giovedì 11 maggio 2017

"Tanti e diversi" di Nicola Davies ed Emily Sutton, Editoriale Scienza

Non è giusto che quella bambina 
è in mezzo a tutti quegli animali.

"Tanti e diversi", il nuovo albo della zoologa Nicola Davies, illustrato da Emily Sutton, pubblicato da Editoriale Scienza (qui) avvicina i bambini alla varietà delle forme viventi in modo empatico e incuriosendoli. Un libro che mi è piaciuto molto perché riesce a entrare subito nelle grazie anche dei più piccoli, che ritrovano sin dalle prime pagine animali a loro noti (come la giraffa o l'elefante).

Con questo approccio, l'autrice passa a illustrare organismi sconosciuti ai più come i funghi o i microbi, fornendo un po' di numeri. Si passa poi a una carrellata di ambienti, uno più affascinante dell'altro, dove ci si perde nelle illustrazioni che con minuzia descrivono molti animali e piante caratteristiche, rimanendo ammaliati dai paesaggi.

Filo conduttore - e protagonista del libro - è una bambina, in cui facilmente i più piccoli si possono riconoscere (e consente loro di avere un metro di paragone quando si parla di grandezze), che viaggia alla scoperta di questi ecosistemi fantastici in cui a volte si può arrivare con mezzi inconsueti, come la mongolfiera (per osservare da vicino le specie della foresta amazzonica sugli alberi) o con bombola dell'ossigeno, maschera e pinne (per esplorare le profondità degli oceani).

La parte che ha divertito più sia Andrea, sia i bambini che hanno ascoltato una storia durante un incontro in libreria, è quello relativo alle specie scoperte, alcune delle quali hanno dei nomi davvero fantasiosi e livree o manti inconsueti, come il polpo Wunderpus photogenicus, l'iguana rosa delle Galapagos o il fungo Spongebob (!).

In poche pagine si affrontano anche le basi dell'ecologia, dalle specie che si assomigliano molto ma sono diverse fra loro (specie innocue che di fatto "sfruttano" il colore aposematico, ossia di avvertimento di una specie che può essere tossica o velenosa) alla catena alimentare.

Dopodiché l'autore e l'illustratrice ci mandano un segnale molto forte: ci raccontano cosa sta facendo la nostra specie agli ambienti, disboscando le foreste, "avvelenando l'aria, i fiumi, gli oceani" o "prendendo troppo dal mare". Poche sintetiche righe e immagini di grande impatto che colpiscono molto i bambini. Questo è forse uno dei pochi modi che ancora abbiamo per pensare di crescere delle generazioni consapevoli di quello che succede all'ambiente, sensibilizzandoli a livello emotivo.

Un'altra doppia pagina che colpisce molto è quella delle specie estinte: basta mettersi a nominare le specie e raccontare loro alcune storie del perché sono scomparse (tutte negli ultimi cinquant'anni, quindi probabilmente prima della nascita dei loro genitori) per farli rimanere a bocca aperta, increduli di quello che stanno osservando (Andrea mi ha detto "cattivi gli uomini che uccidono l'animali").
Un libro che lancia bellissimi messaggi ecologici avvicinando i più piccoli ad argomenti molto complessi. Un libro che lascia sicuramente il segno e con il quale si può lavorare a più livelli anche a scuola a seconda dell'età.

Il laboratorio alla Feltrinelli 
Ecco qui di seguito, alcuni lavori realizzati dai bambini che sono venuti ad ascoltare la lettura alla Feltrinelli di piazza Piemonte la scorsa domenica e che hanno creato i loro animali (veri o fantastici).






Il serpente.



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