Apre oggi 27 marzo 2015, il
Mudec Museo delle Culture nell'area ex-Ansaldo, via Tortona 56.
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Da sinistra, Natalina Costa, Filippo del Corno e Marina Pugliese. |
Dopo una gestazione di 12 anni, prende forma il progetto fortemente voluto dall'allora assessore alla Cultura e Musei
Salvatore Carrubba e dal direttore centrale
Alessandra Mottola Molfino. Anche se con alcune modalità differenti. Infatti, per garantire la sostenibilità economica del progetto, il Museo prevede una governance mista, con la partecipazione di un soggetto privato,
Il Sole24ore,
responsabile degli allestimenti temporanei, e del
Comune di Milano,
che si occuperà delle collezioni permanenti, il tutto con una "cabina di regia condivisa" come ha spiegato ieri alla conferenza stampa l'assessore alla cultura
Filippo del Corno. Questo vuol essere un modello da tenere presente e osservare per il futuro. Le due mostre temporanee che inaugurano, "
Africa. La terra degli spiriti" e "
Mondi a Milano", sono parte del fitto programma di appuntamenti che caratterizzano il semestre di Expo.
L'assessore ha sottolineato come sia la prima volta che una città che ospita Expo accompagni questo evento con una proposta culturale così ricca. Questo luogo delle culture, fortemente immaginato e sognato, vuole essere un punto di incontro, scambio e dialogo tra culture diverse.
Ne è la prova la convenzione con l'
Associazione Città Mondo, costituitasi a partire dal Forum Città Mondo (sostenuto dall'ex assessore alla cultura
Stefano Boeri) che rappresenta le diverse associazioni culturali delle società migranti presenti a Milano. Anche questo accordo tra Comune e un'associazione di secondo livello vuole essere un modello per il futuro. L'assessore ha concluso ringraziando in prima battuta Salvatore Carrubba,
che ha dato il via al progetto con il concorso per la riqualificazione dell'area industriale Ansaldo (
che qui produceva locomotive, carrozze ferroviarie e tram), sottolieando come le idee possano perseguire percorsi diversi da quelli orginali. Ha ringraziato anche
Marina Pugliese, già direttrice del Museo del Novecento (
qui una sua intervista), che ha esteso la partecipazione a un soggetto privato, quale IlSole24ore, attraverso un approccio costruttivo e dialogante.
L'assessore ha chiuso sottolineando come questo modello di convivenza e relazione tra le culture veda nella Pace il suo elemento fondamentale.
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Da sinistra, Filippo del Corno, Marina Pugliese e Michel Kofi. |
Marina Pugliese, Direttore del Polo di Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano, ha spiegato come questo progetto "concepito visionariamente 12 anni fa da Salvatore Carrubba e Alessandra Mottola Molfino" dovesse fare i conti con la sostenibilità economica. Ha ribadito la centralità delle collezioni, che saranno visitabili attraverso un percorso permanente (
su prenotazione). Lo spazio del Mudec,
17mila metri quadrati, è stato elaborato e condiviso con un soggetto privato ma il Comune mantiene la piena autonomia scientifica del patrimonio delle collezioni. Ha sottolineato il ruolo delle comunità presenti sul territorio nella rivisitazione degli studi post coloniali e l'importanza delle esplorazioni e delle collezioni private.
Il cuore del museo ospiterà anche le associazioni che a ottobre costituiranno un comitato del Museo delle Culture. Un passaggio per me particolarmente significativo è stato quello di
sottolineare come alla base di tutto ci debba essere la ricerca scientifica, in piena autonomia. E come da questa discenda anche la divulgazione, in un'ottica di inclusione. Marina Pugliese ha anche auspicato che sia mantenuto il dialogo con la contemporaneità,
attraverso i settori di design e moda, e ha sottolineato quanto sia prezioso l'apporto di persone come Jolanda Ratti, conservatrice del Polo Arte Moderna e Contemporanea.
Ha concluso dicendo come questo sia un museo fecondo (
diverse sono le mamme in attesa e neo mamme che hanno seguito il progetto!) e aperto al futuro.
Come genitori come non esserne felici.
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Da sinistra, Natalina Costa, Filippo del Corno e Marina Pugliese. |
La parola è passata quindi a
Natalina Costa, Amministratore Delegato 24 ORE Cultura, che ha sottolineato come
la diversità sia la cifra stilistica distintiva di questo museo aperto non solo all'
arte ma anche a tutto quello che ruota intorno alla
moda. Ha anche spiegato che in questo caso Il Sole24ore abbia deciso di partecipare alla gara d'appalto in solitaria, senza costituire un'ATI (associazione temporanea d'imprese), per avere
un controllo totale a garanzia della qualità, non solo per le esposizioni temporanee ma anche per l'area ristorante o per il bookshop dove si potranno trovare oggetti insoliti. Tra i partner sostenitori anche Michele Pontecorvo, Ferrarelle, Poltrona Frau (sedute bistrot e ristorante).
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Da sinistra, Filippo del Corno, Marina Pugliese, Michel Kofi e Antonello Negri. |
Michel Kofi ha ricordato come il Forum delle culture comprenda oltre 500 associazioni (Africa, Asia, America Latina, Europa) e ha spiegato che questo possa accadere solo in una città come Milano. Il Forum, che si è costituito per andare incontro alle "esigenze" di Expo,
è stato fortemente sostenuto dai diversi assessori che si sono succeduti. Ha ricordato come sia una forma di "diplomazia parallela" a quella ufficiale,
costituita dai corpi diplomatici e dai consoli, che stabilisce il contatto diretto, cercando di far valere i diritti delle comunità, che tanti attacchi hanno subito in passato. Il cammino di "interazione con la città" è partito da un comitato ristretto
che desse consigli sul tema dell'intercultura per poi passare a veri e propri tavoli di lavoro. Uno dei temi affrontati dai tavoli di lavoro è stato quello del Museo delle culture, in cui il Forum ha creduto sin dagli esordi, iniziando uno stretto dialogo con i collezionisti presenti in città. Fino a creare un Forum delle associazioni di rappresentanza delle comunità migranti, a "rinforzo" delle fragilità delle associazioni (un tema molto sentito dalle comunità).
Filippo del Corno a questo proposito ha fatto un inciso importante: mentre in questi giorni il mondo non parla di cultura, questo spazio è dedicato alla celebrazione delle culture. Qui c'è la casa delle comunità migranti, che avrà proprio al Mudec la propria sede.
Inoltre, l'associazione lavorerà di concerto con il comitato scientifico del museo per formulare alcune proposte per lo spazio polivalente che siano in linea con la missione del Mudec. Tra queste ci sono già: la salvaguardia del patrimonio armeno (dialogo tra cultura armena e italiana), una conferenza congiunta tra la rappresentanza araba e indiana, la calligrafia come arte in Cina e Giappone, una selezione di 35 giochi di strada.
La conferenza si è conclusa con la presentazione delle due mostre da parte di Antonello Negri, membro del comitato scientifico della mostra Mondi a Milano. Culture ed esposizioni 1874-1940, e Claudia Zevi, curatrice della mostra Africa. La terra degli spiriti.
Qui il comunicato ufficiale del sito del Comune di Milano. Ecco intanto alcuni articoli scritti sull'argomento:
qui,
qui,
qui,
qui.
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