lunedì 12 luglio 2021

Esploratori in paradiso: alla scoperta del biacco



Venerdì scorso, passeggiando lungo il "viale dei castagni", Sally ha avuto un atteggiamento strano: avvicinandosi a un castagno maturo, si è subito ritratta. Poco dopo, Andrea - 10 anni e mezzo - osserva in quel punto un serpente. Per la prima volta, in questi luoghi, ci siamo dunque trovati faccia a faccia con un giovane biacco, incuriosito e forse spaventato allo stesso tempo per la nostra presenza. Ci siamo subito premurati di legare il cane a un albero e ci siamo messi a osservarlo a distanza. Non appena provavo ad avanzare di pochissimo, il serpente iniziava a muoversi verso di me in modo sinuoso agitando la lingua. Stava cercando di comprendere chi avesse di fronte?

Ho fatto un breve video, anche perché non volevamo disturbare troppo il serpente, ma non potevamo non rimanerne affascinati. 


Qualche notizia in più

Il biacco - noto anche come biacco maggiore o colubro giallo-verde (Hierophis viridiflavus) - è un serpente comune che si trova in ogni tipo di habitat naturale e semi-naturale, ma predilige ambienti aridi, aperti e con buona copertura di vegetazione: cespugli, siepi, macchia, boschi aperti (decidui e misti), aree coltivate, giardini rurali, strade, rovine, muretti a secco. Elencata in appendice II della Convenzione di Berna (qui), tra le specie rigorosamente protette (compare con la vecchia dicitura specifica Coluber viridiflavus) e in appendice IV della Direttiva Habitat (92/43/CEE), qui, relative alle specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa. 
Dunque, anche se comune, il biacco è un rettile prezioso. Il biacco non è velenoso ma può essere all'occorrenza mordace, ovvero se infastidito o se si sente in pericolo può mordere. Il suo corpo è slanciato e presenta una coda lunga e sottile e il muso arrotondato con occhi prominenti con
pupilla rotonda (memoranda: le vipere hanno la pupilla disposta verticalmente, la testa triangolare e il corpo tozzo). La colorazione è scura sopra (dorsalmente) con macchiettatura chiara dal giallo al biancastro. Sul tronco le macchie tendono a formare bande trasversali. Il ventre (parte sotto) è chiaro e va dal giallo chiaro al bianco-grigio.

Molto veloce ed agile, anche se è prevalentemente terricolo, si può trovare su arbusti e rami bassi. Gli accoppiamenti avvengono tra la fine di aprile e maggio e i maschi compiono combattimenti ritualizzati; le femmine depongono le uova (da 5 a 15, ovali, delle dimensioni di 2/4 cm) in estate, una volta l'anno, spesso aggregate in nidificazioni comuni. Le uova si schiudono dopo 6/8 settimane, quindi a fine agosto/settembre e alla nascita i biacchi sono lunghi una trentina di centimentri.
Il biacco ha un'alimentazione  -spettro alimentare o trofico - molto ampia e si nutre di anfibi anuri (privi di coda, quindi rane o rospi), uccelli, micromammiferi (topolini), insetti ortotteri (es. cavallette) e sauri (lucertole). Caccia a vista inseguendo la preda sul terreno o nella tana: una volta localizzata la afferra mordendola e la ingoia (inghiottendola senza masticarla) ancor viva.
Il biacco caccia a vista inseguendo attivamente le prede sul terreno o ricercandole in
tana (Capula et al., 1997). Come le altre specie di Colubrini, una volta localizzata la
preda, questa viene morsa e trattenuta mentre il serpente la avvolge in una o più spi-
re del corpo. L’azione di costrizione non è molto efficace nel genere Hierophis e per
questo nella maggior parte dei casi la preda è ingoiata ancora viva
Il biacco caccia a vista inseguendo attivamente le prede sul terreno o ricercandole in
tana (Capula et al., 1997). Come le altre specie di Colubrini, una volta localizzata la
preda, questa viene morsa e trattenuta mentre il serpente la avvolge in una o più spi-
re del corpo. L’azione di costrizione non è molto efficace nel genere Hierophis e per
questo nella maggior parte dei casi la preda è ingoiata ancora viva
Il biacco caccia a vista inseguendo attivamente le prede sul terreno o ricercandole in
tana (Capula et al., 1997). Come le altre specie di Colubrini, una volta localizzata la
preda, questa viene morsa e trattenuta mentre il serpente la avvolge in una o più spi-
re del corpo. L’azione di costrizione non è molto efficace nel genere Hierophis e per
questo nella maggior parte dei casi la preda è ingoiata ancora viva
La specie sverna negli ambienti più vari: sotto cataste di legna, petraie o tane abbandonate, dove rimane fino a marzo. 

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