Quando nasce una nuova libreria il cuore sussulta, perché chi ha preso questa decisione compie una scelta coraggiosa, creando intorno a sé un nuovo polo culturale. Così festeggiamo la nascita della Libreria Extraterrestre, messa in piedi con grande cura e passione da Claudia Souza, conosciuta da tante persone del settore come psicologa, educatrice e soprattutto come autrice di albi e storie di successo, non solamente nel nostro Paese ma soprattutto in Brasile, dove alcuni suoi libri sono dei best seller e hanno venduto decine di migliaia di copie. Mi chiedo se i suoi interlocutori - che ora entrano in questa deliziosa libreria - si rendano conto della persona con cui hanno a che fare… ma forse pian piano lo scopriranno.
Comunque presa come altre persone da grande curiosità, sono andata a trovare Claudia e ho approfittato di questa ghiotta occasione per intervistarla e chiederle un po’ di cose.
Partiamo dalla tua storia e arriviamo al perché di questa scelta e perché ora….
Claudia: sin da piccola ho sempre scritto, disegnato e letto tantissimo, sono sempre stata immersa “nel mondo delle storie”, ma al momento di decidere “cosa fare della mia vita “, anche in relazione a quello che mi stava accadendo a livello personale, mi è sembrato naturale scegliere la facoltà di psicologia. Una volta laureata, mi sono innamorata dell’educazione, della psicopedagogia e del lavoro con e per i bambini e le bambine. Allo stesso tempo non ho mai smesso di scrivere, soprattutto articoli (in quel periodo ho partecipato a tantissime ricerche e a diversi studi). Quando sono arrivata in Italia, mi è sembrato naturale continuare questa carriera, anche perché la mia figura era richiesta, specie nelle scuole internazionali a cui mi sono rivolta, visto il mio plurilinguismo e sono rimasta coinvolta a lungo nella psicopedagogia; l’ultimo lavoro in questo ambito è stato in un asilo nido dove ho trovato un gruppo di lavoro eccezionale, legato non solo dalla stima reciproca ma anche da affetto e ho pensato di finire lì la mia carriera. Nel frattempo ho sempre mantenuto la parte letteraria, le traduzioni e la sfera di bookscouting, ovvero la scoperta dei libri alle fiere, che ho sempre amato fare, ma come fosse un hobby.
Come mai questa svolta?
Claudia: Con gli anni il gruppo è cambiato e ho iniziato a pensare che volevo chiudere quel capitolo della mia vita e aprirne un altro, lasciandomi dietro i bei ricordi (allontanarmi da quel nido, dalla direttrice e dalla proprietaria è stato difficile). Inoltre mi rimane il ricordo indelebile della scuola che ho fondato e diretto in Brasile, ancora attiva, e dove ho ancora mamme che mi scrivono e figli di quasi 40 anni che si ricordano di me.
L'opportunità di rimettermi in gioco e alla prova è arrivata per caso: essendo membro dell'ICWA (Italian's Children Autors Associations, qui) ho sentito che Sara Dutto, della Libreria Sottobosco di Lomazzo (qui), aveva bisogno di qualcuno per mezza giornata. È stata lei a insegnarmi le basi, ho scoperto stando in libreria che quel mestiere mi piaceva tantissimo, tanto che è iniziata a crescere dentro di me la voglia di avere un mio spazio. Pian piano l’idea ha preso forma, finché non mi sono decisa a compiere il grande passo.
Ho iniziato a cercare le risorse, poi sono stata molto fortunata perché un sacco di gente si è mossa per aiutarmi: c'è chi si è messo con me a cercare lo spazio, chi mi ha aiutato ad allestirlo, chi mi ha fornito suggerimenti per la scelta dei titoli. Sono rimasta davvero sorpresa e colpita dalla generosità che ho ricevuto (a partire dal proprietario del negozio fino a chi ha fatto i lavori, dalla ragazza che mi ha aiutato con l’allestimento, a mio figlio e mio marito Marco...). Sono debitrice a tantissime persone.
Non ultima, l'assessore alla Cultura di Sedriano: le ho scritto perché mi sembrava giusto informarla di questa nuova apertura: non solo mi ha risposto nel giro di due ore, ma ha anche presenziato all'inaugurazione e ogni tanto fa capolino dalla porta per sapere come sto.
Come hai scelto il nome?
Claudia: a essere sincera mi sono sempre sentita un'extraterrestre.
Un''extraterrestre sotto tanti punti di vista: non avendo una sola nazionalità mi sento un'ibrida, né brasiliana quando sono in Brasile, né italiana quando sono in Italia (qui mi sono sentita per tanto tempo estranea e straniera, diciamo anche "extracomunitaria", nonostante le migliori intenzioni degli altri...). Poi ho iniziato a scherzarci con mio marito Marco, che ha cominciato a salutarmi dicendomi: "Ciao extraterrestre!" Del resto, a pensarci, anche l'infanzia è un periodo in cui il bambino è un po' un extraterrestre, perché non è ancora omologato, non ha un genere e una sua identità, che sviluppa pian piano. Quindi questo nome è perfetto per questo mio piccolo "regno".
Quale impostazione hai dato alla tua libreria?
Claudia: per condensare il mio pensiero, quando qualcuno entra, dico che la mia libreria è di ispirazione montessoriana, sia perché sarebbe difficile citare tutte le persone che hanno contribuito a formarmi (da Pickler a Piaget da Dewey a Munari, per citare solo alcuni nomi) sia per omaggio e tributo a questa grande donna italiana. Gli arredi sono semplici ed essenziali: gli albi illustrati, che richiedono di essere apprezzati sin dalla copertina sono disposti a vista, mentre le letture per i più grandi sono invece posizionate in una sezione apposita. Niente è disposto a caso.
Accanto agli scaffali c'è una stanza con un tappeto, una libreria posizionata a terra vuota e una poltrona. Lascio apposta così perché chi viene possa sostare e scegliere i libri che preferisce con tutta la calma possibile. Inoltre ho scoperto che qui il cellulare dei clienti non prende. Quindi è come se, senza pensarci, avessi predisposto uno spazio di cura per chi è preso dal turbinio quotidiano. Quando vengono qui, le persone possono riposarsi, ricaricarsi, prendersi del tempo per scegliere con cura i libri. Inoltre i bambini e le bambine possono sfogliare gli albi o i libri che preferiscono e li lasciano nella libreria; così un lettore che entrerà dopo troverà questi libri e chissà, magari li sfoglierò, magari no. Lo spazio vuoto serve perché ognuno possa riempirlo e sentirsi un po' a casa.
Come scegli i titoli?
Claudia: mi faccio guidare dagli autori, conoscendo tantissime persone "di persona" (scusate il gioco di parole), mi lascio incuriosire dalle loro opere: è successo per esempio con alcuni libri di Luisa Mattia, Gabriele Clima, Daniela Palumbo.
Inoltre faccio un grande lavoro di ricerca, continuo a leggere e formarmi. Mi sento un po', in questa ricerca, come un'archeologa, una biologa o anche una formichina che raccoglie briciole di bellezza qua e là, lasciandosi guidare dall'istinto.
Ogni titolo è scelto con attenzione e cura Volutamente non ho molti titoli in esposizione, anche se naturalmente sono disponibile a procurare qualsiasi libro mi venga richiesto (è il mio lavoro). Quando procuro un titolo alle persone magari ne propongo altri due o tre per la stessa fascia di età in modo da dare l'opportunità di conoscere altro.
Che dire, se non grazie Claudia per questa chiacchierata! A furia di osservare i libri sugli scaffali grazie a te ho trovato il titolo "La lepre e il Rosso" di Francesca Casadio Montanari con le illustrazioni di Natascia Ugliano, Edizioni Terra Santa (qui), che cercavo da tempo!
PS in libreria potete anche trovare volumi firmati: eh sì, perché tanti autori e illustratori passano a trovare Claudia e lei approfitta per farsi autografare i libri. Occhio dunque, potreste trovare dei tesori doppiamente preziosi.
NB: Claudia ringrazia: Marco e Davi, che si sono messi in linea di fronte insieme a me, ognuno facendo quello che poteva; Paolo Sormani il proprietario del negozio, che ha facilitato tutto per noi; Mariana, Tiffany e Hermano che mi hanno aiutato con idee per l’allestimento; Caterina che ha aiutato nel montaggio dei mobili; Dardo che ha fatto l’intervento di ristrutturazione; il vicino signor Rolla, che si è reso sempre disponibile; l’assessora alla cultura di Sedriano, Valentina Ceccarelli che ha risposto prontamente al mio invito di collaborare con grande accoglienza, e infine i bravissimi commercialisti Jacopo Meregalli e Flaminia Delicato che ci hanno aiutato a navigare in questo mare di burocrazia che sembrava infinito.