Domenica 16 ottobre in Feltrinelli Red ho letto ai bambini e alle bambine "La città dei lupi blù" di Marco Viale, edito da Giralangolo-EDT (qui link), che si è accreditato il premio Nati per Leggere nel 2013 "perché è un vero piacere leggere ad alta voce la storia di una ordinata e pacifica comunità di lupi (tanto blù da richiedere persino l'accento) in cui irrompono un fischiettante lupo "rrosso" e uno spericolato lupo "giallo"...".
Se ho scoperto questo libro lo devo a Barbara Archetti, una delle mie "socie" in Feltrinelli insieme a Cristina Zeppini, che un giorno in libreria ha iniziato a leggerlo al mio piccolo Andrea, conquistandolo a tal punto che non ne siamo usciti senza. In effetti il libro vale molto, specie di questi tempi in cui si torna a dare valore pian piano al non fare niente o al fare cose considerate da tanti "inutili", come fischiare, sdraiarsi in un prato. Almeno, presi dalla frenesia della quotidianità ci si dimentica l'importanza della qualità della vita, valore essenziale e fondamentale non solo per i più piccoli ma anche per i più grandi.
Ed ecco che ci ritroviamo in una città monotona, costituita da lupi blù, che si alzano tutti alla stessa ora, fanno tutti le stesse cose, bevono in tazze blù (sì, l'autore mette l'accento per rafforzare la lettura del vocabolo), si mettono la cravatta blu - una bambina (Aynalem) mi ha chiesto "Ma bevono il latte blu?" Se mai Marco Viale leggesse questo post, ebbene chiediamolo a lui, io però presumo di sì, anche perché fanno la pipì blu... Ma attenzione: alla stessa ora! Perché esiste un'ora della pipì. E non si può sgarrare. Non sia mai.
Nessuno si pone il problema di fare altro. Tutti obbediscono. Non so perché leggendolo mi ritrovo in tanti spunti di rodariana memoria...
Tutto procede a macchinetta finché non spunta un lupo rosso, ma non di un rosso normale è rrrosso! Sta su una bicicletta e si permette pure di fischiettare: panico!
La città "perfetta" va in tilt, ne parlano la radio e la tivvù, non solo quanto al traffico, bensì anche perché si riuniscono tutte le persone più importanti per trovare leggi e norme che vietino di farlo. Ma non ce ne sono. E dal disturbo nasce la curiosità perché questo è un'artista del fischio, sa fischiare "a zufolo, alla marinara, alla zingara, alla siciliana, alla malandrina... ". Naturalmente solo e soltanto quando ne ha piacere. Dopo uno sbalordimento iniziale tutti sembrano aver capito il valore di quel che fa tanto da conferirgli un riconoscimento e chiedere addirittura lezioni...
Ecco il valore di questo libro sta nell'invogliare a gustarsi le cose. E certamente uno sbalzo a questi lupi blu questo lupo rrrosso lo da. Ma si sa che le abitudini sono dure a morire, certo lui quando scompare - perché c'è pure il giallo, dove sarà finito? Come è venuto se ne è andato - i lupi blu ricominciano la loro vita monotona che però ha acquistato qualche "trillo" di allegria e qualche dissonanza dall'omogeneità. Ma la storia non finisce qui... e, oltre al finale vero, immagino che questo sia uno di quei libri senza una vera conclusione, che invita a proseguire la storia. Ci si può giocare un sacco e invoglia a riflettere su diversi temi.
Qui trovate un'altra recensione di Libri e Marmellata.
Al lavoro!
Come sempre siamo passati all'azione e ho chiesto ai bambini di "inventare" la loro città ideale, scegliendo se volevano farla uniforme e con un solo colore... o ricca. Sono venuti fuori spunti davvero interessanti e in questa occasione ho anche avuto modo di farmi raccontare cosa hanno pensato. Naturalmente i lavori che vedrete - e le spiegazioni che leggerete - sono di vario genere, essendo l'età molto diversificata.
Davide, 6 anni, ha disegnato un sole usando un tappo di metallo con i raggi blu (evvai!), la piuma blu è di un uccello che volava e l'ha persa. A sinistra c'è una cascata di coriandoli. Al centro ci sono due razzi "freddolosi" tanto che ha dovuto ricoprirli con fili di lana per tenerli al caldo. In basso ci sono due palline (quadrate, gialla e verde), una rete per catturare un pesce, un muretto rosa da cui esce un serpente e un'altalena/dondolo a due.
Federico, 3 anni e mezzo, ha costruito una navicella spaziale, con un razzo propulsore (uno dei due tappi di sughero, mi raccomando, quello in basso). Trovo interessante che abbia tagliato il foglio.
Alessandro, 4 anni, ha fatto a destra una casa gialla, con un muretto luminescente accanto; ci sono anche le finestre (quei quadrati rossi con fori tondi); le parti azzurre morbide sono per saltare. Il resto è rimasto nella sua testa.
Margherita, 8 anni, ha fatto il sole usando sia i materiali gommosi per i raggi, sia il centro con una piuma, le nuvole viola con la carta sagomata. In basso ci sono tre fiori, costruiti con materiali gommosi, dei tappetini, da cui sbucano i nettapipe (è stata lei l'ideatrice, da cui Davide e altri hanno preso spunto), affiancati a un albero di arance, il cui tronco è un pezzo di plastica (ricavato dall'interno di una scatola di biscotti golosi) e la chioma fatta di gomma, mentre i nettapipe arrotolati rappresentano i frutti. La casa ha le mura di scotch, il tetto morbido di tessuto, le finestre con le tulle perché ci sono le tende e per la porta ha usato il materiale delle tovagliette intrecciate.
Marta, 4 anni, ha costruito un'altalena a sinistra, il sole in alto, luminescente; in basso c'è il prato, in cui l'erba è fatta degli avanzi delle matite temperate. Al centro due case, (gialla e rosa) con finestre (scotch e tappi di sughero) e la striscia nera è un lupo!
Jessica, 6 anni, ha messo molte automobili marroni (in alto a sinistra è decappottabile), usato stoffe arricciolate e verde scuro per rappresentare i lupi, l'erba che spunta dalla gomma con i nettapipe (l'idea di Margherita ha incuriosito molto "i suoi vicini di banco"), ci sono due pozze d'acqua rappresentate dal pizzo azzurro trasparente. La cosa che mi ha colpito di più è che ha inserito "una manciata" di stelle in basso a sinistra.
Il mondo di Carlito, 4 anni, è costituito da un tram giallo con un tetto rosso "sberluccicante" e sopra un drago (il filo presumo sia la sua fiammata). La pioggia è quadrata e c'è un ombrello per ripararsi. A fianco c'è una persona, si capisce che è un uomo "perché ha il pelo" (rappresentato dalle piume). Di fianco due case verdi e gialle. Nel cielo ci sono anche due stelle.
Francesco, 3 anni e mezzo, ha fatto velocemente il lavoro e spiegato che "Ci sono i pantaloni, i coriandoli, il tappo rappresenta un personaggio, sopra c'è una scala gialla, il pezzo rosa è una maglietta, c'è una molla e sotto scorre un fiume di fragole". Tutto chiaro?
Aynalem, 6 anni e mezzo, è quella che è rimasta più tempo a lavorare. A sinistra, c'è una casa costruita con gomma verde e azzurra, di fianco c'è un fiore elaborato con i nettapipe, le piume arancioni rappresentano due uccelli che volano; la prima striscia verticale di scotch rosa è il tronco di un albero, la cui chioma è fatta di rete e i cui rami sono con carta luminosa e con materiale blu con un centro rosa (in alto a sinistra); le altre due strisce di scotch sono due "scintille". I cubetti rosa in basso sono parti di una macchina. Mentre poco più sopra, la parte scura di plastica è uno scivolo. A destra c'è un altro albero fatto con il tronco di fili di lana.
Un cuore blu che rappresenta un'astronave (secondo lavoro).
Greta, 10 anni, è arrivata in seguito ma ha fatto lo stesso un lavoro minuzioso e preciso, con una cornice composta da carta luminosa e alcune piume. In basso un prato fatto di fiori costruiti a uno a uno con pazienza con una base di sughero e bollini colorati; al centro il cielo con le sue nuvole a bollicine bianche e sopra più scure con pizzo di stoffa.
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