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giovedì 25 ottobre 2018

"Per un pugno di ghiande" di Papik Genovesi e Sandro Natalini, Editoriale Scienza


I mari, i boschi, i prati e moltissimi altri ecosistemi di tutto il mondo sono invasi ormai dagli alieni. Non si tratta, come si potrebbe pensare di creature strane che vengono dallo spazio, bensì di specie esotiche, ossia specie che l'uomo ha introdotto, quasi sempre volontariamente, in ambienti diversi da quelli di provenienza, provocando danni irreparabili sia alla biodiversità sia alle economie dei Paesi ospiti (si stima che i costi in Europa superino i 12 miliardi di euro all'anno).

Il fenomeno è molto complesso e con la globalizzazione è diventato sempre più imponente, imprevedibile e veloce. Non tutti si rendono conto dei rischi reali di questa "catastrofe" che ci sta pian piano travolgendo, passando inosservata sotto i nostri occhi. Ecco perché un libro come "Per un pugno di ghiande", scritto da Papik (Piero) Genovesi, zoologo dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e illustrato da Sandro Natalini per Editoriale Scienza (qui la scheda) si rivela particolarmente prezioso. Un libro che, con un linguaggio giocoso, per nulla difficile (anzi accattivante) ci porta a scoprirne l'origine e fornisce utili indicazioni per poter diventare paladini della grande ricchezza che abbiamo in eredità, un patrimonio animale e vegetale da salvaguardare "con le unghie e con i denti".

Il volume fornisce un quadro generale e globale: sono state scelte venti vicende (sia quelle più famose, dove ci sono dati storici più corposi, sia quelle poco conosciute) ambientate in diverse parti del mondo che parlano di animali e piante molto differenti. Questi esseri viventi sono ricercati - proprio come accadeva nei film western - e nelle schede, ricche di storia e informazioni curiose e interessanti, sono trattati come veri e propri "criminali" con diverso grado di pericolosità.


Esempi di specie esotiche invasive
Per esempio, chi avrebbe mai pensato che il castoro americano, considerato da tutti l'architetto dei boschi, potesse diventare nocivo se trasportato in America meridionale (Argentina e Cile), per la sua pregiata pelliccia (si trattava del resto di una ventina di esemplari)? Qui, infatti, grazie al clima caldo è riuscito a proliferare a più non posso e a "scombussolare" gli alberi, che rimangono con le radici sommerse dagli stagni creati dal roditore, si degradano, con il risultato che milioni di ettari di bosco sono ormai distrutti.

Un suo parente è la nutria, conosciuta come castorino: importata in Italia per il commercio della pelliccia, scappata o rilasciata intenzionalmente, è riuscita a combinare un sacco di guai. Abile nuotatrice, si riproduce a dismisura (la madre riesce ad allattare i piccoli mentre nuota !), causando danni non solo alla vegetazione (mangia a più non posso) ma anche agli argini dei canali e dei fiumi che rende più fragili e vulnerabili, per esempio durante le inondazioni.

Inoltre sarà capitato anche a voi, a Roma o Milano, di sentire strani stridii chiassosi: si tratta delle grosse colonie del parrocchetto monaco, un pappagallo di orgine sudamericana dal piumaggio verde acceso (che in Toscana riesce "a dar fastidio" a un piccolo rapace notturno, l'assiolo).


L'ignoranza, ovvero la mancata consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, sta spesso alla base delle invasioni. Basti pensare alle testuggini dalle guance rosse: acquistate in grandi quantità in passato al mercato o nei negozi di animali, una volta nutrite (troppo) dai proprietari, sono diventate presto ingombranti e scomode. Il risultato è stato quello di "sbarazzarsene" (si sa le testuggini hanno anche una vita lunga!). Ora fiumi e stagni sono pieni di queste creature che minacciano in Italia la testuggine palustre europea.


E che dire dello scoiattolo grigio americano? Così carino e accattivante, è riuscito per anni a "depistare" tutti i tentativi di contenimento da parte degli esperti, proprio perché tante persone "amanti della natura" si sono ribellate a qualsiasi opera di controllo. Il risultato è che ora sta pian piano invadendo il nostro territorio.... Cugino del nostrano scoiattolo rosso (famoso per i suoi ciuffetti auricolari), è tre volte più grosso, terricolo, non ha paura quasi di nulla (vi sarà capitato di vederlo anche da vicino nei parchi londinesi... a proposito, in Inghilterra ha determinato praticamente l'estinzione del rosso) e causa non solo un danno diretto al rosso - privandolo delle risorse alimentari - ma anche per esempio alle colture (si ciba anche di gemme e cortecce).


Si potrebbe andare avanti a lungo, ma è più utile leggersi il libro. Nella parte finale, grazie a infografiche molto chiare, si possono scoprire, per esempio, in quanti modi questi alieni possono arrivare anche "incidentalmente" da noi, anche se noi uomini restiamo sempre la causa primaria (pensate che il calabrone asiatico - che ora minaccia le nostre api da miele - è arrivato in Francia insieme a un carico di ceramiche, che i semi di piante invasive si possono attaccare alle suole delle scarpe... e così via). Potrete anche trovare una mappa con la distribuzione dei venti alieni e un poster con le 100 specie più pericolose al mondo (tanto per saperlo!).

Qualche informazione dall'autore: breve intervista a Papik Genovesi
Non contenta di essermi letta il libro ho chiesto qualche piccola informazione in più a Papik Genovesi che mi ha spiegato che "I dati che abbiamo sulle specie aliene e quelle invasive - cioè quelle realmente dannose - indicano che di fatto solo circa il 10% delle specie aliene presenti nei diversi Paesi del mondo sono classificabili come invasive. Questo è il caso dell'Europa, dove sono sono presenti 12mila specie aliene di cui solo il 15% pericolose. In Italia sono presenti 3000 specie esotiche introdotte e di queste più di 400 causano impatti sulla biodiversità o sulla vita dell'uomo." (ps: nel libro sono stati inseriti anche gli "alieni" buoni come le fragole o il pomodoro...).

"Uno dei messaggi che abbiamo cercato di fornire con questo libro" ha aggiunto "è che nessuna specie è "cattiva" di per sé, soprattutto ogni specie è un tassello importante nell'ecosistema in cui si è evoluta. Per questo abbiamo voluto raccontare storie come quella dell'ermellino, che da noi è una specie importantissima, minacciata, un predatore efficace ed efficiente negli ecosistemi di montagna. Ma anche questa specie quando è stata introdotta in Nuova Zelanda ha causato una vera e propria catastrofe ecologica. Il messaggio di fondo è, quindi, questo: anche la specie più bella, che nel suo territorio di origine è rara e protetta, se introdotta al di fuori può diventare una minaccia."

Quindi ognuno, nel suo piccolo, può fare la differenza. A volte, pensando di fare la cosa migliore per la "povera bestiola" creiamo solo danni. Mai liberare, dunque, un animale preso in cattività.

Infine, se non vi siete ancora stancati, potete vedere e ascoltare Papik Genovesi, intervistato a Geo da Emanuele Biggi, ecco il link alla puntata andata in onda a settembre qui. Forse dal vivo vi convincerà ancora di più.

Il progetto Life Asap: ora tocca a noi!
Se dopo avere letto il libro vi siete appassionati alla vicenda, come la sottoscritta, non potrete non consultare il sito di Life Asap (www.lifeasap.eu), un progetto europeo che coinvolge diversi enti italiani, con Ispra in prima linea, per cercare di arginare il fenomeno con il coinvolgimento attivo della popolazione (L'acronimo indica sia "Life Alien Species Awareness Program" sia "As soon as possibile"). Ora, per esempio, sono in cerca di "Alien ranger". Volete far parte della squadra anche voi? Basta scaricare l'app gratuita Life Asap, disponibile sia per dispositivi IOS che Android, "che consente di raccogliere le segnalazioni di specie aliene invasive e inserirle, previa validazione degli esperti, in database nazionali e internazionali che forniranno informazioni preziose agli istituti scientifici interessati."
Dimenticavo, oggi al Salone Blu dell'Acquario di Genova, in occasione del Festival della Scienza, sarà allestita una mostra sulle specie aliene invasive.

Editoriale Scienza in festa
PS dimenticavo: in occasione dei 25 anni di Editoriale Scienza (un bellissimo traguardo, non trovate?) sul sito trovate i libri con lo sconto del 25%. Vi consiglio di approfittarne. 

domenica 21 maggio 2017

Al #SalTo30 le "Storie bestiali" di Papik Genovesi e Sandro Natalini, Editoriale Scienza



Ieri 20 maggio, alla trentesima edizione del Salone Internazionale del libro di Torino (#SalTo30), presso il Bookstok Village si è tenuto “Storie bestiali”, un incontro con Papik Genovesi e Sandro Natalini che hanno presentato alcune curiosità sugli animali a partire dal libro (qui) pubblicato con Editoriale Scienza.


L’illustratore Sandro Natalini (qui) ha fatto da "Cicerone" e presentatore invitando Papik Genovesi, zoologo e ricercatore Ispra (qui) a raccontare ai bambini alcune delle storie più belle, curiose o inconsuete legate al mondo naturale. Filo conduttore è stato l’indice del libro che è suddiviso in dodici parti e che è un'affascinante introduzione al mondo animale.



Cacca. Si è dunque parlato sia di animali noti, come l’orso (di cui Papik Genovesi è uno dei massimi esperti), che in Italia è in difficoltà quanto al suo status di conservazione, sia di animali molto più piccoli e poco noti e amati, come alcuni ragni.

A differenza di quello che possono pensare in molti, la vita di chi studia gli animali non è sempre "rose e fiori" e per capire ad esempio molte cose sulla dieta dei carnivori (come lupi, orsi, lontre) i ricercatori scoprono tutto attraverso le cacche (in gergo tecnico chiamate “fatte”) e scherzosamente Papik Genovesi ha invitato i bambini a non raccoglierle (senza il permesso degli adulti), ricordando un episodio curioso che gli è capitato - dato che che per anni se ne è occupato - trovandosi nelle tasche sacchetti con questi “preziosi” reperti dopo molto tempo dalla raccolta.


La “Cacca” degli animali, è dunque un elemento fondamentale per conoscere le loro abitudini e da alcuni - come gli ippopotami, animali molto territoriali, che fanno grandi battaglie tra loro e se disturbati possono essere pericolosi - è un mezzo di comunicazione molto efficace. Per altri può diventare addirittura un’abitazione calda dove trovare cibo.
Una curiosità: la balena quando mangia i gamberi rossi fa una cacca rosa, lasciando una "nuvola ro

Cibo. L’incontro è partito parlando anche di un animale che alla sottoscritta sta molto a cuore (qui potete trovare un articolo che ho scritto anni orsono... e non è l'unico), lo scoiattolo rosso, che si trova in buona parte dell’Europa, e vive nei boschi dove trova noci, nocciole e altro nutrimento. Poiché non va in letargo, ha un “trucco” di creare piccole riserve nel terreno che è capace di ritrovare in inverno (quando il cibo scarseggia). Purtropppo, da quando è arrivato in Italia lo scoiattolo grigio, questi è in grande pericolo, anche perché il suo cugino americano riesce a trovare le sue riserve e gliele ruba (la competizione è anche indiretta perché lo scoiattolo grigio è molto più grosso, prolifico e meno diffidente dello scoiattolo nostrano). Per spiegare ai bambini questo fenomeno di competizione, Sandro Natalini ha parlato di una sorta di “bullismo”. Parola decisamente efficace di questi tempi.

Ma come è arrivato questo roditore nel nostro Paese? Tutta colpa di noi uomini: un ambasciatore se ne è “innamorato” e ha portato una coppia in Piemonte, senza sapere a cosa saremmo andati incontro. La storia è lunga e complessa. Aggiungo a quanto raccontato da Papik ieri (naturalmente non poteva soffermarsi troppo su ogni animale) che Secondo la IUCN, l’organo di conservazione della natura che si occupa di stilare le liste rosse degli animali in pericolo, lo scoiattolo americano, a dispetto del suo aspetto carino che affascina grandi e piccini, è una delle specie esotiche più pericolose al mondo!

Sonno. Ci sono animali che dormono pochissimo, come le giraffe, che fanno una “penichella” di mezz’ora nel corso dell’intera giornata (la vita non è certo facile per questi giganti erbivori dal lungo collo), altri che passano quasi l’intera giornata a farlo, come i pipistrelli (dormono diciannove o venti ore, a testa in giù) o i leoni, che sono grandi dormiglioni.

I Sensi per gli animali sono importantissimi per muoversi nell’ambiente in cui vivono anche per individuare il cibo, Un esempio in tal senso è il kiwi un uccello che vive in Nuova Zelanda; in effetti per essere un uccello è un po’ strano, infatti non vola e si muove come i mammiferi, e ha un becco dotato di alcuni peli sensoriali che gli permettono di scoprire se ci sono insetti, dato che si muove nel fitto del bosco di notte, come una sorta di piccolo fantasma. Questo animale, che viveva un tempo indisturbato in quest’isola, dove non c’era nessun predatore, ora è a rischio da quando l’uomo ne ha introdotti diversi, tanto che si trova soprattutto nelle aree protette, essendo diventato il simbolo di questo Paese.

Un altro animale davvero particolare e affascinante è l’ornitorinco, che per molto tempo è stato ritenuto un vero rompicapo zoologico (e all’inizio ritenuto un “falso” costruito con pezzi di altri animali, come il becco “a papera” di un uccello, la coda piatta di un castoro). Questo mammifero australiano è dotato di sensori nel becco che gli permettono di scovare nel fango il suo nutrimento quando si aggira di notte in cerca delle sue prede. Inoltre il maschio è dotato di uno sperone con il veleno.

Un altro animale che impiega i sensi è la vipera, dotata di una lingua biforcuta, “non perché dicono bugie” come ha spiegato Genovesi, con la quale riesce a percepire gli odori che vengono poi “decodificati” nella bocca, per comprendere da che direzione (sinistra o destra) arrivino; alcuni serpenti - come il crotalo o serpente a sonagli -sono invece in grado di percepire il “calore” delle prede anche quando sono immobili. Una delle specie più velenose al mondo è invece una medusa australiana (ma esistono anche conchiglie di mare che lanciano dardi velenosi).

Comunicazione. Come comunicano gli animali? In tanti modi. Abbiamo visto che l’Ippopotamo lo fa anche con la cacca. E noi? Oltre alla parola, con gesti, mimica facciale, il ballo, o anche scegliendo i vestiti. Queste cose le ritroviamo anche nel mondo animale.

Per esempio, il serpente corallo è velenoso, ha dei colori vivi (in gergo si chiamano "aposematici" ossia di avvertimento") e non ha problemi a farsi vedere, essendo velenoso, perché manda un apposito segnale a chi lo vede: sono velenoso, stammi lontano. Questa peculiarità è sfruttata dal falso serpente corallo, che non è velenoso ma ha una colorazione simile per cui, per sicurezza di solito i possibili predatori lo evitano.

Il calamaro dei coralli è invece fosforescente e usa la luce per comunicare, quando si muove sui fondali dei Caraibi (Oceano Atlantico).

Il pesce cadetto produce invece un ronzio fastidiosissimo, che può sembrare l'allarme di una sirena, per cui è davvero fastidioso per chi si trova vicino al suo branco di notte e vorrebbe dormire.


Il Corteggiamento negli animali è molto vario. Ci sono specie che danzano, come alcuni ragni. Un ragno australiano saltatore, detto ragno pavone, riprende il re dei corteggiatori che è il pavone e si esibisce in una danza straordinaria per corteggiare la femmina, con la differenza che se la femmina non è convinta se lo mangia (quindi bisogna imparare a ballare molto bene, il maschio le si avvicina con cautela).

Papik Genovesi ha ricordato come i ragni, che non piacciono a tutti, abbiano invece un ruolo straordinario nel mondo naturale perché sono abili predatori, che controllano il numero di insetti nei boschi. Dobbiamo quindi ringraziarli se non ci sono invasioni di insetti!

Gli Amori bestiali si manifestano in mille modi: l'abbraccio tra i lumaconi acrobati è forse quello più singolare; questi molluschi sono infatti dotati contemporaneamente di organi maschili e femminili e devono sfruttare l'occasione quando incontrano un partner (potrebbe essere anche l'unica!)

Anche la rana notturna di Bombay è un'altra specie acrobata, con il maschio che si appoggia alla foglia con le zampe anteriori (quelle davanti) per avvicinarsi alla femmina per accoppiarsi.

Il comune grillo campestre si può dire che abbia - come ha ben espresso Sandro Natalini - "mille grilli per la testa": infatti i ricercatori anglosassoni hanno scoperto attraverso l'uso di tante telecamere che ogni maschio sceglie molte femmine... e viceversa.


In dolce attesa... Maternità. Ci sono gestazioni che durano molto (come quelle delle balene o delle orche) e altre che durano pochissimo, come nel caso degli opossum (dodici giorni). Le orche mamme passano anche molto tempo con il piccolo, che nelle prime settimane di vita non sa respirare bene, per cui lo sostengono letteralmente per portarlo in superficie in modo che respiri l'aria (essendo un mammifero dotato di polmoni). In compenso, mamma opossum ha gravidanza di dodici giorni - è un marsupiale, quindi il piccolo partorito è una sorta di feto che poi si sviluppa in una speciale sacca e grazie a un latte portentoso - poi accudisce i suoi piccoli, tanto che gliene possono "salire addosso" anche dodici!!
Una curiosità: noi donne abbiamo la stessa gestazione delle mucche!

In altri casi, il compito di allevare i piccoli è delegato ai maschi, come succede al cavalluccio marino, le cui uova fecondate sono tenute in una tasca nella pancia del maschio, che se le cura e alla fine "partorisce" da mille a milleottocento piccoli!

Cure parentali. Ci sono tante curiosità e anche dei rimpianti: è il caso di una rana che viveva in stagni australiani e possedeva succhi gastrici portentosi, avendo un principio attivo che se studiato avrebbe potuto aiutare l'uomo a creare delle medicine per la gastrite. purtroppo queste rane si sono estinte e con loro abbiamo perso possibilità di scoprire questa specie affascinante e al tempo stesso di trovare dei principi attivi per guarire le persone.
Il casuario è uno strano uccello vive in Australia e ha un artiglio, con cui è capace di aprire la pancia con un taglio. Nonostante tutto, con i suoi piccoli è molto amorevole e li protegge dai pericoli. E la mamma casuario cosa fa? Si riposa un po’...

Curarsi."Aiutati che il ciel ti aiuta": è il caso di alcuni anfibi, in grado di rigenerare la zampa dopo averla danneggiata o persa. Lo stesso succede anche alle stelle marine.
I pesci zebra hanno, invece, la capacità straordinaria di rigenerare le cellule del cuore quando è danneggiato.
Una specie di lemure nero, primate che vive solo nell'isola del Madagascar, si sparge sulla pelliccia il veleno dei millepiedi per allontanare i parassiti.

Tema della morte viene affrontato anche con storie relative al mondo animale. Caso emblematico è quello del salmone: un pesce che vive la sua vita adulta in mare, ma nasce nei torrenti per poi tornarci per deporre le uova, compiendo un viaggio molto avventuroso, nuotando contro corrente, cercando di sopravvivere agli attacchi degli orsi, arrivando stremato al torrente natale per poi morire subito dopo la deposizione delle uova.

Un altro caso "estremo" è quello degli efemerotteri (dal greco ephḗmeros, che dura un giorno+pterón, ala) che spendono buona parte della loro vita in acqua - anche per alcuni anni - come larve, ma come adulti vivono qualche ora, giusto il tempo per accoppiarsi e deporre le uova.

Se bisogna cercare un animale longevo, bisogna allora parlare della vongola quahog (l'età si conta in base al numero anelli sulla conchiglia, come accade per le testuggini o per gli anelli concentrici degli alberi): un esemplare raccolto in Nord Atlantico (e purtroppo surgelato dai ricercatori) aveva la "tenera età" di "quattrocento anni.

Queste sono solo alcune delle curiosità e informazioni che si possono trovare in questo bellissimo volume. Io lo sto leggendo da alcune settimane con i miei figli e posso assicurarvi che non solo li appassiona un sacco ma fa venir voglia di farsi altre domande e andare ad approfondire, magari cercando filmati, audio sulle specie. Insomma, non si può prevedere l'effetto che fa. Sicuramente, una grande attenzione all'ambiente e una maggiore conoscenza delle specie animali. Perché non si smette mai di studiare.


L'incontro è finito con gli autografi di rito (naturalmente me li sono portati a casa anch'io) 


e con il ritrovo di amici giornalisti (come Andrea Vico, che nei giorni scorsi ha presentato il libro di Telmo Pievani Sulle tracce degli antenati (qui), sempre pubblicato da Editoriale Scienza). Qui trovate una video presentazione ad opera dei ragazzi del BookBlog.