lunedì 3 dicembre 2018

"La grande fabbrica delle parole", Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, Terre di Mezzo editore



Immaginatevi di trovarvi in un posto dove non sono importanti i soldi ma le parole. In effetti, se ci pensiamo, le parole hanno un peso e un loro valore: le parole fanno arrabbiare, le parole umiliano, le parole offendono, le parole separano, le parole consolano, le parole fanno crescere la stima di sé e il talento, le parole nutrono l'amore e l'amicizia, le parole uniscono.

Ecco, pensate di essere in un luogo dove le parole vanno comperate e "inghiottite" per essere pronunciate (di fatto si dice che le parole sono nutrimento per l'anima) e quelle più importanti costano molto.

Se sei povero non puoi permettertele, a meno di fare come i bambini, che cercano di acchiapparle con i retini quando svolazzano nell'aria, per poter dire qualcosa ai loro genitori o trattenerle per le grandi occasioni. "La grande fabbrica delle parole", Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, di Terre di Mezzo editore è un bellissimo libro che parla di questo e di molto altro.

Racconta di una storia d'amore dove occorre avere le parole giuste. Parole che vengano dal cuore e che non possono essere però urlate (si sa che nei messaggi via email e anche sui social scrivere in stampatello equivale a essere scortesi, si parla di netiquette).



Quindi, come farà il giovane Philéas, che ha solo tre parole da pronunciare alla sua amata Cybelle, ad avere la meglio sul suo ricco rivale Oscar, ne può comprare a iosa "facendone man bassa"?


Il nostro "piccolo eroe" avrà cura di queste tre parole, trattandole come gemme preziose. Gemme che verranno pronunciate dal profondo. La magia farà il resto.

Questo libro, anche se uscito nel 2010, è un "ever green". Un altro dono di Natale che consiglio perché di questi tempi dolci parole, una lettera, un disegno,sono i regali più belli che uno possa sperare di ricevere.
PS Dedicato ai sognatori.

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