sabato, 17 luglio, ore nove
Il cielo è cosparso di nuvole rosa e dalle grida dei rondoni. Tu hai annusato l'aria e ora corri tra i boschi forse inseguendo un capriolo. Io sento solo movimenti e un abbaio forse della sua presenza. Sono qui nella radura e ti aspetto.I pipistrelli volteggiano nell'aria e spero acchiappino le zanzare di cui odo il fastidioso tormento.
La Luna spaccata a metà mi fissa lassù nel cielo e io non posso fare a meno di guardarla.
C'e silenzio o forse no. I grilli gridano in coro. Un pettirosso echeggia la sua melodia e ora c'è anche il rintocco delle campane della chiesa. Da lontano le voci di alcune persone, l'abbaiare di alcuni cani e i campanacci sempre graditi delle mucche ancora al pascolo.
La campagna risuona in tutta la sua bellezza e io non posso fare a meno di rimanere estasiata.
Ore 22.00
Siamo nel fitto del bosco e ho appena sentito il richiamo di un rospo. Dove sarà? Nel frattempo scopro una lucina fissa e mi chiedo se siano finalmente arrivate le lucciole. La prendo dolcemente in mano e riluce di un verde brillante, immobile. Quando arriveranno i maschi?
Nel fitto è buio buio. Notte fonda e cammino allietata dai canti dei grilli e dal rumore del ruscello che scorre lieve. Tu arrivi ansimante dopo aver corso nei prati circostanti. Spero tu sia soddisfatta. A malapena riesco a intravedere il tuo pennacchio bianco. Ti scuoti e sei già pronta a ripartire.
Si va verso la strada di casa. Incontreremo qualcuno? In lontananza il roco abbaiare dei cani e l"incessante cantilena dei campanacci. Qui le mucche sono all'aperto sempre.
Affondo i passi nel terreno morbido e mi compiaccio degli occhi che si sono abituati a questo buio pesto e mi conducono senza timore nel fitto del sentiero. Tra poco saremo nel pratone e, infine, a casa.
venerdì, 16 luglio
C'è qualcosa di indescrivibile nello stare in questa radura sul far della notte. Il pettirosso gorgheggia dal suo solito posto un canto di una melodia che incanta. Nel prato i grilli non smettono di cantare ovunque. Lontani i rumori delle auto, delle moto e delle mucche al pascolo. Ferma sento anche il tuo rumore nel prato e l'abbaio di un cane lontano. Dal prato arrivano anche i profumi dei fiori che sanno di estate e di libertà. Tu ti sdrai e ti ammanti del loro profumo e, ne sono sicura, dell'odore del capriolo che sarà passato prima da queste parti. Le sagome degli alberi diventano sempre più scure e le fronde si trasformano in macchie nere. Gli occhi cedono il passo agli orecchi che si fanno più fini e cercano di cogliere ogni suono. Ora anche quello delle campane che si mescolano ai campanacci, al ronzio delle zanzare e al pettirosso che ancora non ha smesso di cantare.
È ora di muoversi anche se rimarrei ancora qui ad ascoltare e inebriarmi di questi profumi.
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