Ore 9.10
Oggi mi ha accolto un vento freddo e tra i rumori molesti delle auto si sente davanti a me e alla mia destra il trillo delle cince e qualche verso più acuto che non riconosco. Ora si intravedono anche le sagome scure che si spostano da un albero all'altro.
Il vento smuove le foglie degli alberi che cascano a ondate. Qualche cornacchia grigia in alto si fa sentire nel cielo o intravedere.
Il prato è stato forse tagliato ancora una volta perché appare più basso e si vedono i segni di un trattorino intorno a una pianta. Il marrone oggi è uno dei colori che si mostra: sia per il terreno smosso, sia per le foglie cadute sotto gli alberi ancora carichi di fronde, sia sotto la mia paulonia. Qui è sempre evidente in macro il lavoro dei lombrichi con tutti quei grumetti appallottolati. Si sente anche netto il cadere delle foglie di paulonia ampie a pesanti.
Lungo il muschio che ricopre un lato del tronco in basso si notano ancora ma con maggiore difficoltà i funghetti grigi che ora si sono aperti. Il muschio al tatto è umido ma non bagnato e non ha l'odore tipico di quello che si trova nei boschi. Direi che è inodore.
Cerco le lumache: nessuna traccia. Mentre le cimici sono sempre appallottolate in piccoli gruppi sul lato della corteccia privo di muschio.
Oggi, come quando il sole non c'è o è coperto dalle nuvole, il movimento degli uccelli anche se troppo rapido per riconoscerli è un continuo susseguirsi di sagome tra un albero e un altro.
Il vento oltre a farsi sentire pungente sulla mia faccia scuote le chiome degli alberi più alti e il loro fruscio si avverte, specie alla mia destra.
Oggi è quindi un susseguirsi di canti e movimenti. Mentre la vita nel prato sembra spenta.
Come stai chiedo alla mia paulonia. Ascolto e mi sento poco connessa. Poi una sua foglia cade e ondeggia roteando nell'aria.
Cosa avrà voluto dirmi?
Vorrei ascoltare ma non riesco. Mi sento meno a mio agio del solito.
Intanto risponde per noi due una cornacchia grigia che alla mia destra non la smette di gracchiare a intervalli regolari.