sabato 15 dicembre 2018

"Il misterioso tesoro del nonno": laboratorio Babalibri a L'isola che non c'è




Sabato 15 dicembre, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in viale Pasubio 5 a Milano, si è tenuto il primo laboratorio Babalibri (qui) nell'ambito del festival "L'isola che non c'è" (qui). Si tratta del primo dei quattro appuntamenti (una volta al mese da dicembre a marzo) rivolto a bambini da tre a undici anni: un viaggio fra parole e creatività, curiosità e fantasia e dedicato oggi al tema della "scoperta".


Nulla di più adatto quindi del titolo proposto tra gli albi della casa editrice milanese "Billy e il misterioso tesoro del nonno" di Catharina Valckx (qui), dove il criceto trova per caso una mappa che appartiene al nonno e decide di andare a cercare il tesoro insieme al suo amico Giancarlo, un vermetto rosa. Un'avventura in una sorta di miniera dove tra qualche spavento (che provoca fragorose risate tra i bambini) e una nuova conoscenza (la talpa Utopia, una vecchia amica del nonno), riusciranno a portare a casa in modo singolare il "prezioso" ukulele nascosto in un baule.


Dopo questa divertente lettura, i bambini e le bambine - e, visto che c'era posto, anche i papà - sono stati invitati a inventare la loro personale mappa utilizzando i materiali non strutturati (vedi post sul libro "Materie intelligenti" a cura di Monica Guerra, che ormai è il mio riferimento teorico, di cui ho parlato qui) che ormai caratterizzano e sono un po' la "cifra stilistica" del nostro modo di lavorare (dico nostro, perché insieme alle mie compagne di avventura Barbara Archetti e Cristina Zeppini, siamo ormai note come ABC: qui la pagina facebook per ora).

Come al solito esagero sempre un po' con le proposte, anche se oggi sono arrivata con solo uno zainone da montagna e un trolley (infatti quando qualcuno mi incontra pensa che parta per un viaggio... in effetti un viaggio per il mondo della fantasia). Comunque sono rimasta a dir poco estasiata dai capolavori che sono venuti fuori: opere di fantasia e ingegneria tridimensionale incredibili. Sono molto grata ai papà che si sono messi in gioco. Lo spirito del nostro lavoro è, infatti, anche di quello facilitare la relazione e rendere questi incontri un momento di piacevole condivisione tra genitori e figli. Per me è stato quindi bellissimo osservare prima lavorare separatamente papà e figli e poi vederli costruire una mappa comune.
Ecco quindi, poco sotto, una carrellata delle opere.

Posso solo dirmi felice di aver partecipato a questa nuova proposta culturale - in un ambiente caldo e accogliente - e mi è venuto un suggerimento, che vi butto lì. Perché non pensare di regalare per Natale ai vostri bambini o ai vostri nipoti o ai figli di vostri cari amici, un ingresso per una delle prossime date? Passeranno sicuramente una mattina, un pomeriggio o un'intera giornata speciale: si può scegliere tra tre proposte in contemporanea e stare anche nell'area dei travestimenti o della lettura. Che ne pensate? Sicuramente sarebbe un dono originale. Un po' di cultura non fa mai male.















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