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venerdì 30 dicembre 2022

Le Belle dell'arte di Carla Volpi, ElectaJunior

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Ci sono tanti modi per avvicinare i giovani - e anche i meno giovani - all'arte e la scelta di Carla Volpi, autrice e illustratrice di Le Belle dell'arte  ElectaJunior (qui) appare vincente. Appassionata di storia dell'arte e artista autodidatta, ha scelto quaranta icone femminili, protagoniste sempre di un ritratto, di cui raccontare la storia

Un excursus attraverso i secoli, a partire da Giotto fino al Novecento, per scoprire un'opera non solo attraverso alcune sue peculiarità che l'hanno resa famosa al grande pubblico ma anche curiosità e dettagli poco noti sulle donne dipinte, a volte nascosti da un vero e proprio mistero.

Le carte iniziali, quasi delle "flash card", possono risultare molto utili per avere una visione d'insieme o per improvvisare - a mio avviso - anche qualche gioco per memorizzare o concentrasi su alcuni aspetti salienti.

Come racconta nella prefazione la stessa autrice si tratta di "un viaggio tutto al femminile nella storia dell'arte attraverso riproduzioni a matita o acquerello di donne presenti in dipinti celebri. Quaranta 'ritratti di ritratti' per conoscerle meglio, a partire dai loro volti e soprattutto dai loro sguardi, per cogliere attraverso i lineamenti del viso e le pose adottate la loro personalità, le sfumature del carattere e lo stile dei grandi Maestri che le hanno dipinte rendendole immortali."

Come riuscire a catturare, dunque, l'attenzione e l'interesse verso opere che hanno caratterizzato dei passaggi emblematici nella storia dell'arte? Innanzitutto nel libro le opere vengono presentate visivamente solo in parte, in modo da evidenziare lo sguardo e le caratteristiche peculiari del volto, delle vesti e a volte delle mani. Nel testo, invece, vengono evidenziate alcune parole chiave essenziali. 

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Per esempio, della Maestà di Ognissanti di Giotto (tempera su tavola, delle dimensioni di 325 x 204 cm, qui) vediamo solo il volto sorridente della Madonna rivolta di tre quarti. Nel testo, esaustivo e semplice - ma accattivante al tempo stesso - viene spiegata in breve la nascita della prospettiva e la rappresentazione delle espressioni, che mancavano del tutto nei pittori precedenti. Ecco che in una pagina sono concentrati alcuni elementi essenziali per scoprire un passaggio fondamentale dalla rappresentazione iconografica aulica e rigida del Medioevo (nonostante sia mantenuto uno sfondo d'oro secondo la tradizione) a quella che sarà la caratteristica dal 1400 in poi.

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Nella celeberrima "Nascita di Venere" di Botticelli (qui) viene messa in risalto la capigliatura sciolta, elemento "considerato poco decoroso durante il Rinascimento". Una descrizione raffinata mette in luce un aspetto che nell'opera intera potrebbe restare in secondo piano.

Nella recensione devo passare oltre i capolavori rinascimentali, dalle opere di Leonardo a quelle del Bronzino... ma chi vorrà scoprire l'opera resterà sicuramente incuriosito dalle spiegazioni, frutto di approfondite indagini scaturite da domande inconsuete che si è posta l'autrice.

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Oltrepassando velocemente i secoli arriviamo a una serie di donne artiste, come Élisabeth-Louise Vigée Le Brun, una pittrice famosa per essere diventata la ritrattista della Regina Maria Antonietta e, dopo la rivoluzione francese, in molte corti europee. Il suo Autoritratto con cappello (1782 c.a. qui) appare particolarmente progressista per essersi dipinta all'aria aperta (non siamo ancora al plein air ottocentesco) guardando lo spettatore in faccia - come di fronte a uno specchio - e mostrandosi con un cappello di paglia decorato con fiori e una piuma di struzzo, in atteggiamento informale.

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Passando oltre ancora arriviamo all'inizio del Novecento con un'altra Donna con il cappello, questa volta opera di Henri Matisse (qui) protagonista dell'arte fauve - in cui i colori vengono giustapposti "senza sfumature e senza ricercare somiglianza cromatica" - dove la moglie del pittore Amélie viene ritratta con un "volto variopinto".

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La carrellata finisce con un'opera di pop art del 1965 di Roy Lichtenstein M-Maybe (qui) che si "ispira al mondo del fumetto" come si vede dalla tipica "nuvoletta" in alto a sinistra ... dove "le linee di contorno sono ricalcate con il nero e i colori limitati". Un'opera che da vicino è rappresentata da tanti puntini ma che da lontano appare omogenea. 

Un libro che invita a sperimentare come l'autrice, a cimentarsi con vari mezzi di illustrazione o fotografie, perché come ben sa chi è stato "a bottega" copiando e cercando di riprodurre le opere dei Maestri si può comprendere più a fondo lo stile e la pennellata, senza voler per questo imitare o diventare a propria volta artisti, ma anche solo per il gusto di mettersi alla prova.

Per concludere, se volete "conoscere" meglio l'autrice e la sua opera, vi segnalo qui un approfondimento video.

venerdì 4 novembre 2016

"Botticelli. Inferno", di Ralph Loop, al cinema dal 7 al 9 novembre


Dal 7 al 9 novembre in tutte le sale che aderiranno (elenco su www.nexodigital.it), uscirà "Botticelli. Inferno", di Ralph Loop una co-produzione tedesco-italiana, a cura di TV Plus, Medea Film e Nexo Digital. La distribuzione è a cura di Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte HD e MYmovies.it nell’ambito del progetto "La Grande Arte al Cinema" (link qui).


Se quasi tutti conoscono la "Nascita di Venere" e la "Primavera" di Botticelli (1445-1510) esposte agli Uffizi, pochi sanno che l'artista fiorentino, ormai considerato uno dei più importanti del Rinascimento italiano, si dedicò per molto tempo a un'opera straordinaria, l'illustrazione della Divina Commedia.

Le tavole - come svelano molti esperti in questo film documentario - sono a dir poco rivoluzionarie sia per lo studio approfondito che l'artista fece dell'opera dantesca, sia per il modo di rappresentarla, "rendendo visibili storie e finestre verso altri mondi" che la gente dell'epoca non riusciva nemmeno a raffigurarsi.
Il pittore, conosciuto per la rappresentazione della bellezza a livello ideale, ispirata dalla musa Simonetta Vespucci (le cui spoglie giacciono nella stessa chiesa di Ognissanti dove è sepolto il pittore) mostra in quest'opera un lato più oscuro e profondo, meno noto, in cui si inabissa negli Inferi insieme a Dante e Virgilio in un ciclo continuo, ripercorrendo i 9 cerchi dell'Inferno, fino a riprodurre in modo originale anche il Purgatorio e il Paradiso.


Il film si incentra sulla mappa dell'Inferno, una delle sette pergamene conservate presso la Biblioteca Vaticana (ora disponibile online anche qui, su Digita Vaticana), che fanno parte di un progetto più ampio (commissionato dalla nobile casata dei Medici), che comprendeva in totale di 102 tavole, di cui la maggior parte è presente a Berlino. La digitalizzazione lascia comprendere dettagli di quella che forse era la copertina dell'opera che rimane ancora piena di misteri. Infatti, come mai alcune pergamene sono scomparse? Inoltre, come sono arrivate a Berlino? Cosa si può scoprire da una "semplice" rilegatura? Una storia raccontata a più voci che fa appassionare gli spettatori alle vicissitudini di un'opera che ha entusiasmato anche chi ha potuto visitare la mostra a Londra alla Courtauld Gallery (qui un link riassuntivo).

Nel corso di questo film documentario, si avvicendano anche racconti sulla vita dell'artista, a partire dal nome: alla nascita risulta, infatti, come Alessandro Filipepi, trasformato in seguito in Botticelli, la cui origine rimane ancora ignota. In base a una prima ipotesi il cognome potrebbe essere legato a un soprannome del fratello che era "grosso come una botte", in base a una seconda sarebbe collegato al termine "bottilaro", che all'epoca era il modo in cui ci si riferiva agli orafi. In effetti, prima di entrare a bottega da Filippo Lippi, Botticelli passò diverso tempo presso un orafo e proprio qui scoprì la passione per il disegno.


I canti di Dante si alternano alle descrizioni minuziose dei disegni di Botticelli a cura di molti esperti, italiani ed esteri, che spiegano allo spettatore "incollato" allo schermo come apprezzare al meglio queste pergamene ricche di dettagli, in alcuni - pochi - casi piene di colore, in altri lavorate solo a inchiostro (che riprendeva gli schizzi preliminari impressi con punteruolo e penna metallica), tutte comunque disegnate a mano libera! Un capolavoro effettuato a più riprese, che forse rimase incompiuto con la morte dell'artista.

Un film che tutti dovrebbero vedere, specie gli insegnanti e gli alunni, per avvicinarsi in modo innovativo all'opera di Dante, scoprire come lasciarsi catturare dalle vicende dell'uomo Botticelli e da un'epoca da noi oggi considerata meravigliosa ma che in realtà era molto più difficile di come ce la immaginiamo (basti pensare che l'Arno era un posto insalubre dove venivano gettate le carcasse degli animali) e, infine, coniugare arti che vengono studiate separatamente.

Se non vi ho convinti a parole, ecco qui il trailer, e, in anteprima, una clip qui.


Divagazioni dantesche
A proposito di Dante, lo scorso anno, in occasione dei 750 anni della nascita del poeta, la Società Dantesca Italiana ha realizzato la mostra divulgativa "Dante: vita, opere, fortuna" che oggi, in occasione dell’arrivo al cinema del film Botticelli. Inferno - e grazie alla Società Dantesca - i cinema potranno proporre nei propri foyer. Inoltre, nell'ambito del progetto Lectura Dantis 2016 (tutti i dettagli qui), che a Firenze propone incontri su Dante e il suo tempo giovedì 17 novembre Elisa Brilli presenterà l'incontro “Riscrivere la Firenze di Dante. Racconti, silenzi e congetture tra cronache e Commedia”.