia mamma, dopo averlo
tranquillizzato e asciugato ha riportato al venditore di animali).
Animale dopo animale la mia passione è cresciuta sempre più. Sono
cresciuta a pane e Quark, i primi anni in cui le trasmissioni
avvenivano il primo pomeriggio e in cui ho scoperto Gerald Durrell e
deciso, alle medie, che avrei fatto la scienziata. Complice forse
un'insegnante di scienze che, come tutti i Maestri di vita, mi ha
appassionato alla Natura. E la passione è aumentata e si è
concretizzata in una laurea in scienze biologiche, dove ho incontrato
altrettanti maestri, sia delle materie preferite (Giulio Melone, per
zoologia e zoologia II - che ho avuto anche il piacere e l'onore di
avere come relatore alla mia tesi -, Aldo Zullini per Zoogeografia e
il mitico e insuperabile Marco Ferraguti per Evoluzione biologica)
sia per discipline che a priori non mi avrebbero detto gran ché
(es Francesco Nicotra per chimica organica).
Spero che i miei figli possano incontrare persone che li facciano appassionare, non solo a quelle che diventeranno materie di "lavoro" ma anche a quelli che diventeranno gli interessi che uno ha nel corso della sua vita. Per ora Marco ha trovato lungo la sua strada educatrici creative e attente alla persona, alla scuola materna, tre meravigliose insegnanti (Anita, Laura e Lina), che mettono al centro i bambini, alla scuola primaria. Andrea seguirà per ora le fortunate orme del fratello (quanto a scuola infanzia). E speriamo che sia solo l'inizio di tante giornate appassionanti.
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