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mercoledì 21 luglio 2021

SEDIMENTI alla Riserva Naturale del Monte Mesma


Sabato 17 luglio ho partecipato con Andrea a un bellissimo incontro realizzato dalla associazione Mastronauta (qui) e ideato e curato dal musicista Edoardo Sansonne e dalla coreografa Elisa Sbaragli.

Da sinistra, Andrea Ruschetti, direttore Mastronauta, Elisa Sbaragli ed Edoardo Sansonne.

I partecipanti sono stati invitati a entrare nel bosco e cercare di esplorarlo con diverse modalità, sempre più intense, per riuscire a coglierne diverse sfumature. 

Se inizialmente ci siamo guardati intorno, pian piano abbiamo sempre più preso coscienza degli spazi antropici e di quelli naturali e del loro punto di incontro. Siamo stati invitati a osservare un punto particolare e a esplorarlo a fondo. Io sono stata incuriosita da un sasso del muretto a secco circostante, scelto da due specie di licheni come luogo di crescita.





Ognuno ha esplorato il suo macrocosmo sia in base alle indicazioni di Elisa ed Edoardo, sia in base al suo sentire. Io prima l'ho osservato, poi l'ho cercato di trasferire su texture, poi disegnato. Sono in seguito passato a esplorazioni più ravvicinate, lasciandomi guidare dal tatto e dall'olfatto, per poi riportare su carta le mie impressioni.


Dal canto suo Andrea ha scelto un'edera che stava avvolgendo un sasso e dopo averla disegnata ha espresso considerazioni decisamente più filosofiche delle mie.







Il tempo è passato senza che ne accorgessimo e pian piano il bosco ci è "entrato dentro", coinvolgendoci emotivamente sempre più. Inoltre, da un gruppo di persone estranee si è creata una relazione sempre più intensa con gli altri, sia grazie agli esercizi da condurre, sia alla magia del contesto in cui eravamo immersi.


Ci siamo spostati in un'altra area all'interno del sentiero Verde Vivente (qui e qui), incontrando un ponte antico, dove in passato siamo stati più e più volte durante i nostri campi residenziali di Dragolago. Mai però mi ero soffermata a osservarlo con altri occhi, incontrando lo sguardo della natura in relazione con il paesaggio antropico. Mi sembrava di essere altrove, in uno spazio senza tempo, una sensazione davvero intensa ed emozionante.

Abbiamo letto alcune riflessioni sul "terzo paesaggio" dell'architetto paesaggista Gilles Clément e sullo "spazio residuale" (uno spazio in attesa, ingabbiato in una condizione di sospensione temporale , un po' come la sensazione che personalmente ho provato in questa esperienza intensa). Poi siamo stati invitati a farci coinvolgere in un'attività di brainstorming, lavorando su alcune parole, lasciandoci condurre anche dalle sensazioni provate e dal paesaggio che stavamo vivendo e osservando.




foto di Andrea Ruschetti.


Andrea nel frattempo, ha ritirato fuori la sua anima da entomologo (non a caso è stato soprannominato "InsettaJones... qui qui qui qualche avventura quando era più piccolo), ritrovando un altro cervo volante di cui ho avuto modo di parlare poco tempo fa qui.



Gran finale alla cava di porfido


Ci siamo poi trovati nell'area dove un tempo esisteva la cava di porfido, resti del super vulcano della Valsesia e ora la roccia rossa emerge in tutta la sua bellezza. Qui siamo stati invitati a procedere seguendo una linea retta, in modalità differenti e sempre più coinvolgenti. L'energia provata è stata davvero incredibile e alla fine mi sono sentita in completa sintonia con le persone con cui stavo vivendo questa esperienza.








Foto di Andrea Ruschetti.

SEDIMENTI



SEDIMENTI nasce da un’idea del musicista Edoardo Sansonne e della danzatrice e coreografa Elisa Sbaragli, in collaborazione con il tecnico intermediale Fabio Brusadin. Si tratta di un progetto di ricerca multidisciplinare in cui interagiscono: la danza, la ricerca sonora e il video. Il lavoro, che prende spunto dal Manifesto del Terzo Paesaggio di Gilles Clément (qui, qui), nasce dal bisogno di scoprire l’identità di quei luoghi transitori e indecisi descritti nel libro: gli spazi residuali, la cui genesi deriva da scelte operate dall’uomo ma la cui evoluzione è affidata ai tempi e alle regole della natura; lo spazio incolto tra due edifici, il bordo di una strada, una fabbrica abbandonata. Si possono tuttavia ritrovare all’interno di aree boschive, dove l’attività umana cessa di esistere per lasciare nuovamente spazio alle dinamiche naturali.

L’approccio al lavoro è quello esercitato dalla figura del giardiniere che Clément descrive nel libro: una figura che osserva, studia e cataloga. SEDIMENTI attiva un processo di archiviazione di materiali visivi, sonori e corporei nei luoghi residuali prescelti allo scopo. Questa attività è fondamentale per conoscere e tradurre nei linguaggi del contemporaneo i meccanismi che governano questi spazi in costante divenire. Partendo da una metodologia di raccolta dati prevalentemente scientifica dalla teoria fino alla ricerca sul campo ci interessa proporre allo spettatore un’esperienza che nasca da un’attenta riflessione sull’ambiente residuale, sulla sua identità transitoria ed indecisa.

Il dialogo tra le diverse discipline messe in campo genererà diverse tipologie di rappresentazione e fruizione artistica: laboratori, installazioni, mappatura virtuale, tavoli di riflessione e performance (site specific e non).

Al momento il progetto è ancora in fase di studio e di ricerca sia teorica che sul campo. A giugno e luglio è stato possibile svolgere un primo periodo di residenza in natura presso la Riserva Naturale del Monte Mesma vicino al Lago d’Orta e proporre il laboratorio SEDIMENTI LAB - percorso esperienziale di percezione degli spazi residuali presenti in natura, grazie al programma residenziale promosso dall’Associazione Culturale Mastronauta all’interno del progetto Verde Vivente: un nuovo percorso di educazione civica ambientale in ambiente boschivo all’interno della Riserva Naturale del Monte Mesma ideato e curato da DragoLago e dall’Associazione Culturale Mastronauta, in collaborazione con l’Ecomuseo Cusius, Comune di Ameno e con il sostegno dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria Novarese. 

La prossima tappa di residenza sarà dal 24 al 31 luglio a Forte Marghera ospiti di Live Arts Cultures (qui). L’11 settembre sempre a Forte Marghera al Festival Venere in Teatro organizzato da Live Arts Cultures sarà presentata uno studio del lavoro, una performance site specific e verrà proposta una masterclass il giorno seguente.


Paola Giroldini cura per Dragolago il progetto Verde Vivente.


Informazioni utili


SEDIMENTI
di e con: Edoardo Sansonne ed Elisa Sbaragli
musiche di: Edoardo Sansonne
video, disegno luci ed interazioni: Fabio Brusadin
Movement Coach: Rosita Mariani

SEDIMENTI è prodotto da DanceMe (Perypezye Urbane) con il sostegno del MiC - Ministero della cultura, coprodotto da Festival Venere in Teatro organizzato da Live Arts Cultures e supportato da Mastronauta Omegna.

Verde Vivente

L’iniziativa fa parte del programma residenziale promosso da Mastronauta Omegna (qui) per arricchire le modalità di esplorazione di Verde Vivente, nuovo percorso di educazione civica ambientale in ambiente boschivo all’interno della Riserva Naturale del Monte Mesma ideato curato da DragoLago (qui)  e dall’Associazione Culturale Mastronauta, n collaborazione con l’Ecomuseo CusiusComune di Ameno e con il sostegno dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago MaggioreFondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria Novarese.

domenica 11 luglio 2021

Area didattica del castagno, presso il Vog, ad Ameno

 
Noemi Brambilla, sindaco di Ameno.

Ieri è stata inaugurata la nuova Area didattica del Castagno di Ameno, nei pressi del Vog (in dialetto "vortice"), una piccola ansa lungo il torrente Agogna, "Un piccolo angolo di Paradiso dove storicamente gli abitanti di Ameno venivano a fare il bagno", come ha ricordato il sindaco di Ameno, Noemi Brambilla. Il castagno è una pianta tipica dei boschi del territorio, anche se nel tempo le foreste si sono degradate pian piano, non essendo più curate e gestite come una volta. "Fino alla fine degli anni Cinquanta-Sessanta il castagno aveva un valore commerciale che ne determinava non solo lo sfruttamento per la produzione di legna, attraverso la creazione di boschi cedui, ma anche la gestione." Ha proseguito a raccontare il sindaco, spiegando che: "Purtroppo i boschi cedui quando invecchiano troppo, deperiscono, perché non sono costituiti da alberi di alto fusto. La Regione Piemonte ha, perciò, iniziato a chiedersi come gestire i castagneti che costituiscono circa il 70% del patrimonio forestale del territorio. Per cercare di ricreare la filiera del castagno, grazie anche a finanziamenti dell'Unione Europea, è nata una serie di progetti pilota: a uno di questi ha partecipato anche il Comune di Ameno insieme ad altri comuni limitrofi."

"I tavoli di quest'area didattica, in legno di castagno, ne sono un esempio.  Infatti, questa specie ha un legno con una serie di proprietà: è durevole, resistente agli attacchi dei funghi e, quindi, impiegabile all'esterno. Lavorare il legno di castagno costa maggiormente, la domanda da porsi oggi è se siamo disposti a pagare di più per avere un prodotto di maggior pregio e con un'impronta ecologica più bassa. L'idea dell'aula didattica del castagno ha questa valenza multipla: innanzitutto, avere a disposizione un luogo di svago, inoltre la disponibilità di un punto di appoggio per le scuole, per fare didattica all'aperto - questo, di fatto è uno degli aspetti più importanti del progetto Eco Lago - infine cercare di sensibilizzare anche gli adulti, facendoli riflettere sulle scelte ambientali."

Da sinistra, Andrea Del Duca e Noemi Brambilla.



Andrea Del Duca, direttore dell'Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone, ha illustrato nei dettagli il progetto Eco Lago, spiegando che l'aula didattica del castagno è l'ultima delle inaugurazioni dei luoghi visitabili in autonomia, da Ameno a Gozzano. "Lo scopo è consentire alle persone di avere informazioni sul posto. Oltre a quest'area c'è il percorso Verde Vivente, più a Sud, sull'anello celeste del Quadrifoglio, concepito come un itinerario di educazione civica all'aperto, nel bosco, pensato per raccontare cosa sia un bosco, quale siano le sue componenti, quali animali vi abitano, e approfondire, direttamente in natura, questi aspetti". Il direttore ha spiegato che sabato 17 luglio ci sarà un'altra camminata, insieme ad alcuni artisti, che terranno una performance artistica lungo quel percorso (prenotazione obbligatoria, info qui o qui). 
Il terzo luogo visitabile è lungo il canneto che va dal Lido di Gozzano verso Pella e San Maurizio d'Opaglio, dove si possono trovare cinque bacheche - finanziate dal Lions Club di Borgomanero - che raccontano il delicato ecosistema del canneto, che ospita componenti vegetali e animali importanti. Infatti, tra le canne nidificano diverse specie di uccelli e pesci. Il luogo è prezioso anche per le componenti storiche, visto che sono state reperite alcune tracce archeologiche risalenti a 2000 anni a.C.  Ulteriori informazioni si possono avere impiegando appositi QR code.
Il progetto si colloca in una cornice più ampia, che coinvolge la responsabilità delle persone: le scelte quotidiane hanno, infatti, costi diretti e indiretti, che vanno a incidere a livello ambientale.
Un video interessante ha coinvolto alcune ragazze del Consiglio Comunale dei Ragazzi (CCR) e si può vedere qui.

Il progetto Eco Lago

Il Progetto vede coinvolti il Comune di Ameno, AmenoTurismo, l'associazione DragoLago, l'Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone, l'associazione Mastronauta Omegna ed è sostenuto dalla Fondazione Comunità Novarese Onlus e dal Parco del Ticino e Lago Maggiore.
Le azioni principali comprendono la creazione dell’aula didattica all’aperto nell’area spondale sul lungo Agogna nel comune di Ameno (questa, di cui parliamo nel post), il potenziamento della segnaletica nella zona del Monte Mesma, grazie all'attivazione di un programma di residenze artistiche, e il miglioramento della fruizione della delicata area del canneto di Gozzano.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito qui  È possibile sostenere il progetto donando sul sito della Fondazione Comunità Novarese Onlus al link qui


Il laboratorio
Marta Orlandi, dell'associazione Dragolago (qui), ha intrattenuto grandi e piccoli, conducendo un bellissimo laboratorio con l'argilla, facendo ideare delle facce impiegando materiali naturali reperibili sul luogo (già caduti). Ecco una carrellata dei lavori.


Anche i grandi al lavoro!



Anche l'assessore Sergio Franzosi costruisce la sua faccia in argilla


Bombe di semi
Alla fine, alcuni bambini hanno anche realizzato alcune bombe di semi che si sono portati a casa per diffondere bellezza e biodiversità.





L'invito è a visitare questo luogo e ricordarsi di portarsi dietro lo sporco, insomma di essere sempre rispettosi dell'ambiente. Insieme, con piccole accortezze, questi luoghi rimarranno preziosi a lungo.