Francesca Valan, Colour designer, co-coordinatrice dell'esposizione insieme al MUBA ha spiegato che la mostra è appositamente dedicata alla fascia di bambini di età compresa tra 2/6 anni, che proprio in questa fase di crescita, dopo aver "dominato" il linguaggio delle forme, si avvicina con interesse al colore.
Il colore, come tutti i linguaggi ha le sue regole e i suoi codici e prima li si apprende correttamente, prima si è in grado di usarli. Un vocabolario visivo che servirà per sempre. Il colore non è solo pigmento ma anche luce, quindi la mostra intende avvicinarsi in modo complementare a quello che i bambini apprendono a scuola. Questa esposizione è pensata per "un'esperienza immaterica" (ultimamente ci si è accorti che la qualità della luce è altrettanto importante all'esperienza materica del colore).
La mostra è pensata per avvicinare i più piccoli al colore perché, imparando un nuovo linguaggio imparino a vedere, e sviluppino una forma di autonomia di pensiero, affinché diventino: consapevoli, indipendenti, autonomi.
Naturalmente i più piccoli si avvicineranno alla mostra in modo più emozionale (finire sotto una luce colorata è di per sé emozionante, sia per grandi sia per piccini), senza avere quelle idee convenzionali e quei preconcetti sul colore che abbiamo acquisito noi adulti. Per esempio, il grigio che secondo la nostra cultura è un colore triste, in Africa è il colore del benvenuto, perché corrisponde all'arrivo della pioggia. In America sono invece vietati i pavimenti blu, che danno idea di freddo. Noi grandi e i bambini oltre i sei anni si portano dietro un bagaglio di preconcetti . Se invece ci rivolgiamo a bambini tra due e sei anni, questi fanno un'esperienza e consolidano il loro concetto sul colore.
In Italia non esiste una "Patente del colore" come in Giappone, quindi si è pensato anche a corsi di formazione dedicati a insegnanti, educatori e a tutte le persone interessate, per comprendere alcuni elementi per discriminare il colore e padroneggiarne il linguaggio.
Le installazioni sono quattro: Luce comanda color, Esci dall'ombra, Che occhio!, Dove ti nascondi?
Luce comanda color
Le dodici docce colorate vogliono essere un avvicinamento attraverso la sinestesia, ovvero il coinvolgimento di tutti i sensi (le ultime ricerche in ambito delle neuroscienze hanno dimostrato che i sensi non sono separati tra loro; alcune persone, come quelle con spettro autistico, sono più sensibili, comunque la sinestesia si può cercare di stimolare).
Le dodici docce colorate vogliono essere un avvicinamento attraverso la sinestesia, ovvero il coinvolgimento di tutti i sensi (le ultime ricerche in ambito delle neuroscienze hanno dimostrato che i sensi non sono separati tra loro; alcune persone, come quelle con spettro autistico, sono più sensibili, comunque la sinestesia si può cercare di stimolare).
Esci dall'ombra
Questa installazione - con il supporto creativo di Mao Fusina - ha come tema l'RGB e la scomposizione della luce bianca nei suoi diversi colori e il gioco con le ombre che creano contrasti e al tempo stesso consentono di orientarsi.
Che occhio!
Questa installazione, costituita da alcuni tubi, vuol avvicinare alla visione degli animali e presenta le illustrazioni di Nina Cuneo. Viene quindi sfatato il mito del toro che insegue il drappo rosso durante la Corrida perché sia i bovidi (mucche, buoi, tori) sia gli equidi (cavalli, zebre) non vedono il rosso.
Mentre gli uccelli vedono meglio di noi, specie di pesci che vanno in profondità, non hanno necessità di vedere i colori, tanto che esiste una specie di squalo con un solo cono. La talpa, che ha occhi piccoli e sta sottoterra vede diversamente da noi. Un viaggio quindi non solo nel mondo degli animali ma anche uno sguardo con gli occhi della fantasia (come l'unicorno?)
Dove ti nascondi?
Questa mostra racconta il mimetismo degli animali, grazie alla realizzazione del duo creativo Carnovsky, per sintonizzarsi con natura oltre che con la luce. Si entra infatti in una stanza con un disegno alle pareti dove al centro c'è uno specchio, dove i più piccoli che indossano delle pettorine con gli stessi disegni riportati sulle pareti possono specchiarsi e osservare i cambiamenti anche sul proprio corpo. Grazie a led luminosi che cambiano colore, si vedranno apparire e scomparire immagini di animal a seconda del colore.
Qui un video con due delle installazioni realizzate.
Da sinistra, Francesca Valan, Elena Dondina e Lara Porcella. |
Cinzia Cartoni, responsabile del found raising, all'art director Francesco Dondina, che cura la grafica di tutte le mostre.
Il concept per l'allestimento è opera di Lara Porcella, che ha vinto la call che il MUBA ha fatto per la mostra.
La mostra non sarebbe stata possibile senza gli sponsor: Fila Giotto, colore ufficiale - che accompagna tante iniziative MUBA come Remida - Philips Lighting e ILTI Luce.
La mostra non sarebbe stata possibile senza gli sponsor: Fila Giotto, colore ufficiale - che accompagna tante iniziative MUBA come Remida - Philips Lighting e ILTI Luce.
Info pratiche
MUBA, Museo dei Bambini Milano, Rotonda della Besana, via E. Besana 12 www.muba.it
info@muba.it, tel. 02 43980402
Le visite sono organizzate con turni di ingresso di 75 minuti
Da martedì a venerdì: ore 17 - sabato/domenica/festivo: 10 /11.30 / 15.45 /17.30
Ingresso: adulti 6 euro / bambini 8 euro (prevendita sul sito) - biglietto famiglia 25 euro
Proposte formative per adulti a cura di Francesca Valan, visibili presto sul sito.
dedicata ad Antonella Capetti (autrice di Che bello!), Giovanna Zoboli e Paolo Canton (Topipittori). |
dedicato a Francesca Archinto (Babalibri). |
Naturalmente, vi consiglio di non uscire senza aver visitato la bellissima libreria Rotonda Corraini interna al MUBA... dove vi perderete... (info: muba@corraini.com - www.corraini.com)
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