giovedì 29 luglio 2021

Diario naturale




29 luglio, ore 18
Caro bosco mi sei mancato tanto. E dopo alcuni giorni sei diverso. Sarà perché il muschio con la pioggia è diventato vigoroso e rigoglioso e di un verde più intenso non solo sul fusto degli alberi ma anche sui muretti a secco.
Ho vagato curiosa senza sapere dove sarei arrivata. Ho sentito un tamburellare leggero e ho avvertito che ci fosse un picchio. Poi un garrulo chiacchiericcio delle ghiandaie. 

Ho esplorato immersa scoprendo da dove si origina il riccio della castagna. Non avevo stranamente mal pensato che fosse legato all'aumento pendulo e pensato che solo un fiore venisse fecondato. 

In terra tante foglie ingiallite e i ricchi verdi e piccoli ancora morbidi. E ancora tantissimi funghi, licheni su un albero a creare disegni ramoficati. Le radici piegate come delle ginocchia e gambe a sostenere la pianta tra i muretti a secco.
E lungo il greto del piccolo rivolo le impronte di ungulati. Chi sarà passato di lì?

 
Infine, sulla via del ritorno, eccolo! Un capriolo femmina che brucava nella radura al sole. Mi sono fermata a osservarla per un po" e la vedevo con una zampa alzata. Ho temuto fosse ferita ma poi è rimbalzata con eleganza nascondendosi. E quando mi sono avvicinata un po' si è dispersa nel pratone al tramonto.
Che spettacolo.
Ma ancora non era finita... mentre cercavo l'alula di ghiandaia persa per strada ho trovato una exuvia di serpente che deve essere mutato tra i nostri tronchi a fianco a casa. 

E su una foglia traforata ho scoperto un minuscolo bruco. Felicità



24 luglio alle ore 21

Il sentiero è un continuo gocciolio. Dalle fronde degli alberi piove. Una civetta canta timidamente poi smette. Sally accanto a me alita. Forse l'avrà sentita?
Nonostante la pioggia le zanzare ronzano intorno ma io procedo. Respiro i profumi dell'estate




23 luglio 

ore 21:31 ·
Il rintocco delle campane, il fruscio strano delle foglie non secche che cadono di schianto. I grilli. Inizia la nostra avventura al calar della sera tea le sagome scure degli alberi. Evviva. Un po' di fresco ci accompagna.

ore 22:03
Le zanzare vengono a banchettare sul mio corpo. Intorno l'ultimo rintocco rosa del sole prima che spunti la luna. Sono nel pratone immersa nel profumo dei prati e tra campanacci e ululati di cani. C'e ancora luce e anche quella rossa dei freni di una macchina che si avventura nel sentiero. Le sagome nere degli alberi e il canto dei grilli. Mi immergo in profumi e suoni che sanno di libertà.





22 luglio
Sono le 22 passate e abbiamo camminato nel buio del bosco. Un sentiero, interminabile intrico di rami e ragnatele. Le grida dei grilli e delle cavallette in amore. Poi siamo sbucati in un prato che profuma di erbe selvatiche. Dove si staglia una Luna abbagliante e giallo oro. Sopra la cima di un monte.

 

Nel bosco abbiamo udito le fragili grida di due civette. Saranno stati i piccoli? Era vicino alla casa diroccata. Ora torneremo ancora nei boschi di castagni e chissà se udremo gli abbai dei caprioli. Ora solo i campanacci delle mucche mi allietano e hanno il sapore si casa e radici. Sono felice anche così. Mi basta poco. O forse è molto.


C'è qualcosa di magico nel camminare di notte, illuminati da quell'enorme faro che è la Luna. Passare senza timore nelle pozzanghere create dal temporale del mattino, ascoltando il gracidio delle rane e i campanacci delle mucche. Poi inoltrarsi nel bosco sempre più buio e fitto. Affidarsi a tutti i sensi, per ritrovare il sentiero di sempre, che sembra lungo e interminabile. Godersi le sagome scure degli alberi che sembrano uscite da Lupo nero di Antoine Gallouppé. Sentire il vocio delle civette e il caldo appiccicarsi addosso. Camminare sicuri nonostante tutto, sapendo che si rientrerà a casa, ritrovando il profumo del prato prima di entrare. Buonanotte ai sognatori


21 luglio

Se questo è l'anno di una o più specie lo chiamerei l'anno dei cervi volanti e dei caprioli. Il primo purtroppo l'ho trovato morto lungo il sentiero e spero che abbia fatto in tempo ad accoppiarsi. È così bello e intatto. 
Oggi sono strani gli incontri cercando di deviare le ragnatele. 

 

Strani esseri gialli sui tronchi morti (la mia amica Sybille Kramer mi ha rivelato essere protisti #slimemold! ... da ignorante pensavo a funghi)


molte piume, foglie colorate e altri dettagli che regala questa passeggiata sempre uguale e sempre diversa.






ore 19

Assisto emozionata e chiedo agli esperti. Per caso è una femmina e sta deponendo le uova?
Mi risponde di getto il fotografo e naturalista Marco Colombo (qui sito) dicendomi che si tratta di un esemplare di Prionus coriarus, poi la conferma arriva anche dall'entomologo e conduttore di Geo Emanuele Biggi (qui bio e info qui). La fortuna di conoscere gente competente e gentile!


ore 03.20

Stasera anzi stanotte (sono le 3.20) è impossibile riprendere sonno. Ho provato ad alzarmi e fissare alcuni pensieri. Niente.
Ho provato a passeggiare... ho sentito l'erba bagnata intorno nonostante gli stivali alti mentre procedevo nel prato guidata dalla luce delle stelle nascoste tra le nuvole.
Poi richiamata dal suono di una civetta ho provato ad addentrarmi nel sentiero che porta al bosco e mi sono mezza persa. Mi sono accoccolata in silenzio ad ascoltare i rumori lontani dei cani e delle mucche al pascolo. Poi qualcosa di grande. Pensavo fosse Sally ma a posteriori penso sia un capriolo. Si è accorto all'ultimo della mia presenza e io di lui. Curiosità e spavento reciproco e si è volatilizzato portandosi dietro il suo grande peso. Forse era una femmina chissà. È stato un lampo ma anche un'emozione forte. Poi poco altro se non il rumore delle foglie che cadevano ogni tanto e i grilli che ancora risuonano nella testa. Ho provato a camminare a caso nel buio. Unico rumore quello della mia compagna di avventure che mi stava accanto. Entrambe mezze perse senza capire dove fossimo. Penso di avere girato in tondo perché quando ho deciso di accendere la torcia per un attimo magicamente mi sono ritrovata sul sentiero lungo la via di casa. C'erano tante limacce rosse in terra. E un po' di fresco.
In casa ora non si respira dal caldo e forse per quello mi sono svegliata.
Ora una tisana ristoratrice spero mi darà il conforto necessario al mio stomaco per tornare a letto. Il profumo dell'alloro.
Ancora nella testa che sembra ritornata dai suoni leggeri e fastidiosi delle zanzare che si avvicinano a disturbare la quiete i suoni dei cani e il rintocco dell'orologio mentre la casa è assopita.

20 luglio

Di ragnatele piccole e gigantesche, a rete e a imbuto, di felci più alte di me, di qualche cosa simile ai funghi sul tronco marcescente. Di passi che scricchiolano e foglie che rischiano, ragnatele che si appiccicano e lingue che penzolano. Di boschi secchi e sete. Di umidità addosso. Di penne perse o abbandonate. Meraviglie da scoprire passo passo. Ogni volta uguali ogni volta diverse



19 luglio
Camminare nel bosco sentendo i piedi che fracassano il legno morto. Molto rumore. 


E schivare le ragnatele appiccicose che non si intravedono se non controluce: rovinare per sbaglio i capolavori e le fatiche dei ragni e chiedere scusa. Ma è quasi possibile passare evitandone tutte. 

Accanto alla casa in rovina trovare prima l'alula di una ghiandaia, tesoro prezioso per ogni naturalista, 


e poi una ragnatela impregnata di mosche. Un lauto banchetto. 


Poi immergersi nei prati assolati che profumano di fiori selvatici ed essere grati nonostante il caldo e le zanzare e tu che arrivi all'improvviso felice con la lingua a penzoloni. Cosa ci aspetta ora?

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti è piaciuto questo articolo e pensi sia utile condividilo con i tuoi amici.
Grazie!