mercoledì 4 marzo 2015

I gatti birichini di Viviane Schwarz


Devo solo ringraziare la mia amica Marta - non a caso è un'attenta e appassionata libraia - se ora "Tre gatti mooolto birichini" e "Tre gatti e... un cane" di Viviane Schwarz (La Margherita edizioni) sono il divertimento serale preferito dei miei due cuccioli. L'intento dei due riuscitissimi libri è infatti quello, come anche l'interazione con i bambini, che diventano insieme ai gatti, i protagonisti delle due storie.



Il primo libro esilarante presenta i tre gatti: Birba, Degat e André. Già dai nomi - con un richiamo agli Aristogatti? - si capisce che non si tratta dei soliti felini, ma di tre specialissimi compagni di avventure. L'uso di finestrelle e alette rende ancora più spassoso il libro in cui i genitori e i bambini devono metterci del loro, come mimare i versi "PURRRRR PURRR PURRR" (esercitatevi già da ora!)
lanciare gomitoli di lana, tirarli fuori dalle scatole, aiutarli a fare battaglie con i cuscini (per fortuna non nel nostro divano di casa!).

 
Ma la scena più gustosa è vedere i nostri piccoli gonfiare il petto per soffiare a più non posso. Serve infatti il loro aiuto per asciugare i poveri mici che, in balia delle onde, hanno rischiato di affogare, tutti presi dalla balzana idea di acchiappare qualche pesce (ma i pesci, si sa, stanno nell'acqua e i gatti, si sa non amano l'acqua!). E così dopo il petto dei vostri figli vedrete gonfiarsi i tre felini e sentirli ringraziare di persona.




Nel secondo libro si aggiunge un personaggio. Un cagnolino timido e viola. Naturalmente prima ci sono indizi della sua presenza ("qualcuno ha bevuto il mio latte!" "qualcuno ha masticato il mio pupazzo! Non sei stato tu vero?"... e Andrea giù a ridere a crepapelle ogni volta), poi i gatti lo trovano (con l'aiuto dei bambini, che girando il divano scoprono quest'esserino terrorizzato fissarli con i suoi grandi occhi).



Da qui riparte la parte spassosissima in cui i gatti maldestramente si nascondo nei posti più impensati (pianoforte, armadio, valigia) finché non scoprono che il cane non li vuole mangiare, anzi, è pure "gentile e carino". Ma le sorprese non finiscono qui. I gatti invitano i bambini ad accarezzarlo e quando il bambino lo fa, questo scappa terrorizzato a nascondersi. Riprende quindi la caccia con finestrelle che si aprono e qualche sorpresa. Fino al lieto fine. Mentre lo rileggevo ancora una volta ieri sera (l'unico problema se avete più di un figlio è che entrambi vogliono aprire alette e quant'altro e iniziano a contenderselo), quando i gatti si nascondono nel pianoforte Andrea l'ha aperto e ha esclamato "scappate, plesto. Tanto lui non vi vede - perché il cane è coperto da uno strumento musicale). Insomma, interattività alla massima potenza.

Se volete curiosare sul sito dell'illustratrice non solo troverete il booktrailer del secondo libro ma anche quello del libro successivo "There are No Cats in this Book" (spero che venga presto pubblicato anche in Italia) e altro ancora (anche il suo blog).

Naturalmente mi sono venute già un sacco di idee sull'uso di questi bellissimi albi per un prossimo laboratorio a merenda in Feltrinelli...

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