Ci sono giornate speciali in cui ti senti fiera di appartenere non solo a una sfera di valori ma a una famiglia. Ieri sera è stata una di quelle. Sono stata insieme a un papà amico Giovannij Lucci (ne ho parlato qui), che si candida per il Municipio 3 (capolista Caterina Antola, ne ho parlato qui) al Barrio Alto in occasione dell'apertura della campagna elettorale di Daria Colombo, moglie del cantantautore e artista Roberto Vecchioni. Tra gli invitati c'era anche il sindaco Giuliano Pisapia e sono ancora emozionata per le parole che ho ascoltato, che mi porterò nel cuore e che vorrei condividere con chi avrà voglia di leggere cosa ha detto.
Mi hanno riportato al lontano 2011, quando per l'unica volta, come famiglia, abbiamo accompagnato quello che sarebbe diventato il nostro sindaco a conquistare in modo travolgente Milano, contro ogni previsione. Una campagna fatta di emozioni e affetto, di valori.
Penso di non essere comunque la sola a essersi emozionata ieri sera...
Il sindaco e i bambini
"Una delle prime cose di cui voglio
parlare sono i bambini e le bambine. Una delle cose di cui sono più
orgoglioso è che recentemente l'Unicef indicato Milano come “La
città delle bambine e dei bambini”. Credo che sia una
cosa fantastica, che non dimenticherò mai. Perché mi ricordo che
uno dei primi passi che mi hanno portato alla candidatura sia stata una domanda posta da alcuni amici che hanno
quattro figli, che mi hanno chiesto "perché ti candidi?" E io ho risposto: per
loro. Questo riconoscimento, che mi rende felice, è una realtà realizzata grazie al contributo di tante persone che ho conosciuto, tanti bambini e tante bambine con
cui mi sono confrontato quasi quotidianamente. E sapete quanto il confronto e l'ascolto siano importanti.
Se si "crea" una città a misura di bambini, allora la città è a misura di tutti.
Non so se lo sapete ma il mio pranzo è una banana. In genere non
mangio perché altrimenti non riesco a lavorare.
Per me è stata una ricchezza incredibile andare a mangiare nelle scuole (facendo una cosa a quando mi occupavo di giustizia, quando visitavo le carceri).
Per me è stata una ricchezza incredibile andare a mangiare nelle scuole (facendo una cosa a quando mi occupavo di giustizia, quando visitavo le carceri).
Quando vado nelle scuole faccio come
quando andavo nelle carceri: non avviso prima. Entravo, chiamavo il direttore, e
dicevo sono qua, da solo, sto girando. Questo è stato fondamentale,
perché ha impedito che non vedessi le cose che non volevano fami
vedere. Ho visto cose tremende.
La politica non è professione ma generosità
La politica non è professione ma generosità
Sono stato parlamentare e ho lasciato l'incarico sia come parlamentare, sia ora come sindaco per dare questo segnale: la politica non è una professione ma generosità.
Vedere oggi in televisione deputati che erano deputati nel 1996, quando ero deputato anch'io, penso che sia una cosa vergognosa. Questa amministrazione, questa città hanno dimostrato che questa non è la strada da percorrere. Al mondo di chi crede alla possibilità di fare politica dal basso e a una cittadinanza attiva.
A pranzo con i bambini
Ora vado in un luogo molto più gioioso
e bello, che guarda al futuro, di persone che hanno l'innocenza e non
la responsabilità. Con i bambini dunque faccio la stessa cosa:
all'inizio era divertente, entravo e le ausiliarie mi chiedevano:
vuole parlare con il dirigente scolastico?... Non c'è.. lo chiamo? E
io rispondevo: non importa, sono qua, a parlare e mangiare con i
bambini ma non è un'ispezione. Voglio venire per capire.
E'
bellissimo perché passo nelle classi, li saluto, poi in fila con
loro vado alla mensa, faccio un po' di giochi di prestigio per suscitare
simpatia e si divertono da matti (tanto che un mio collaboratore per
il mio compleanno lo scorso anno mi ha regalato una scatola di giochi
di prestigio).
E poi però parlare con loro, con le insegnanti, con i
genitori presenti è stato importante anche per capire se il cibo era
buono. Vi assicuro che è buono. Certo, non sempre, può capitare qualcosa
che non va.
Poi parlo e cerco di capire con i bambini e mi sono accorto subito di quelli che avevano bisogno di portare del cibo a casa: allora ci è venuta questa bellissima idea del "Io non spreco”, un'iniziativa per cui i bambini se vogliono possono portare a casa pane o frutta che non mangiano. Anche questo è un livello educativo, una "battaglia" che abbiamo fatto a livello di sprechi alimentari.
Poi parlo e cerco di capire con i bambini e mi sono accorto subito di quelli che avevano bisogno di portare del cibo a casa: allora ci è venuta questa bellissima idea del "Io non spreco”, un'iniziativa per cui i bambini se vogliono possono portare a casa pane o frutta che non mangiano. Anche questo è un livello educativo, una "battaglia" che abbiamo fatto a livello di sprechi alimentari.
I bambini a Palazzo Marino
Un altro momento bellissimo, se posso,
è invitare le classi a Palazzo Marino, ci mettiamo in Sala Orologio,
che è la sala più bella, ci mettiamo per terra e vi assicuro che è
un momento bellissimo perché mi fanno delle domande difficili. E
questo è bello, perché mi mettono in difficoltà. Non sono domande
preparate."
Ricordo ancora quando, con Andrea nella fascia, come tutti i cittadini sono andata a salutare il mio sindaco a Palazzo Marino. Abbiamo fatto la coda come tutti e gli abbiamo stretto la mano. Andrea è stato un angelo. Marco invece ha vissuto la campagna elettorale dal vivo, sul campo e mi chiede spesso: ma è vero che Giuliano è sindaco di Milano? Sì, Giuliano è sindaco di Milano. Così verrà ricordato da molti bambini.
Mi riserbo di riportare in un altro post un'altra parte di intervento, altrettanto interessante, insieme ad alcuni momenti chiave della serata in cui anche le musiche di Roberto Vecchioni mi hanno emozionata non poco.
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