mercoledì 23 ottobre 2019

Sotto un sole pallido e un cielo slavato




Oggi il sole pallido è nascosto da nuvole e un cielo slavato. Non so se perché ora tutto sia più rallentato - sono solo le 9 - o per il tempo. Mentre mi appoggio alla paulonia e cerco di esercitare la vista periferica mi sembra di essere in mezzo a un traffico aereo di uccelli che continuano a spostarsi da un albero all'altro, dagli alberi in cielo o dagli alberi a terra. Sono perlopiù merli, almeno sembra dalle dimensioni. A destra il melodioso canto di un pettirosso, a sinistra lo stridulo richiamo di qualche storno. Pare che abbiano iniziato a far tappa qui prima della migrazione. Quanti saranno?
Mentre sto qui immobile passa un bimbo piccolo e sento chiedere alla mamma " perché quella signora si è nascosta?". Sorrido pensando che solo i piccoli sono già grandi osservatori e si fanno buone domande.
Il tronco è umido e mostra oggi un muschio rigoglioso. In una settimana è rinato e ospita anche dei piccolissimi funghetti grigio azzurri. È sorprendente come la Natura cambi e ci disorienti ogni volta.
Il tronco alla base, in una insenatura ospita anche un gruppetto di lumache color terra di Siena disposte in fila, alcune con le antenne aperte e in movimento, altre appallottolate. 

Dal lato opposto, quello privo di muschio ed esposto al sole, mostra le piccole colonie di cimici rosse.
Dopo quasi venti minuti il sole inizia a comparire alle mie spalle illuminando la chioma della paulonia e alla mia sinistra, e mi fa vedere sotto una luce diversa i faggi (i due all'esterno hanno i tronchi chiari rispetto al centrale ancora in ombra e le foglie verde marrone evidenziano i chiaroscuri). 

In terra il prato è basso, bagnato, ancora verde tranne vicino alla paulonia dove le foglie quasi marcescenti sono bruno scuro nerastre.
Osservando dal basso questa pianta monumentale si vede chiaramente una distinzione del tronco: una parte a ricoperta dal muschio e una parte dove è assente. Salendo invece i rami ampi appaiono avvolti dal muschio ovunque e sembrano ricoperti da una sorta di pelliccia verde caldo.
Le foglie sono immense e accanto ai "grappoli" verticali dei frutti alcuni dei quali stanno diventando bruni, si trovano anche rami dove sembra ci siano abbozzi di nuovi fiori. Ma non ne sono sicura. Non la conosco ancora abbastanza.

Il tempo passa e il sole inizia a illuminare da destra il prato ed evidenzia le minuscole gocce di rugiada che ricoprono le singole piante. Sono tanti puntini luminosi o bagliori più vasti se le piante hanno le foglie più ampie.

In terra ai miei piedi un lombrico. Chissà se sarà quello di un po' di tempo fa? Il posto sembra quello e anche le dimensioni. Sarebbe bello aver tempo per poterglielo chiedere.
Viene anche da chiedersi quanta terra può mangiare e lavorare un solo lombrico perché i segni del passaggio sono tanti e tanti grumetti appallottolati sono dispersi un po' ovunque attorno a lui. Ecco due buone domande. 

E poi quante foglie che non appartengono alla "mia" pianta ci sono sotto le sue fronde. Come sono arrivate sin qui? Quanto vento e pioggia hanno lavorato? Sarebbe interessante provare a vedere a quante specie diverse appartengono. Alcune sembrano fresche, cadute da poco, altre già macerate. Per ora ne ho individuate due appartenenti a due alberi vicini. Almeno pare. Devo approfondire.

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