Ci sono tanti modi per avvicinare i giovani - e anche i meno giovani - all'arte e la scelta di Carla Volpi, autrice e illustratrice di Le Belle dell'arte ElectaJunior (qui) appare vincente. Appassionata di storia dell'arte e artista autodidatta, ha scelto quaranta icone femminili, protagoniste sempre di un ritratto, di cui raccontare la storia.
Un excursus attraverso i secoli, a partire da Giotto fino al Novecento, per scoprire un'opera non solo attraverso alcune sue peculiarità che l'hanno resa famosa al grande pubblico ma anche curiosità e dettagli poco noti sulle donne dipinte, a volte nascosti da un vero e proprio mistero.
Le carte iniziali, quasi delle "flash card", possono risultare molto utili per avere una visione d'insieme o per improvvisare - a mio avviso - anche qualche gioco per memorizzare o concentrasi su alcuni aspetti salienti.
Come racconta nella prefazione la stessa autrice si tratta di "un viaggio tutto al femminile nella storia dell'arte attraverso riproduzioni a matita o acquerello di donne presenti in dipinti celebri. Quaranta 'ritratti di ritratti' per conoscerle meglio, a partire dai loro volti e soprattutto dai loro sguardi, per cogliere attraverso i lineamenti del viso e le pose adottate la loro personalità, le sfumature del carattere e lo stile dei grandi Maestri che le hanno dipinte rendendole immortali."
Come riuscire a catturare, dunque, l'attenzione e l'interesse verso opere che hanno caratterizzato dei passaggi emblematici nella storia dell'arte? Innanzitutto nel libro le opere vengono presentate visivamente solo in parte, in modo da evidenziare lo sguardo e le caratteristiche peculiari del volto, delle vesti e a volte delle mani. Nel testo, invece, vengono evidenziate alcune parole chiave essenziali.
Per esempio, della Maestà di Ognissanti di Giotto (tempera su tavola, delle dimensioni di 325 x 204 cm, qui) vediamo solo il volto sorridente della Madonna rivolta di tre quarti. Nel testo, esaustivo e semplice - ma accattivante al tempo stesso - viene spiegata in breve la nascita della prospettiva e la rappresentazione delle espressioni, che mancavano del tutto nei pittori precedenti. Ecco che in una pagina sono concentrati alcuni elementi essenziali per scoprire un passaggio fondamentale dalla rappresentazione iconografica aulica e rigida del Medioevo (nonostante sia mantenuto uno sfondo d'oro secondo la tradizione) a quella che sarà la caratteristica dal 1400 in poi.
Nella celeberrima "Nascita di Venere" di Botticelli (qui) viene messa in risalto la capigliatura sciolta, elemento "considerato poco decoroso durante il Rinascimento". Una descrizione raffinata mette in luce un aspetto che nell'opera intera potrebbe restare in secondo piano.
Nella recensione devo passare oltre i capolavori rinascimentali, dalle opere di Leonardo a quelle del Bronzino... ma chi vorrà scoprire l'opera resterà sicuramente incuriosito dalle spiegazioni, frutto di approfondite indagini scaturite da domande inconsuete che si è posta l'autrice.
Oltrepassando velocemente i secoli arriviamo a una serie di donne artiste, come Élisabeth-Louise Vigée Le Brun, una pittrice famosa per essere diventata la ritrattista della Regina Maria Antonietta e, dopo la rivoluzione francese, in molte corti europee. Il suo Autoritratto con cappello (1782 c.a. qui) appare particolarmente progressista per essersi dipinta all'aria aperta (non siamo ancora al plein air ottocentesco) guardando lo spettatore in faccia - come di fronte a uno specchio - e mostrandosi con un cappello di paglia decorato con fiori e una piuma di struzzo, in atteggiamento informale.
Passando oltre ancora arriviamo all'inizio del Novecento con un'altra Donna con il cappello, questa volta opera di Henri Matisse (qui) protagonista dell'arte fauve - in cui i colori vengono giustapposti "senza sfumature e senza ricercare somiglianza cromatica" - dove la moglie del pittore Amélie viene ritratta con un "volto variopinto".
La carrellata finisce con un'opera di pop art del 1965 di Roy Lichtenstein M-Maybe (qui) che si "ispira al mondo del fumetto" come si vede dalla tipica "nuvoletta" in alto a sinistra ... dove "le linee di contorno sono ricalcate con il nero e i colori limitati". Un'opera che da vicino è rappresentata da tanti puntini ma che da lontano appare omogenea.
Un libro che invita a sperimentare come l'autrice, a cimentarsi con vari mezzi di illustrazione o fotografie, perché come ben sa chi è stato "a bottega" copiando e cercando di riprodurre le opere dei Maestri si può comprendere più a fondo lo stile e la pennellata, senza voler per questo imitare o diventare a propria volta artisti, ma anche solo per il gusto di mettersi alla prova.
Per concludere, se volete "conoscere" meglio l'autrice e la sua opera, vi segnalo qui un approfondimento video.