giovedì 13 dicembre 2018

"Sogni con la coda", di Chiara Lorenzoni e Sonia MariaLuce Possentini, Lapis edizioni


Se avete un bambino o una bambina che ama gli animali, mi permetto di consigliare come regalo di Natale questo libro: "Sogni con la coda", di Chiara Lorenzoni e Sonia MariaLuce Possentini, uscito due anni fa per Lapis edizioni (qui la pagina facebook).

A parte le illustrazioni portentose e magiche di Sonia MariaLuce Possentini, premio Andersen per l'illustrazione nel 2017, le storie raccontate da Chiara Lorenzoni sono struggenti e invito chiunque a non rimanerne conquistato. Naturalmente, come ogni albo illustrato che funziona a meraviglia, illustrazioni e parole si fondono e si completano a vicenda lasciandoci a bocca aperta, pronti a sfogliare una pagina dopo l'altra.


Ecco che ci ritroviamo a scoprire le storie di Nina, Rollo, Teo, Lambru, Aramìs, Zak, Frida, Zoe, Killer, Ruben (l'unico a conquistarsi ben due pagine)...  sinceramente non si può scegliere tra tutti questi cani così diversi tra loro ma con lo stesso desiderio: quello di avere accanto qualcuno che dica loro "Staremo insieme per sempre". I bambini ci si ritrovano in queste storie, storie che lavorano sulla loro empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri.



E se esce un gridolino nel vedere la piccola Nina fare la nanna insieme ai fratellini, con i suoi sogni di latte, non si può non provare un pochino di tristezza per Rollo che pare avere tutto, ma è trattato un po' come un cane oggetto, un cane da salotto, mentre lui sogna di razzolare nel fango sporcandosi tutto (del resto, non capita così anche ai nostri bambini oggi giorno?).


Quello che mi ha impietosito di più, sarà per quegli occhi così languidi che dicono già tutto e che ti entrano dentro, fissando il cuore, o per aver già visto quello sguardo nel cane che ho avuto per quindici anni (Whisky, abbandonata due volte) è Teo.
La frase che mi ha colpita di più è "Teo non ha più un nome". In effetti, non avevo mai riflettuto così tanto sul fatto che i cani abbandonati perdono la loro identità e non sono più nessuno finché qualcuno non si accorge di loro. "Il cane senza nome sogna un nome tutto suo, nuovo di zecca, che profumi di casa". Leggendo queste pagine, su quante cose si può ragionare con un bambino? O che ripercussione possiamo avere noi adulti? Del resto questo si può metaforicamente riportare a noi uomini e a quello che succede agli orfani o ai bambini abbandonati.

E così il libro prosegue, portandoci altri esempi struggenti che ci fanno pensare a tante situazioni che accadono intorno a noi, e non solo ai cani, ma anche agli esseri umani.


Un albo dolcissimo, per niente lezioso o banale, ma ricco di parole e pensieri profondi e di illustrazioni così espressive, da guardare e riguardare. Noi ne siamo rimasti letteralmente conquistati. Poi, ho anche avuto la fortuna di avere una dedica speciale per i miei bambini da Sonia MariaLuce Possentini, che mi tengo stretta al cuore. Ora dovrò rincorrere e trovare anche l'autrice delle parole...

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