giovedì 19 dicembre 2024

Noi Kodama di Bimba Landmann, Camelozampa

 

Chi si è abituato alla trilogia pubblicata da Camelozampa di Bimba Landmann (qui,  ne ho parlato), rimarrà sorpreso dal piccolo formato di “Noi Kodama”  (qui)  perfetto per questa storia, una storia che si sviluppa durante un anno a partire da gennaio. 




Quando si apre il libro si compie un vero e proprio viaggio immersi in un mondo particolare, incontrando delle creature collegate al bosco. Infatti, un kodama (木魂?), nella tradizione giapponese, è uno spirito che risiede in alcuni alberi, paragonabile alle driadi (ninfe greche degli alberi). Un’atmosfera magica, che a me ha fatto ricordare e provare emozioni simili a quelle che ho vissuto vedendo il film Totoro di Miyazaki (anche se ho scoperto che i kodama compaiono in un altro film di questo autore giapponese: la principessa Mononoke) o quando ho letto i fumetti di Hilda, in cui apparivano magiche creature che solo questa bambina selvatica, dai capelli azzurri, (non è una bellissima coincidenza che il colore preferito di Bimba Landmann sia proprio l’azzurro?) poteva vedere (ne ho parlato qui).




L'amore per la natura dell'autrice è grande e palese in tutti i dettagli dell'opera e riesce a catturare le emozioni più intense di chi sta a contatto con la natura con la N maiuscola spesso e in una vera e propria connessione. Difatti, è una vera celebrazione della Natura quella che avviene in questo libro piccolo, ma ricco di messaggi ecologici e di amore per quello che è il fondamento della nostra vita. Attraverso queste creature, l'autrice ci porta a riflettere e a scoprire quello che c'è in una foresta o in un piccolo bosco, a comprendere quello che spesso con parole difficili i bambini devono studiare nei libri di scuola senza arrivare a percepirne spesso la vera essenza (esempio: come è fatta una foglia? Quali sono le sue funzioni? “). 


Questi inviti e questi messaggi arrivano dritti al cuore e alle nostre emozioni con parole e frasi poetiche e colori che riescono a toccarci nelle corde più profonde.



Per esempio, nello scrivere: “ tutti gli esseri delle foreste hanno un unico cuore”, c'è un pensiero molto profondo - e di solito difficile da comprendere-, ma qui sintetizzato perfettamente, ovvero ogni essere è connesso all'altro attraverso un sistema complesso di relazioni e senza un solo essere vivente tutti gli altri subiscono delle ripercussioni potenti: di fatto gli ecosistemi sono fragili e hanno bisogno di tutti gli elementi che li compongono per poter funzionare (la prima causa di perdita di biodiversità è proprio la distruzione degli ecosistemi secondo l’Unione Europea).


Questo è solo uno dei tanti messaggi potenti di difesa della Natura, in relazione a quello che sta succedendo da diverso tempo (di cui l’Uomo è direttamente responsabile): ma l’autrice arriva a toccare questi argomenti con un tono sempre delicato, com’è il suo modo anche di dipingere, facendoci scoprire quello che stiamo perdendo (solo se si conosce e apprezza qualcosa poi si può cercare di conservarlo e tutelarlo e lottare per esso).


Un inno potente di amore e di rispetto verso i boschi e le foreste, che vanno protetti perché non solo sono essenziali per la nostra sopravvivenza, ma stanno donarci anche quel benessere e quella serenità che abbiamo perso nella nostra quotidianità; questo viene “declinato” in un modo molto semplice ma efficace sia nelle parole scelte dall'autrice sia nelle immagini che in alcune pagine, quando non ci sono i Kodama, sono parti particolarmente suggestive.




Nel libro si trovano anche alcuni inviti a omaggiare il bosco e le sue creature in alcuni periodi dell’anno (es. “celebrare il buio nelle brevi giornate invernali”,

“svuotare i pensieri quando arriva qualcosa che scombussola come il vento,

“ascoltare nel silenzio quello che succede”, ovvero fare attenzione alle piccole cose che possono passare inosservate a chi non ha occhi e orecchie abituate per notarle)

o a realizzare piccoli piccoli strumenti con i doni che si possono trovare in giro. 


Sì tratta, quindi, di un’opera al tempo stesso poetica e pratica, un invito a osservare da vicino quello che succede intorno, non importa se si tratti di una foresta antica o di un piccolo vaso pieno di piante. L’autrice ci sollecita a recuperare alcuni “riti” che per i nostri nonni o bisnonni erano naturali: seguire il ciclo delle stagioni, recuperare un contatto più forte con gli elementi naturali. Quest’invito arriva ai bambini in un modo molto forte attraverso i Kodama, delle creature magiche che possono catturare la loro attenzione e al tempo stesso trasportarli ancora di più in un mondo che, quando sono piccoli, è a loro molto affine, ma dal quale a volte sono distaccati non per loro volontà. Infatti, se accompagnato da un adulto, come diceva Rachel Carson, un bambino può stabilire un legame di affinità elettiva con la natura che gli rimarrà dentro tutta la vita e che forse lo spingerà a difenderla quando sarà adulto. Per questo ci vogliono esperienze - e storie emozionanti aggiungo io - che rimangano impresse, come questa. Una storia che può essere anche impiegata dagli adulti per mettersi in ascolto insieme ai bambini e alle bambine di quelle che sono alcune de delle occasioni più emozionanti che si possono sperimentare come, ad esempio, aspettare che una pianta germogli o fiorisca, poter vedere il bagliore delle lucciole nelle notti estive o contemplare le stelle, sdraiati e accolti dall’immensità degli alberi, o riuscire a percepire che le piante sono degli esseri viventi come noi.


In Giappone, nel villaggio di Mitsune, nell'isola di Hachijo-jima, c'è ancora un festival annuale dedicato ai Kodama, durante il quale si chiede perdono per gli alberi tagliati. Inoltre, vedere un kodama è reputato un buon auspicio perché significa che il luogo è vitale e pieno di energia positiva. Ringrazio,quindi, l’autrice perché con questa sua opera vuole metterci in contatto con queste creature, lanciandoci un bellissimo augurio: quello di ritrovare quella connessione con la natura che manca e che porta benessere a ciascuno di noi e all’intero Pianeta.


domenica 20 ottobre 2024

Ogni foto sblocca un ricordo...

 


Oggi Elena mi ha fatto un grande regalo. Una foto con 𝐌𝐞𝐫𝐢𝐬 quando ero piccola, età indefinibile, penso periodo del Liceo.

𝐿𝑜 𝑠𝑜 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑢𝑟𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑚𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑓𝑜𝑡𝑜 𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑒 𝑙𝑎𝑣𝑎𝑛𝑑𝑎, 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑠𝑎𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑙𝑣𝑒𝑟𝑖𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑡𝑖𝑟𝑎𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑎𝑐𝑐ℎ𝑒𝑡𝑡𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑜𝑟𝑎 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑟𝑡𝑎 𝑠𝑖𝑚𝑖𝑙𝑒 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑛𝑜. 𝐶𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑎𝑡𝑜𝑙𝑖𝑛𝑎 𝑛𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑜𝑠𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑎, 𝑝𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑟𝑡𝑒, 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑓𝑜𝑠𝑠𝑒 𝑡𝑟𝑜𝑝𝑝𝑜 𝑙𝑖𝑞𝑢𝑖𝑑𝑜, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑙𝑎𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎.
Accanto a noi ci sono i disegni che Meris raccoglieva dai bambini. Nella prima parte dell'armadio c'era il posto per le porcellane da dipingere, a destra una montagna di esempi (disegni, fotografie e raccolte super selezionate) da cui prendere spunto o da copiare.
Io preferivo disegnare a mano libera, ma per chi voleva esisteva tutta una procedura per ricalcare.
𝐀𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐞𝐫𝐢𝐬 𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐛𝐨𝐭𝐭𝐞𝐠𝐚, anche se per divertirsi: da quando ho iniziato e per un lungo periodo è stato il venerdì.
𝐀𝐯𝐞𝐯𝐨 𝟏𝟏 𝐚𝐧𝐧𝐢 -𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐯𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 -- e ringrazio un'amica di mamma - che ora non c'è più - che ci è andata da ragazzina fino a sposarsi.
𝐴𝑙𝑐𝑢𝑛𝑒 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 (𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑙'𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑎) 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑐𝑒𝑙𝑙𝑎𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑑𝑜𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑝𝑜𝑠𝑎𝑟𝑠𝑖. 𝑅𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑎 𝑑𝑖𝑝𝑖𝑛𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑒𝑐𝑐.
Tutte comunque sia io che avevo 11 anni, sia Manuela o Elena che ne avevano una ventina, sia chi ne aveva 80, eravamo : "
𝒍𝒆 𝒔𝒖𝒆 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒆"
Io, da incostante come sono, sono riuscita solo a fare qualche piatto modalità "Hermes" con soggetto cani (eh sì il mio "difetto" era di dipingere soprattutto animali, per cui i miei hanno pochi piatti con piante - odiavo a esempio dipingere le roselline - anche non disegnavo lo stile "Vecchio Lodi"...).
Ho passato anni a ricopiare i topolini di 𝐁𝐞𝐚𝐭𝐫𝐢𝐱 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫 per le amiche o per mia mamma (quando ero piccola), e i disegni di 𝐁𝐨𝐬𝐜𝐨𝐝𝐢𝐫𝐨𝐯𝐨 e intanto mi immaginavo un mondo magico.
Poi sono passata a dipingere animali dal vivo, su magliette, olio, acquarello.... ovunque!
Quante magliette ho fatto su misura, per chi si è laureato sulle rondini, chi amava i cavalli... tutte cose che non ho fotografato perché non ci ho pensato.
Tutte cose che sono disperse nelle case di amiche e amici (se ancora li hanno). Alcune persone ogni tanto me ne parlano.
Se contiamo quello che ho prodotto lavorando una volta a settimana dagli undici anni ai 30/33 penso di avere lasciato in giro parecchio...
Ora penso non dipingerei più così, ma ho scoperto un mondo e mi si era aperta una possibilità.
Ma non avendo fatto una scuola artistica mi sentivo sempre insicura e al momento di dipingere per libri mi sono trovata in difficoltà (più con me stessa che con le persone) e dopo qualche libro, ho deciso di smettere.
Ora penso che sarebbe il momento di riprendere anche perché vorrei accostare foto, disegni, esperienze e conoscenze naturalistiche.
Chissà... quando è il momento lo capirò.

mercoledì 9 ottobre 2024

La Balena misteriosa di Babalibri ad Arcisate (VA)


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Ieri mattina ho incontrato due terze (scuola primaria) meravigliose ad Arcisate, grazie a Anna Paola Montanari della biblioteca, che insieme a me è venuta a tenere i laboratori-

Al centro l'albo illustrato di Babalibri " La balena misteriosa", di Daniel Frost (qui) che è un libro molto ricco di spunti, a partire da quelli naturalistici, per passare a quelli geografici, senza dimenticare gli aspetti di relazione e altri ancora... La storia dei due fratelli e dell'avventura che vivranno insieme cambierà radicalmente il loro rapporto e li farà sentire ancora più vicini tra loro e a quello che racconta il loro papà all'inizio della storia.


Un albo dove si può scoprire alcuni animali che vivono al Polo Nord come l'orso bianco, l'otaria (NB non si tratta di una foca e si possono capire le differenze!), il tricheco e naturalmente la megattera, che è indicata semplicemente come balena; un libro dove si può si possono scoprire altri elementi naturali come i pezzi di ghiaccio o gli iceberg e parlare anche di argomenti complessi legati alla trsformazione dell'acqua in vapora acqueo (nei geyser): un albo così ricco da tantissimi spunti perfetto per chi vuole affrontare a 360 gradi con i bambini tutte e tutte le discipline, a partire da nuove parole, per raccontare alcuni fenomeni geofisici o fisici, le storie naturali
Inoltre offre degli spunti molto interessanti sulla "visione" delle figure e del paesaggio, dall'alto o da lontano (panoramica), o dal basso verso l'altro

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Dopo la lettura di questo libro illustrato che ha lasciato a bocca aperta i nostri ascoltatori, è stato il loro momento per creare con tutta la loro creatività e fantasia per rappresentare uno dei momenti più salienti della storia, che li aveva toccati da vicino o in cui si sono immedesimati; per esempio è stato interessante vedere come per un bambino la parte più interessante della storia fosse quella in cui il fratellino ritrovava la sorella che si era nascosta nel kayak e la tirava in su dai piedi, mentre altri bambini sono stati colpiti dalla figura del tricheco che appare in tutto il suo volume e la sua prestanza fisica
Abbiamo avuto anche occasione di parlare di come distinguere la foca dall'otaria e di chiederci come mai le foche o altri animali devono tornare a respirare in superficie...
Infine, come sempre, è stato bello vedere come a partire dagli stessi materiali messi a disposizione ognuno li abbia impiegati per degli scopi diversi e molto originali!

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S qui una versione "bonsai" dei due bambini con il kajak immersi nel mare con gli icesberg che nascondono sotto la vita

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Come vedete la bellezza è che ognuno ha interpretato la storia a modo suo, scegliendo i materiali più congegnali. Inoltre non impiegare la matita aiuta a creare un progetto nella testa, che con il lavoro delle mani procede e si evolve. Grazie a tutte le insegnanti e alle bambine e ai bambini che hanno partecipato e mi hanno accolto con calore nelle classi.

Se volete informazioni sui laboratori che propone Babalibri potete accedere alla pagina seguente (qui) dove troverete qualcosa su noi ABC e sui laboratori.

giovedì 3 ottobre 2024

Sotto l'acqua

 


Stamattina scrosci di pioggia forti dalla finestra e onde di acqua dalle macchine che correvano lungo l'asfalto.

Per la prima volta quest'anno, ho accompagnato A a scuola, consapevole che i treni che lui prende o la metropolitana avrebbero avuto ritardo. Siamo arrivati prima e abbiamo aspettato in macchina: noi due soli con Sally; un momento unico di questi tempi!
Poi, veloce come è entrato, altrettanto veloce è fuoriuscito dalla macchina, naturalmente senza ombrelli dicendomi "Non ti preoccupare mamma tanto quando entrerò avrò lo scudo di ombrelli degli altri compagni e ragazzi".

Mentre mi fermavo sulle strisce per far passare i ragazzini che dovevano guadare le pozzanghere, oserei dire veri laghi d'acqua , li ho osservati mentre "lottavano" con gli ombrelli che si rivoltano all'indietro.... Avete presente quegli ombrellini che appena li prendi non se la sentono di stare al loro posto e sono completamente inutili? Anzi fanno peggio e ti bagnano ancora di più? Ecco.

Ora ci prepariamo alla nostra passeggiata mattutina in mezzo all'acqua che avrà allagato i campi e l'erba.

Una giornata imprevista,diversa da quello che aspettavo, sappiafe il tutto è stato deciso e organizzato in 10 minuti, perché Andrea ha pensato che sarebbe arrivato ancora in ritardo e mi ha chiesto alle 7:20 di poter uscire alle 7:30 con la macchina.... quindi ho raggiunto un nuovo record riuscendo a prepararmi in modo decente in soli dieci minuti. Come si dice volere è potere e ho anche ingurgitato la colazione!


Buona giornata a voi

mercoledì 2 ottobre 2024

Pensando al Bookpride di Genova





Nonostante lo scroscio della pioggia figlio A è uscito senza ombrello ma con cartella invicta zeppa di libri, racchetta da tennis e sacca; figlio M ha preso ombrello ma lo ha messo nella cartella: "perché non piove".

Insomma, l'ombrello non è un oggetto con cui è bene farsi vedere, non parliamo di indossare una Kway (che cos'è madre?).

Ordunque sono qui in cucina, pensando ai materiali per i laboratori che farò a Genova, mentre sto per sorseggiare la mia bevanda calda. Intanto ascolto la musica per entrare in questa giornata uggiosa, sapendo che può mettere di malumore. Infatti non si tratta di una pioggia gioiosa, ma di una pioggia grigia e triste, almeno a Milano succede spesso.

E io amo la pioggia. 


Tornando ai laboratori dovrò adottare il metodo delle altre due ABC che riescono ad assemblare tutto in poco spazio mentre io tendo ad espandermi. 

 

Sono emozionata: per la prima volta sarò al Bookpride di Genova e tornerò al Palazzo Ducale dopo tantissimi anni (allora andavo per il festival della scienza). 



Gli albi sono davvero magici e mi ci vuole la magia mista all'incontro con i bambini e le bambine che trasformano i materiali in qualcosa di personale e unico.


Oggi ancora saremo alle prese con le ultime procedure di ACER prima di passare al prossimo nuovo progetto.

Spero che le persone a me care oggi stiano meglio e nonostante il tempo possano migliorare

Buona giornata a voi

martedì 1 ottobre 2024

Benvenuto Ottobre

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Alle 7.20 il vociare alto di A è svanito dalla porta di casa. M mi ha saltato con più flemma et ono basso e dalle 7.30 la casa è semivuota. Sally si era accoccolata sopra i suoi peluche [l'anitra e una giraffa] ma appena sono apprpdato in cucina ha iniziato a chiedere il cibo. Ora soddisfatta se ne torna in salotto.Leccandosi i baffi. Saranno forse gli sbalzi di temperatura ma ha molta più fame e gioca e chiede dk giocare come una cucciolotta.
Al mattino mi saluta o sveglia con una o più leccate in faccia e insiste con jl muso se la naacondo sotto le coperte.

Dopo il borbottio del caffè ora in casa c'è silenzio e si sente l fragore delle macchine e delle moto. Il cielo è grigio e vuoto. Insomma non è per nulla invitante, mentre la casa sa di calore e coccole.
Mi preparo a degustare la colazione prima del tram tran quotidiano e il mio pensiero inizia ad andare ai laboratori del Bookpride di Genova il prossimo fine settimana. Dovrò imparare a fare bene le valigie come B e C perché andrò in treno e terrò ben tre laboratori. Non vedo l'ora e sono tanto tanto emozionata. È la mia prima volta ĺì.

La mia bevanda calda scende giù e mi riscalda. Oggi ho freddo tanto che ho indossato pure le mie colorate "pantofole" che più che pantofole sembrano dei moonboot da casa.
Stamattina sembra di aver saltato una stagione e di essere approdata direttamente all'inverno, anche se gli alberi di noce americano sono ancora con la chioma verde.

Di colpo sento il ticchettìo delle lancette dell'orologio. Strano come pian piano emerga un paesaggio sono anche casalingo. Anche se il frigo non si fa sentire. Ricordo da piccola quando con mio fratello andavamo a collezionarli con il mangianastri, in giro per la casa dei miei mettevamo in movimento un oggetto e ne dicevamo il nome a voce alta: la ciclette, che ancora si usava [su cui a volte ho ripetuto greco o latino], il grattugiaformaggio, l'aspirapolvere ecc.
Ora lo registro solo con gli orecchi, aperti e vigili, come ora il battere del cucchiaino sulla ceramica della tazza o il tram sulle rotaie [suono della mia crescita].
E così in un lampo è arrivato ottobre. Girerò la pagina del calendario. Caro mese portaci emozioni, la gioia delle piccole cose, un autunno dai colori vivaci e sorprendenti, cieli squillanti e nuovi progetti.
Buon martedì a voi tutte e tutti.




lunedì 30 settembre 2024

Settembre addio...

Questo mese è passato vorticosamente in un vero crescendo di emozioni. 




A partire dal compleanno da Joia (qui), 


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Su fb e instagram scrivevo: da Joia - Alta Cucina Vegetariana accompagnati dalle spiegazioni
dello chef Raffaele Minghini, un'esperienza sinestetica, non solo del gusto con abbinamenti delicati e anche "esplosivi" per il palato, da gustare a occhi chiusi, fino alla belezza dei piatti, con abbinamenti di colori incredibili [come i piselli indonesiani tanto per fare un esempio].
Grata e felice
Grazie Massimo

Dal sito di Joia  da sinistra, gli Chef Raffaele Minghini(che ha curato i piatti che abbiamo mangiato) l'ideatore Pietro Leemann e lo chef Sauro Ricci.

Il bellissimo logo del ristorante Joia, a Milano.



passando per il rientro a Milano,

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foto di Paola Bongio - Progetto Libri Tattili di Maria Cannata

foto di Paola Bongio - Progetto Libri Tattili di Maria Cannata

 i due we di formazione a Vergiate grazie alla formazione con Maria Cannata di cui parlerò presto perché molto preziosa...

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...la festa dei 40 anni di ACER (ne ho parlato qui)


e, ciliegina sulla torta, la chiusura del giornale 

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(sempre accanto alla mia "sorella pelosa") e iniziando la giornata con una buona tazza calda di caffè, cioccolato al caramello salato e un tocco di bevanda di avena al gusto di cannella e miele

Giornate ricche, dense alternate ad altre più rilassanti. Alcune completamente adrenaliniche, altre molto più soft e rilassanti.

 
E ancora, la ripresa della scuola con i suoi ritmi incalzanti, la sveglia presto i nuovi orari. I ragazzi stanno tenendo botta e per la prima volta mi meraviglio di quanto siano diventati, da alcuni punti di vista, così indipendenti, per altri non mi capacito di come siano così confusionari, di quanto riescano a mangiare e lasciare nel lavello...

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A lungo resteranno nella mia memoria Miasino e il Mottarone, con i suoi ampi spazi, il respiro, i cambiamenti della Natura, i tramonti e la luce.
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Arrivederci cari asini, 
Arrivederci al prossimo anno caro settembre. 
Arrivederci caro noce e cara finestra...


Il mese degli inizi, a partire dalla mia nascita, ma non solo: penso alle tante rinascite e tanti nuovi esordi.

A partire dai nuovi tormentoni, come alcune canzoni a me ora tanto care... e alcune nuove serie.



Ho visto tutto d'un fiato la serie con Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi, chiamata "Un professore" (qui su Raiplay), secondo me molto utile per chi ha figli adolescenti o chi si interfaccia con loro. Trovo molto interessante che ogni "capitolo" sia collegato a un filosofo, antico o moderno, che si ricollega a un'esperienza dei ragazzi nella classe di Dante Balestra (interpretato da Gassmann).


E così ho conosciuto e apprezzato la colonna sonora di Francesco Gabbani - Spazio Tempo (qui) e del figlio di Gasmann,  Leo Gassmann - DAMMI UN BACIO JA’ (qui).

E poi altre canzoni che amo: per la freschezza legata alla gioia delle Piccole Cose, i Pinguini Tattici Nucleari con il loro ironico Nonono (qui) e il nuovo singolo di Cesare Cremonini (qui)
Ora che non ho più te. A questo proposito vi consiglio di ascoltare l'intervista che ha fatto lo scorso anno in si cui racconta in modo molto intimo qui su The BSMT (by Gianluca Gazzoli).