mercoledì 11 marzo 2015

Haiku tra i rami alla Libreria "La corteccia" insieme a Silvia Geroldi


Sabato 14 marzo inizia il ciclo di incontri dedicati all'Haiku organizzato da Haiku seduti sotto la Luna alla Libreria La Corteccia di Milano, tenuti da Silvia Geroldi. Il ciclo "Haiku tra i rami" prevede di partire con i più piccoli (sabato 14 marzo alle 10.30, per bambini di età compresa tra 3 e 5 anni), proseguendo con i più grandicelli (di età compresa tra 6 e 13 anni): il 21 marzo si farà "Un bosco di haiku", il 28 marzo un "Concerto di haiku". Agli adulti è riservato l'incontro del 16 aprile.

Per chi non lo sapesse l'haiku è una forma di poesia molto breve nata in Giappone nel 1600, che prevede  di creare con le parole un testo con la struttura 5-7-5 (dove i numeri indicano le sillabe). Silvia mi spiega che questa forma d'arte è legata alla filosofia zen, all'osservazione della natura rapportata alla narrazione dell'uomo. La fragilità dell'uomo che contrasta con la potenza della natura, che si rinnova costantemente nelle stagioni. Una caratteristica dell'haiku è che nel terzo verso si ha un "rovesciamento semantico" che consente un'apertura. Per spiegarmi meglio, mi cita un haiku di Issa, uno dei suoi poeti giapponesi preferiti:

la bambina
appoggia le guance
un melone maturo

e mi fa notare il contrasto tra la bambina e la maturità, il tempo che passa.
Un haiku riuscito è al tempo stesso semplice e profondo. I temi dell'haiku rispecchiano la realtà e dovrebbero essere rapportati all'esperienza quotidiana. In pratica, sono una fotografia in parole (che immagine meravigliosa Silvia!). Il bello dell'haiku è che sono uno "strumento democratico", che consente di osservare il piccolo seguendo la semplice regola di seguire la struttura 5-7-5.
E chi meglio dei bambini può osservare da un punto di vista privilegiato ciò che è piccolo?

Silvia mi racconta che nel blog Haiku seduti sotto la luna c'è una sezione dedicata alle esperienze in classe. Come quella di un'insegnante di Adria a cui l'haiku è servito a rendere meno astratte le sillabe per i suoi studenti (inoltre se spieghi che le sillabe servono per creare poesie offri anche una gratificazione alla fatica del doverle imparare). Insomma, Silvia mi spiega che l'haiku offre una sfida creativa a chi la vuole cogliere. La cosa affasciante dell'haiku è che alla portata dei piccoli.

Silvia mi racconta che nel primo incontro infatti, partendo da immagini e materiale tattile li accompagnerà a trovare le parole magiche per realizzare insieme l'haiku, in collaborazione con i genitori che saranno "a servizio" dei bambini. Mi racconta di un laboratorio che ha tenuto dove una bambina si è innamorata di una conchiglia forata che aveva portato Silvia, tanto da farne prima una collana a cui poi ha "dedicato" un haiku. Con i più grandi la sfida è invece diversa, perché si tratterà di un lavoro di squadra a partire da cartelloni colorati neutri, privi di immagini, che saranno "suggerite" dal tema portante, fino a costituire insieme un vero e proprio bosco narrativo. Il bosco degli haiku. Nel terzo incontro si arriverà a creare un flexagono, quindi saranno impegnati anche in una parte creativa manuale. Tutti gli incontri saranno introdotti da un libro (diverso per ogni incontro) che servirà a creare la giusta atmosfera per ricevere delle suggestioni che portano a scoprire le parole chiave. Naturalmente l'invito è a partecipare e raccontare com'è andata.


Viene naturale chiedersi come e quando Silvia sia approdata agli haiku. Come tutte le grandi passioni, l'incontro con la poesia giapponese è nato per caso. Un'amica che lavora alla Libreria Cartamarea di Cesenatico nel 2013 le ha proposto di seguire un corso tenuto da Pino Pace, un autore molto prolifico che tiene anche corsi di scrittura creativa (Silvia lo ha intervistato qui).


Ebbene, tra i libri che Pace ha proposto, lei è rimasta letteralmente folgorata da "Un gatto nero in candeggina finì...35 haiku per bambini di ogni età", edito da Notes (casa editrice torinese). Qui una recensione. E così un po' per scherzo un po' per gioco, si è ritrovata spesso in metropolitana a inventar versi per dare una lettura ironica della città e a condividerli sui social. I suoi amici hanno iniziato a condividere i suoi haiku, che in breve tempo sono diventati virali.
Da qui è nata l'idea con Luviana Violo (Lunamonda, di Cagliari), Pino Pace (Torino) e Anna Morchio (La Bottega delle favole, di Genova), di aprire il blog Haiku seduti sotto la luna. Mentre Luviana e Anna impiegano l'haiku in famiglia, Pino sul blog segnala i suoi laboratori e pubblica i suoi haiku, Silvia ha il ruolo di "provocatrice online" e va alla ricerca delle esperienze didattiche sul tema haiku. In effetti sul blog c'è davvero tanto da scoprire.


7 commenti:

  1. Piccole cose, semplici e profonde allo stesso tempo... Praticamente perfetti!

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  2. bellissima mattinata di chiacchiere, caffè, haiku e albi illustrati! grazie!

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    1. Grazie a te Silvia per la disponibilità e la generosità con cui ti riveli agli altri e racconti con passione i tuoi progetti. In bocca al lupo per sabato.

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  3. C'è un bellissimo libro francese che propone ai bambini questa forma poetica: Mon libre des Haiku à dire à lire à inventer. Edito da Albin Michel, scritto da Jean Hugues Malineau. Molto raffinate le illustrazioni, di J. Coat

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  4. non lo conosco, grazie per la segnalazione!

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