Sabato 17 luglio ho partecipato con Andrea a un bellissimo incontro realizzato dalla associazione
Mastronauta (
qui) e ideato e curato dal musicista
Edoardo Sansonne e dalla coreografa
Elisa Sbaragli.
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Da sinistra, Andrea Ruschetti, direttore Mastronauta, Elisa Sbaragli ed Edoardo Sansonne. |
I partecipanti sono stati invitati a entrare nel bosco e cercare di esplorarlo con diverse modalità, sempre più intense, per riuscire a coglierne diverse sfumature.
Se inizialmente ci siamo guardati intorno, pian piano abbiamo sempre più preso coscienza degli spazi antropici e di quelli naturali e del loro punto di incontro. Siamo stati invitati a osservare un punto particolare e a esplorarlo a fondo. Io sono stata incuriosita da un sasso del muretto a secco circostante, scelto da due specie di licheni come luogo di crescita.
Ognuno ha esplorato il suo macrocosmo sia in base alle indicazioni di Elisa ed Edoardo, sia in base al suo sentire. Io prima l'ho osservato, poi l'ho cercato di trasferire su texture, poi disegnato. Sono in seguito passato a esplorazioni più ravvicinate, lasciandomi guidare dal tatto e dall'olfatto, per poi riportare su carta le mie impressioni.
Dal canto suo Andrea ha scelto un'edera che stava avvolgendo un sasso e dopo averla disegnata ha espresso considerazioni decisamente più filosofiche delle mie.
Il tempo è passato senza che ne accorgessimo e pian piano il bosco ci è "entrato dentro", coinvolgendoci emotivamente sempre più. Inoltre, da un gruppo di persone estranee si è creata una relazione sempre più intensa con gli altri, sia grazie agli esercizi da condurre, sia alla magia del contesto in cui eravamo immersi.
Ci siamo spostati in un'altra area all'interno del sentiero
Verde Vivente (
qui e
qui), incontrando un ponte antico, dove in passato siamo stati più e più volte durante i nostri campi residenziali di Dragolago. Mai però mi ero soffermata a osservarlo con altri occhi, incontrando lo sguardo della natura in relazione con il paesaggio antropico. Mi sembrava di essere altrove, in uno spazio senza tempo, una sensazione davvero intensa ed emozionante.
Abbiamo letto alcune riflessioni sul "terzo paesaggio" dell'architetto paesaggista Gilles Clément e sullo "spazio residuale" (
uno spazio in attesa, ingabbiato in una condizione di sospensione temporale , un po' come la sensazione che personalmente ho provato in questa esperienza intensa). Poi siamo stati invitati a farci coinvolgere in un'attività di brainstorming, lavorando su alcune parole, lasciandoci condurre anche dalle sensazioni provate e dal paesaggio che stavamo vivendo e osservando.
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foto di Andrea Ruschetti. |
Andrea nel frattempo, ha ritirato fuori la sua anima da entomologo (non a caso è stato soprannominato "InsettaJones...
qui qui qui qualche avventura quando era più piccolo), ritrovando un altro cervo volante di cui ho avuto modo di parlare poco tempo fa
qui.
Gran finale alla cava di porfido
Ci siamo poi trovati nell'area dove un tempo esisteva la cava di porfido, resti del super vulcano della Valsesia e ora la roccia rossa emerge in tutta la sua bellezza. Qui siamo stati invitati a procedere seguendo una linea retta, in modalità differenti e sempre più coinvolgenti. L'energia provata è stata davvero incredibile e alla fine mi sono sentita in completa sintonia con le persone con cui stavo vivendo questa esperienza.
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Foto di Andrea Ruschetti. |
SEDIMENTI nasce da un’idea del musicista
Edoardo Sansonne e della danzatrice e coreografa
Elisa Sbaragli, in collaborazione con il tecnico intermediale
Fabio Brusadin. Si tratta di un progetto di ricerca multidisciplinare in cui interagiscono: la danza, la ricerca sonora e il video. Il lavoro, che prende spunto dal
Manifesto del Terzo Paesaggio di Gilles Clément (qui,
qui)
, nasce dal bisogno di scoprire l’identità di quei luoghi transitori e indecisi descritti nel libro: gli spazi residuali, la cui genesi deriva da scelte operate dall’uomo ma la cui evoluzione è affidata ai tempi e alle regole della natura; lo spazio incolto tra due edifici, il bordo di una strada, una fabbrica abbandonata. Si possono tuttavia ritrovare all’interno di aree boschive, dove l’attività umana cessa di esistere per lasciare nuovamente spazio alle dinamiche naturali.
L’approccio al lavoro è quello esercitato dalla figura del giardiniere che Clément descrive nel libro: una figura che osserva, studia e cataloga. SEDIMENTI attiva un processo di archiviazione di materiali visivi, sonori e corporei nei luoghi residuali prescelti allo scopo. Questa attività è fondamentale per conoscere e tradurre nei linguaggi del contemporaneo i meccanismi che governano questi spazi in costante divenire. Partendo da una metodologia di raccolta dati prevalentemente scientifica dalla teoria fino alla ricerca sul campo ci interessa proporre allo spettatore un’esperienza che nasca da un’attenta riflessione sull’ambiente residuale, sulla sua identità transitoria ed indecisa.
Il dialogo tra le diverse discipline messe in campo genererà diverse tipologie di rappresentazione e fruizione artistica: laboratori, installazioni, mappatura virtuale, tavoli di riflessione e performance (site specific e non).
Al momento il progetto è ancora in fase di studio e di ricerca sia teorica che sul campo. A giugno e luglio è stato possibile svolgere un primo periodo di residenza in natura presso la
Riserva Naturale del Monte Mesma vicino al Lago d’Orta e proporre il laboratorio SEDIMENTI LAB - percorso esperienziale di percezione degli spazi residuali presenti in natura, grazie al programma residenziale promosso dall’
Associazione Culturale Mastronauta all’interno del progetto
Verde Vivente: un nuovo percorso di educazione civica ambientale in ambiente boschivo all’interno della Riserva Naturale del Monte Mesma ideato e curato da
DragoLago e dall’Associazione Culturale Mastronauta, in collaborazione con l’Ecomuseo Cusius, Comune di Ameno e con il sostegno dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore,
Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria Novarese.
La prossima tappa di residenza sarà
dal 24 al 31 luglio a
Forte Marghera ospiti di
Live Arts Cultures (qui). L’11 settembre sempre a Forte Marghera al
Festival Venere in Teatro organizzato da Live Arts Cultures sarà presentata uno studio del lavoro, una performance site specific e verrà proposta una masterclass il giorno seguente.
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Paola Giroldini cura per Dragolago il progetto Verde Vivente. |
Informazioni utili
L’iniziativa fa parte del programma residenziale promosso da
Mastronauta Omegna (
qui) per arricchire le modalità di esplorazione di
Verde Vivente, nuovo percorso di educazione civica ambientale in ambiente boschivo all’interno della
Riserva Naturale del Monte Mesma ideato curato da
DragoLago (
qui) e dall’Associazione Culturale Mastronauta, n collaborazione con l’
Ecomuseo Cusius,
Comune di Ameno e con il sostegno dell’
Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore,
Fondazione Cariplo e
Fondazione Comunitaria Novarese.
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