lunedì 13 marzo 2017

Parole ed emozioni a Galliate - Storie Piccine 2017


Quest'anno ho avuto il piacere e la fortuna di tenere l'incontro Parole ed emozioni presso la scuola materna di Galliate (NO) nell'ambito della manifestazione Storie Piccine, (link qui, pagina fb di NPL Ovest Ticino qui), giunta alla sua dodicesima edizione.


Un mese, quello di marzo, ricco di appuntamenti dedicati alla lettura per i più piccoli. Un rendez-vous annuale che è un vero regalo che il coordinamento di Nati per Leggere Ovest Ticino offre da tempo al proprio territorio.


Ventidue bambini entusiasti e pieni di fantasia e stupore mi hanno tenuto compagnia in questo breve ma intenso viaggio alla scoperta degli albi senza parole. Libri speciali, di cui ho già avuto modo di parlare in diversi post - e che ho scoperto grazie al progetto sui Silent Book promosso da Ibby  (qui) - che riescono ad avvicinarsi ai bambini attraverso la potenza delle illustrazioni, che favoriscono il senso di immaginazione. Ogni volta che mi trovo a presentare alcuni dei tanti e bellissimi albi a disposizione, rimango sorpresa dal senso di stupore e di fascino che esercitano, lasciando i piccoli e grandi ascoltatori a bocca aperta e pieni di domande. Incredibile scoprire ogni volta come a seconda dell'età e del proprio bagaglio culturale e immaginativo i bambini scoprano nelle illustrazioni qualcosa di diverso. Se avete voglia di leggere altri post sono qui e qui.


L'onda e La piscina
I due albi che mi hanno accompagnato sono "L'onda" di Suzy Lee (Corraini editore, qui) e "La piscina" di Ji Hyeon Lee (Orecchio Acerbo editore, qui), due albi che mi sono "entrati dentro" e che mi emozionano tantissimo ogni volta che li guardo e che li propongo ai bambini, perché ogni volta sono allo stesso tempo uguali e diversi.
Nel primo caso protagoniste sono una bambina, che scopre il mare a lei ancora sconosciuto, e l'onda: esse si si incontrano e giocano proprio come fanno due amici che si vedono per la prima volta. A fare da eco ai movimenti della bambina un gruppo di gabbiani (che ricordano un po' il "coro" del teatro greco). Come ha avuto modo di spiegare ne "La trilogia del limite" (Corraini editore, qui), l'autrice e illustratrice coreana ha impiegato la piega centrale della rilegatura come momento di passaggio dalla realtà alla fantasia (in una pagina la mano della bambina scompare proprio nella piega, ma è un passaggio voluto, un passaggio tra due mondi, quasi una porta segreta) e da quel momento tutto sarà possibile e nulla sarà più uguale (se volete approfondire vi rimando a un articolo molto ben fatto di Milkbook qui).
Una delle peculiarità dei libri senza parole è che hanno spesso un "andamento circolare" e che iniziano dalla copertina o dalle risguardie e quindi vanno proprio assaporati pagina per pagina, pensando che i protagonisti ultimi sono i bambini che osservano con voi il libro.


L'immagine che ha maggiormente stupito i bambini è questa sopra: ognuno ha trovato un suo significato ed è questo in effetti il bello dei libri senza parole perché possono essere "raccontati" e "visti" con tanti occhi e sfumature diverse, anche forse diverse dai significati ricercati dall'autore.

Nel secondo caso, questa opera prima racconta di una piscina speciale, che può essere scoperta davvero solo da chi la rispetta e la osserva con ammirazione. Protagonisti sono due bambini che si incontrano in fondo alla piscina, mentre in superficie un'onda barbarica di persone goffe e impacciate  - che ricordano quelle che si potrebbero incontrare in una spiaggia affollata - non si accorge delle meraviglie che quel posto può offrire (e alla fine escono deluse e insoddisfatte come quando ci sono arrivate). Qui, il passaggio dal mondo reale a quello fantastico avviene attraverso il colore. Non appena il bambino si tuffa e supera la folla diventa colorato e si imbatte in una ragazzina che lo accompagna di un mondo che esiste sotto la piscina.


Qui i due incontreranno creature fantastiche di ogni forma e dimensione, la bambina più a suo agio, il bambino più timoroso. Mentre sfogliavo e "raccontavo" le pagine de "La piscina" i bambini a bocca aperta e in contemplazione hanno visto giraffe, squali e altri animali. Avrei voluto avere più tempo a disposizione per lasciare spazio a ognuno di loro.



Le opere dei bambini e delle bambine
Uno dei "rituali" che amo di più, specie quando ho un po' di tempo a disposizione, è "apparecchiare la tavola" ovvero preparare i materiali in modo da disporli secondo una logica e renderli il più appetibile possibile per i bambini. Uno degli inviti che faccio loro è quello di farsi ispirare non solo dalle illustrazioni e dal libro o dai libri che hanno ascoltato, ma anche dai materiali, cercando di osservarli con attenzione prima di prenderli. Succede sempre che qualcuno si appassioni a qualcosa in particolare, per questo mi piace portare sempre molto materiale.
Ecco una carrellata dei lavori (cerco sempre di sottolineare che le loro sono opere d'arte e non come si è solito dire "lavoretti" perché quando i bambini lavorano e mettono tutto il loro impegno esprimono parte di loro stessi, alcuni riuscendo a esplicitarlo meglio, altri meno, anche in base all'età e alla consuetudine a trattare con materiali "strani").





Esempio di collaborazione tra fratelli di diverse età.



Luca, 5 anni, e i suoi "pesci di tutti i colori".

Francesco, 5 anni, e i suoi "Bamboppi" (mi piacerebbe tanto sapere cosa sono!).

Lorenzo (7 anni) e Giulia (3 anni) e il loro pesce elefante.

anonimo.

Quando la fantasia non ha regole: uscire fuori dal foglio per creare un'opera originale.

Filippo (5 anni) e la sua balena di rete.

Edo (5 anni) ha creato la piscina, i maialini (tondi), i pesci arcobaleno (cannucce) e il cielo (in alto). 

Melissa (3 anni) e Tommaso (6 anni) e i loro pesci "coccodrillo", "quadrotto" e "apri bocca".
Ludovico (4 anni) e il suo "Tassuch".



Chiara (4 anni).

Valentina (4 anni).

Pietro e il suo utilizzo "tridimensionale" degli scovolini.

Viola, 8 anni, e tutti i nomi che ha dato al suo popolato mondo marino.

Alessandro (4 anni) e i suoi pesci "dritto", "lungo", "croce", vuoto", "palla", "occhio" e il pesce "pesce".

Vittoria (6 anni) e il suo pesce "stella".

Aurora (4 anni).

anonimo.

Prima di concludere, lasciatemi ringraziare: tutti i bambini intervenuti (- di età compresa tra 3 e 8 anni - Tommaso, Riccardo, Chiara, Francesco, Diamont, Matteo, Edoardo, Valentina, Aurora, Pietro, Matteo, Ludovico, Edoardo, Filippo, Giulia, Luca, Viola, Melissa, Alessandro, Tommaso, Vittoria, Greta e Lorenzo); i loro accompagnatori, le educatrici e le ausiliarie della scuola d'infanzia; Giulia, per avermi accompagnata, coccolata e aiutata in questo laboratorio.
Grazie anche a Marco Nicolotti per la sua disponibilità e per la chiacchierata.

Infine, un ringraziamento speciale va a Susi Soncin, donna vulcanica, piena di energie, fantasia e sempre "sul pezzo", colonna portante di molte iniziative, e a Barbara Archetti, collega, compagna e amica di avventure, per averci fatte incontrare. 

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