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martedì 25 luglio 2023

Tristezza e dolore a Milano






Lasciando Milano

Le cicale cantano al tramonto davanti al Monumentale
Tutto sembra normale, finché non ti imbatti nei corpi mutilati degli alberi: pezzi di tronco e resti di radici, tronchi tagliati e ancora abbandonati prima di essere portati via
Qua e là si vedono ancora tracce della tragedia di questa notte che ha trascinato per terra tantissimi pioppi, platani e conifere
Al mio arrivo a Milano questa mattina mi sono spaventata nel vedere, intorno al parco di Porta Venezia chiuso, dei Platani piegati a U e completamente spezzati, alberi caduti sugli edifici
e ovunque
Ancora più raccapricciante osservare queste radici così esili in corpi così lunghi e in alberi così antichi: un grande dolore per chi ama la natura perché questo cambiamento climatico e questi questi sbalzi improvvisi (anno scorso siccità enorme a cui sono stati sottoposti per mesi e oggi tromba d'aria) sono sicuramente dovuti alle nostre azioni sbagliate e gli alberi non possono farci niente.

Gli alberi sono i primi testimoni di quello che accade - i cambiamenti climatici in atto -perché non possono muoversi e se vengono cementificati o "mutilati" nelle radici quando ci sono dei lavori non possono fare nulla, se non continuare a crescere e vivere finché ce la fanno.
Non sorprendiamoci poi se cascano dopo che l'anno scorso sono rimasti a secco per tantissimo tempo e hanno sofferto. Quest'anno c'è stata l'acqua ma lo scorso anno tanta siccità; loro sono resilienti ma fino a quanto?
Oggi ci sono dimostrato che anche loro a un certo punto non ce la fanno e crollano ovunque sulle macchine, sulle case e anche sulle persone, purtroppo.

martedì 17 novembre 2020

Storie di alberi: il fico




Il fico dipinge grazie al sole la sua sagoma sul muro. Alcune foglie ancora appese lo aiutano a donare un tocco di colore. Mai avrei pensato di innamorarmi di una pianta così antica e prodiga di doni, che ho sempre associato all'estate. Le sue foglie lobate così difformi le une dalle altre, e per questo uniche, hanno iniziato a intrigarmi, insieme ai nodi dei suoi rami sinuosi e accoglienti, che sembrano abbracciare la terra e invitare i bambini a salirci sopra.






lunedì 9 novembre 2020

Storie di intrecci




Sarà che sono sempre in cerca di musi, ma a voi non sembra che questa radice assomigli a un capodoglio?
La bellezza mi circonda. La bellezza del contatto tra gli alberi e dentro i tronchi.

Lo stupore che possono suscitare le radici.

Un dono per chi ha voglia di guardare.
E tanta gratitudine. Penso che sia una parola da ripetere come un mantra in questo periodo. Per supportarci a vicenda.




Le radici e i tronchi del bagolari sembrano voler raccontare le loro storie. Storie di abbracci e intrecci. Storie di stiracchiamenti e allungamenti fuori dal terreno quasi in sospensione tra aria e terra.

martedì 3 novembre 2020

Dialoghi con il ficotana







Caro Ficotana
ti spiace se ti chiamo cosi? Del resto all'Asilo nel bosco ti conoscono in questo modo. Infatti offri rifugio quando fa troppo caldo e umido e tieni caldo come una coperta in autunno durante le giornate grigie.





Ora inizi ad allietarci con le tue foglie cangianti che si trasformano da un verde intenso a un giallo pagliericcio. Ieri le abbiamo toccate sai? Non pensavo che fossero rugose come la carta vetrata sopra, morbide e pelose sotto. Le nervature poi sono uno spettacolo. Quello che mi ha sorpreso di più è come le tue foglie "scelgano" quante lobature avere. Io da ignorante pensavo fossero cinque. Invece, che varietà! Da quelle che quasi non ne hanno ad altre che ne hanno fino a 12!!
Non hai idea di quanto rendi felici i bambini che si arrampicano da anni sopra i tuoi rami. Sai quanto hanno imparato a diventare più autonomi?
Chissà quante cose speciali hai visto?
Sono felice che il pettirosso venga a cantare la sua melodia ogni giorno prima che arrivino le persone.
Buona vita. Spero ancora lunga.




venerdì 30 ottobre 2020

Storie di alberi: Pino




Caro Pino,
posso chiederti come mai sei ridotto cosi? Mi sono avvicinata perché non capita spesso di guardare dentro al tronco di qualcuno né di trovare gallerie abilmente scavate che ricordano qualche sito archeologicoi. Quei toni caldi mi hanno ammaliata insieme alle gallerie. Ma lo stupore più grosso è stato notare il brulichio di vita intorno. Non avevo mai visto cosi tante coccinelle di vari colori e dimensioni con un andirivieni simile a quello delle formiche.
Mentre ero lì a osservarti assorta qualcuna si è pure posata sulla mia mano. Le cimici non mi hanno particolarmente colpita finché una non è rimasta intrappolata in un inizio di una ragnatela e con il contrasto di luce vedevo solo le sue ali con qualcosa di rossiccio sbattere all'impazzata. Cercava inutilmente di divincolarsi.





E poi quanti ragni, di quelli grigi, pelosi e con i piccoli occhi ben visibili. 



La tua corteccia esterna in parte liscissima (naturalmente vi ho scorto un muso, scusami, deformazione) in parte ancora rugosa.
Ho scoperto che sei un pino perché ho trovato un ciuffetto di aghi sul tronco.
Mi spieghi quanto pensi di vivere ancora?



Ti ergi mezzo pelato con alcuni rami secchi che mi ricordano tanto una capigliatura arruffata. Altri, più in alto sono ancora verdi.


Ma trovare in terra pezzi di corteccia forse non è un buon segno. Non credi?
È forse per questo che hai deciso di offrire rifugio a tutte quelle coccinelle? Sai noi "umani" come dice Andrea pensiamo portino fortuna e io spero che lo porti a te e al microcosmo che stai ospitando.
Sono grata di averti incrociato lungo il mio cammino. Avrei voluto chiederti e sapere altre cose ma non è sempre possibile. Il tempo è prezioso. TI spiace se ti chiamo "L'albero delle coccinelle?". Grazie

mercoledì 28 ottobre 2020

Storie di alberi: chi sei?




Ehi tu! 
Sì tu. 
Non so ancora come ti chiami ma devo dire che ti tengo d'occhio da qualche settimana e mi hai colpita con quella folta chioma gialla intensa. Oggi brilla ancora di più nel cielo azzurro blu.
Sai sono curiosa di sapere chi sei, quanti anni hai e come ti va la vita.
Sono curiosa di sapere perché hai scelto quella tonalità di giallo. La cosa incredibile è che se guardo in dettaglio le tue foglie hanno tutte lo stesso colore. Non come i tuoi vicini Liriodendro, che indossa ancora foglie verdi o l'acero che, seppur giallo quasi come te, ha una foglia diversa dall'altra.
Come fai?
Intanto sei la prima a essere imbiondita. I tuoi consimili hanno deciso di donarci ancora un po' di ossigeno.
Buona vita