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venerdì 29 dicembre 2023

Se la felicità si potesse conservare...



Se la felicità si potesse racchiudere in una bottiglia e si potesse dispensare un po' alla volta, oggi ne avrei fatto il pieno. Pieno di cosa? A guardare quello che è successo forse si tratta di piccole cose, ma a pensarci non sono le piccole cose viste con occhi nuovi a donarci benessere e piacere? Per esempio, riuscire a lavorare con gusto, poi trovarsi a pranzo con fratello e nipotino (wow, ho visto L più volte in questi giorni che in altri momenti) e figli. E ancora, giocare con gusto in piazzetta a ping pong e stracciare il PreA, incredulo che sua mamma fosse in grado di giocare e di essere bravina.




E ancora, passeggiare nel parco pieno di luci e persone e andare alla ricerca del profumo del calicanto. Sì, perché con questi cambiamenti climatici è già fiorito ed emana un aroma indescrivibile che ho imparato ad amare e inseguire.
E ancora, prendere la mia prima lezione di pattinaggio su ghiaccio e scoprire che la mia insegnante sta studiando per diventare insegnante alla primaria. E infine, ritrovarsi con un'amica del cuore che non vedevo da tempo. E' stato così facile organizzare che penso domani nevicherà.
Godersi le piccole cose, pensare che donano energia creativa e sono un motore per un cambiamento interiore.


E dunque, anche se non posso donarvi il piacere del suo profumo, ecco il calicanto in tutto il suo splendore. Per la cronaca, ho imparato ad amare anche le sue foglie che sono dotate di una strana peluria che al tatto sembra cartavetrata fine e all'aspetto, quando iniziano a seccare, sembrano carta velina... e poi che sfumature di colore quando stanno per cadere e passano dal verde chiaro al giallo pagliericcio...

lunedì 25 dicembre 2023

Cos'è il Natale?





Quest'anno la gratitudine è ancora più d'obbligo. In questo periodo non è scontato avere una famiglia, una casa, amiche e amici cari, genitori (e nonni per i figli), un nipote, un fratello e una cognata meravigliosi.

Ringrazio dunque per tutte le parole, le poesie, le immagini e i pensieri ricevuti da cuore di ognuno.

Ringrazio per essere in salute, per godere delle piccole e grandi cose

Per lo stupore dell'attesa e l'impazienza negli occhi del PreA, le sorprese di Massimo (innanzitutto un ciondolo speciale e fatto a mano) e la sua creatività nel preparare con cura i suoi regali. Ho inseguito un filo di lana rosso per tutta la casa creando un gomitolo per arrivare al vero regalo (uno dei propositi che mi ero fatta per il nuovo anno si avvererà). Lo ringrazio per aver depistato con imballaggi creativi i due figli fino a farli stupire per l'inatteso.

Ringrazio A per il suo disegno e la poesia fatte con il cuore

Ringrazio l'adolescente del cuore per un messaggio che leggeremo stasera.

Oggi c'è il sole ma risplendo dentro e fuori, Questa forse si chiama felicità


Mi auguro che ognuno di voi possa godere di affetto, salute, piccole gioie e gratitudine non solo per ogni ma anche per ogni dono che riceve in tutte le sue forme possibili.

giovedì 19 maggio 2016

La chiave della felicità: in scena al Teatro La Scala della Vita


Lunedì 9 maggio scorso, al Teatro La Scala della Vita (qui pagina fb), è stato messo in scena lo spettacolo "La chiave della felicità", esito del Laboratorio di Teatro Sociale "Viaggio Senza Valigia", condotto da Marzia Palmieri e Milena Bonizzoni, in collaborazione con AGPD (Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down, qui il sito e qui dove ne ho parlato in un altro post), grazie al sostegno del Consiglio di Zona 4.
I protagonisti di questa avventura sono: Andrea, Andrea Q., Alessandra, Francesco, Paolo, Sara, Ornella, Kristina, Alessandro, Marta, Valerio e Giorgio.
Ecco il fotoracconto (molte foto che raccontano da solo le emozioni che hanno trasmesso in platea questi artisti in erba).

Dopo il riscaldamento e alcune performance iniziali (trasformarsi a catena da un oggetto a un altro, prima lentamente, poi velocemente e infine secondo le indicazioni indicate da Marzia e Milena)



mentre il gruppo si preparava per lo spettacolo, Marzia Palmieri  e Milena Bonizzoni hanno spiegato lo spirito di questo viaggio lungo nove mesi, frutto di una collaborazione congiunta tra volontari e ragazzi, che ha comportato un lungo impegno sull'ascolto dell'altro, sul silenzio/rispetto reciproco e sulla "perdita di giudizio". Tutti si sono messi in gioco tirando fuori anche la loro paura di sbagliare.

In seguito il gruppo ha lavorato su alcune emozioni, come la rabbia o la felicità, esprimendosi anche attraverso gli strumenti propri del teatro, imparando a muoversi nello spazio e con il proprio corpo.

Da tutto questo è nato lo spettacolo "La chiave della felicità", frutto anche di improvvisazione teatrale, mettendo in scena personaggi fantastici/alter ego che rappresentassero i protagonisti della recita. 
In un reame fuori dal tempo e dallo spazio, il re e la regina vengono messi in discussione perché tutti i "sudditi" sono arrabbiati e questo spinge tutto il gruppo alla ricerca della felicità.
Ed ecco che il teatro tira fuori il meglio delle persone, facendo esprimere ognuno secondo la sua sensibilità e le emozioni provate al momento, con un forte impatto sia sul palco, sia in platea.
Spero con le foto di poterle trasmettere anche a voi.


Ognuno manifesta al re e alla regina la sua rabbia, la sua indignazione...


Ognuno con la danza, il movimento, i gesti...




 Si cerca attraverso un'indovina di trovare la strada...
 ognuno la indica...
 ma non si è mai sulla via giusta.
 dove mai sarà?






 E si va alla ricerca, alla ricerca della luce... o della verità.. o della felicità?? Ognuno si lascia guidare dall'altro seguendo la luce...
 anche il re e la regina...
 
Finché il gruppo cerca altre strade per andare alla ricerca della verità... 

 si tenta anche la strada della "Dea bendata"...



Nulla. Le luci si spengono.
Stacco,
Il popolo e i regnanti si svegliano come da un lungo sogno.

 Tutto sembra uguale e al tempo stesso diverso. la regina cerca di ricapitolare e ognuno prende in mano una matassa di lana rossa, fili che si intricano, parole che si intrecciano e ognuno tira fuori quello che proprio non gli va...







 I fili si sciolgono magicamente.


 Il re reclama giustamente gli applausi
 e ogni attore si presenta
 a suo modo










poi si passa alla lettura dei biglietti che ci avevano fatto compilare all'ingresso, in cui ciascuno scriveva cos'è per lui felicità: tante parole belle come amore e famiglia risuonano tra i versi raccontati.





 Qualcuno è particolarmente emozionato alla lettura del proprio biglietto dedicato a una persona speciale...
 E poi ancora tanta allegria con cui si torna sul palco.