C'è tempo fino al 10 gennaio 2017 per partecipare al concorso “Illustrazioni in movimento”, lanciato dalle associazioni Emmi's Care (link qui) ed Edufrog aps (link qui). Ai candidati viene chiesto di proporre una reinterpretazione, con qualsiasi tecnica, dell’illustrazione di Klara Pap proposta nel bando, realizzata per documentare il naturale movimento del bambino (in questo caso: una sequenza di posizioni fluidamente messe in campo per ripristinare nuove transitorie condizioni di equilibrio, in vista di quella eretta). Il concorso, aperto a illustratori di ogni età e qualsiasi nazionalità, vuol rendere omaggio alla pediatra ungherese Emmi Pikler e al suo lavoro presso il centro Lòczy, da lei progettato e diretto su incarico del governo ungherese.
La diffusione dei risultati prodotti dagli studi longitudinali che la dottoressa ha condotta con centinaia di bambini ha avuto tanta efficacia anche grazie al contributo di Klara Pap che ha riprodotto, attraverso le sue illustrazioni dal vivo, il naturale sviluppo motorio nei primi anni di vita.
La valutazione delle tavole sarà affidata a una giuria di esperti del settore della letteratura per l'infanzia, dello sviluppo del bambino e delle dinamiche sociali: Francesca Archinto (Babalibri); Fausta Orecchio (Orecchio Acerbo); Stefano Laffi (Codici ricerca e intervento); Francesca Romana Grasso (Edufrog aps) e Alice Gregori (Emmi’s Care).
Il bando è scaricabile qui (www.pikler.it).
Da sinistra, la pedagogista Francesca Romana Grasso e la psicomotricista Alice Gregori. |
Com'è nata l'idea del concorso?
Francesca Romana Grasso Da quando ci siamo conosciute ormai tre anni fa, nel corso di un seminario in cui facevamo colloquiare Emmi Pickler (qui) con Maria Montessori (qui), con Elinor Goldschmied (qui), Jella Lepmann (qui) e Bruno Munari (qui) da subito abbiamo iniziato a condividere l'importanza di fare dialogare le immagini con le parole.
Negli anni, mi sono resa conto di quanto sia utile alternare, a volte, l'uso delle immagini alle spiegazioni e alle esperienze in diretta, per stimolare le domande “in maniera più garbata”, senza invadere le sensibilità altrui: le immagini parlano infatti a molteplici livelli e si imprimono, favorendo una persistenza di informazioni che agevola un andamento "spiraliforme" della riflessione, ne conseguono ponderazioni più puntuali e rispettose dei tempi di ciascuno. In seguito, questa è divenuta la “cifra” specifica del mio stile comunicativo: sia durante la formazione sia quando mi invitano a trattare un tema, costruisco i miei interventi facendo dialogare immagini e parole secondo la grammatica dell'albo illustrato, talvolta per frizione, talaltra per rinforzo, con ritmo che mira a spiazzare gli adulti, allo scopo di sollecitare visioni critiche da molteplici punti di vista...
Alice ha compreso tra le prime la natura del mio approccio, quindi, è venuta spontanea, un anno dopo, l'idea di sostenere giovani illustratori con un apposito bando. Nel corso del tempo, anche in seguito alle esperienze condivise e maturate insieme, il progetto iniziale ha subito un'evoluzione ulteriore, tanto che abbiamo pensato di non rivolgerci esclusivamente a giovani illustratori ma dare rilevanza a un dialogo ampio tra professionisti (es. pedagogisti e psicomotricisti) e illustratori, più o meno noti, che generalmente non hanno modo di mettersi in relazione.
L'obiettivo finale è, appunto, quello di far incontrare tutti coloro che a vario titolo si occupano di infanzia: illustratori, editori, pedagogisti, psicomotricisti, pediatri, bibliotecari, librai... e, in senso più ampio, l'intera cittadinanza.
Questo in che modo?
Francesca Romana Grasso Abbiamo deciso di investire più energie in un bando di idee per illustratori, che potesse risultare attraente anche ai professionisti (il premio economico è più consistente, ndr), selezionare - attraverso una giuria specializzata - una tavola vincitrice e altre tavole che confluiranno in una mostra itinerante, che sarà accompagnata da interventi (a volte conferenze, a volte seminari), che si rivolgeranno a un pubblico misto, di genitori e specialisti.
Ci preme stabilire un rapporto privilegiato sia con il mondo della pediatria, sia con quello delle biblioteche e delle librerie e abbiamo immaginato che questa potesse essere una buona via per ampliare le relazioni.
Alice Gregori Se posso aggiungere, una delle motivazioni che ci hanno spinto a realizzare il premio - essendo due appassionate della ricercatrice ungherese, a cui dobbiamo molto come professioniste - è stato quella di dedicare un piccolo tributo a Emmi Pikler - e all'illustratrice Klara Pat - poiché in questi anni di lavoro ci siamo concentrate molto sul movimento libero del bambino, grazie al suo fondamentale contributo e al suo sguardo (senza dimenticare le osservazioni degli altri autori - che Francesca ha citato prima - che per noi rappresentano veri e propri “fari”, che guidano il nostro approccio).
Francesca Romana Grasso Attraverso la mostra vorremmo “catturare” sia l'attenzione dei pediatri, sia di tutte le realtà che ruotano intorno a determinati temi che a noi stanno a cuore (per avere un'idea potete consultare qui il Manifesto delle alleanze educative e di cura che è stato redatto “a quattro mani” da Francesca Romana Grasso e Alice Gregori, ndr ), per avviare proprio un movimento dal basso con cui costruire un sodalizio a livello educativo.
L'obiettivo finale è, appunto, quello di far incontrare tutti coloro che a vario titolo si occupano di infanzia: illustratori, editori, pedagogisti, psicomotricisti, pediatri, bibliotecari, librai... e, in senso più ampio, l'intera cittadinanza.
Da sinistra, Alice Gregori e Francesca Romana Grasso. |
Francesca Romana Grasso Abbiamo deciso di investire più energie in un bando di idee per illustratori, che potesse risultare attraente anche ai professionisti (il premio economico è più consistente, ndr), selezionare - attraverso una giuria specializzata - una tavola vincitrice e altre tavole che confluiranno in una mostra itinerante, che sarà accompagnata da interventi (a volte conferenze, a volte seminari), che si rivolgeranno a un pubblico misto, di genitori e specialisti.
Ci preme stabilire un rapporto privilegiato sia con il mondo della pediatria, sia con quello delle biblioteche e delle librerie e abbiamo immaginato che questa potesse essere una buona via per ampliare le relazioni.
Alice Gregori Se posso aggiungere, una delle motivazioni che ci hanno spinto a realizzare il premio - essendo due appassionate della ricercatrice ungherese, a cui dobbiamo molto come professioniste - è stato quella di dedicare un piccolo tributo a Emmi Pikler - e all'illustratrice Klara Pat - poiché in questi anni di lavoro ci siamo concentrate molto sul movimento libero del bambino, grazie al suo fondamentale contributo e al suo sguardo (senza dimenticare le osservazioni degli altri autori - che Francesca ha citato prima - che per noi rappresentano veri e propri “fari”, che guidano il nostro approccio).
Francesca Romana Grasso Attraverso la mostra vorremmo “catturare” sia l'attenzione dei pediatri, sia di tutte le realtà che ruotano intorno a determinati temi che a noi stanno a cuore (per avere un'idea potete consultare qui il Manifesto delle alleanze educative e di cura che è stato redatto “a quattro mani” da Francesca Romana Grasso e Alice Gregori, ndr ), per avviare proprio un movimento dal basso con cui costruire un sodalizio a livello educativo.
(Ci tengo a sottolineare che, anche se dal di fuori non appare, il bando – senza scopo di lucro - ha una serie di costi sostenuti in pieno dalle due associazioni che queste due professioniste appassionate hanno messo in piedi con le proprie forze o cercando di coinvolgere alcuni sponsor, ndr.)
Quindi dopo il bando cosa succederà?
Francesca Romana Grasso Per ora abbiamo "lanciato" il concorso e fissato un incontro che si terrà in occasione della Fiera di Bologna durante il quale, oltre alla presentazione della prima edizione del bando, insieme alla giuria al completo, vorremmo riuscire a far dialogare professionisti diversi intorno a tematiche pedagogiche legate ai bisogni profondi dei bambini.
Stanno già arrivando le prime tavole e siamo molte curiose di sapere chi ci risponderà.
Vogliamo creare un'opportunità per far confrontare i pedagogisti con gli illustratori, cercando di valorizzare la creatività di quest'ultimi. Prima di stendere il bando, ci siamo consultate con diversi esperti e siamo soddisfatte del risultato. Innanzitutto desideriamo che gli illustratori si sentano in tutto e per tutto rispettati...
Alice Gregori Infatti non chiediamo un costo di iscrizione, né l'invio di tavole originali - sapendo quanto quale ansia possa essere in un artista la mancata restituzione di una tavola- chiediamo pertanto di inviare buone copie e solo quelli selezionati saranno invitati a spedirci le tavole originali).
Quindi dopo il bando cosa succederà?
Francesca Romana Grasso Per ora abbiamo "lanciato" il concorso e fissato un incontro che si terrà in occasione della Fiera di Bologna durante il quale, oltre alla presentazione della prima edizione del bando, insieme alla giuria al completo, vorremmo riuscire a far dialogare professionisti diversi intorno a tematiche pedagogiche legate ai bisogni profondi dei bambini.
Stanno già arrivando le prime tavole e siamo molte curiose di sapere chi ci risponderà.
Vogliamo creare un'opportunità per far confrontare i pedagogisti con gli illustratori, cercando di valorizzare la creatività di quest'ultimi. Prima di stendere il bando, ci siamo consultate con diversi esperti e siamo soddisfatte del risultato. Innanzitutto desideriamo che gli illustratori si sentano in tutto e per tutto rispettati...
Alice Gregori Infatti non chiediamo un costo di iscrizione, né l'invio di tavole originali - sapendo quanto quale ansia possa essere in un artista la mancata restituzione di una tavola- chiediamo pertanto di inviare buone copie e solo quelli selezionati saranno invitati a spedirci le tavole originali).
Illustrazione tratta da: Cho Won hee, I giganti e le formiche, Orecchio acerbo. |
Illustrazione tratta da: Jan Ormerod, 101 Things to do with a Baby, Little Hare, |
Illustrazione tratta da: Quentin Blake, Clown, Red Fox. |
Francesca Romana Grasso Da parte nostra vogliamo richiamare l'attenzione su alcuni aspetti per noi molto preziosi, che talvolta mettono in difficoltà alcuni illustratori: disegnare un bambino è già di per sé riconosciuto da molti piuttosto complesso, farlo con puntualità, in situazione di movimento, pone ostacoli aggiuntivi che non sempre trovano una soluzione pienamente convincente.
Nel bando abbiamo chiesto di rivisitare una illustrazione specifica, proprio per orientare lo sguardo sui micromovimenti del bambino, per sensibilizzare l'attenzione degli artisti nella sua rappresentazione. Siamo ben felici di ricevere contributi con stili molto diversi, perché gli illustratori, attraverso la loro sensibilità e creatività, ci restituiscano la loro visione, che può essere molto utile a chi, come noi, si adopera per sensibilizzare gli adulti sull'importanza di riconoscere e accogliere i bisogni dei bambini, anche quelli motori, con particolare riferimento alle microvariazioni posturali e di equilibrio. Quanto più saranno diversi i linguaggi, tanto più riusciremo ad arrivare a una mostra che presenta una grande varietà di persone, diverse per gusti e strumenti di lettura.
Con questo bando ci teniamo a sottolineare al tempo stesso sia che l'arte ha un valore anche economico sia evidenziare che accogliere il libero movimento del bambino è una cosa completamente diversa dal favorire lo spontaneismo; anzi, ogni volta che si da libertà, la regia educativa dell'adulto deve essere molto consapevole.
Avete consigli o suggerimenti per gli illustratori?
Alice Gregori già nella pagina del bando abbiamo indicato link e indicazioni bibliografiche per poter approfondire la figura di Emmi Pikler e il suo lavoro; una visione d'insieme delle diverse tavole probabilmente aiuterà gli illustratori a soffermarsi sull'importanza dei piccoli movimenti intermedi tra una postura e l'altra , acquisizione che permetterà loro di capire con precisione dove desideriamo richiamare l'attenzione.
Nella nostra cultura è raro osservare queste modalità di cambio posturali prima che il bambino cammini autonomamente, perché è abitudine dell’adulto anticipare e aiutare il bambino a stare in piedi e a iniziare a camminare, ponendogli le mani come appoggio o come possibilità di aggrapparsi.
Nell’illustrazione selezionata, invece, il bambino si mette in piedi e torna a terra, senza aggrapparsi o appoggiarsi a cose o persone. Dalla posizione a quattro zampe, con le gambe leggermente flesse e divaricate, lentamente inizia ad alzare il busto e ad allargare le braccia.
Durante il cambio posturale, mantiene le gambe semi flesse e, di conseguenza, il baricentro più basso che gli garantisce un equilibrio stabile. La schiena è dritta e la testa segue fluidamente il movimento del corpo. Raggiunta la posizione in piedi, le gambe risultano meno flesse, le braccia si avvicinano al corpo e il capo è dritto. Da questa posizione il bambino sa, autonomamente, ritornare alla posizione di partenza.
Il nostro auspicio è promuovere la conoscenza dell'esperienza svolta dalla ricercatrice ungherese: noi abbiamo fornito alcune indicazioni a partire dai nostri approfondimenti, ma vorremmo attivare anche nuove strade, chissà!
Poiché sono arrivate quasi subito diverse domande, su come realizzare l'illustrazione, abbiamo aperto una pagina delle Faq. Siamo rimaste molto colpite dall'idea che un illustratore possa coltivare, attraverso questa esperienza, la consapevolezza di come illustrare il libero movimento di un bambino.
Francesca Romana Grasso Gli illustratori le cui tavole verranno selezionate per la mostra potranno partecipare a un seminario specifico sullo sviluppo motorio del bambino e questo va nella direzione di costruire un dialogo e uno scambio di vedute sempre più consapevoli sul tema, anche perché viviamo in una cultura che, di base, non rispetta i movimenti indicati da Emmi Pikler, non li riconosce proprio poiché lo sguardo non è allenato a vederli e la lingua non è esercitata a nominarne le singole caratteristiche fondamentali.
Con questo bando, vorremmo contribuire ad affermare che il lavoro culturale e quello educativo devono essere riconosciuti adeguatamente, dal punto di vista economico, funzionale (possibilità di accedere a occasioni di aggiornamento e supervisione/consulenza), sociale.
L'illustrazione di Mariana Chiesa per il Manifesto Alleanze educative e di cura. |
Questo progetto è l'ultimo di un connubio ben riuscito....
Francesca Romana Grasso Direi proprio di sì, tanto che per bandire questo concorso ho reputato alla fine opportuno creare l'associazione Edufrog aps, poiché per scelta abbiamo sempre “messo in cantiere” tutte le azioni realizzate con la doppia titolarità: associazione Emmi's care ed Edufrog. Dopo tre anni in cui, in completa sintonia, abbiamo realizzato iniziative quali Family Care (qui), e altre - che stanno sorgendo intorno al nostro Manifesto di alleanze educative e di cura – che sono sempre attività che rientrano nell'ambito non profit. In questi anni abbiamo incontrato molte persone che hanno concretamente operato per supportare i nostri progetti e ci sembrava opportuno valorizzare i contributi di ogni persona che ci consente di fare andare avanti le nostre idee.
Alice Gregori Abbiamo impiegato molto tempo per lavorare al concorso; in base ai risultati si vedranno gli sviluppi futuri. Preferiamo procedere con cautela, in relazione ai risultati ottenuti. C'è da dire che c'è sempre stato il rispetto delle nostre identità, non solo per la professione; forse la cautela è stata la nostra chiave vincente: mantenere una rete di relazioni, facendola diventare, al tempo stesso, sempre più solida.
Francesca Romana Grasso È successo, per esempio, con Family Care che, partito in sordina, è ora arrivato alla terza edizione sotto forma di festival, articolato in due giorni: si tratta di un impegno annuale che assorbe tantissime energie, perché il nostro obiettivo è sempre quello di mantenere la gratuità per chi vi partecipa. Con la stessa prudenza ci muoviamo con questo bando: il nostro desiderio è di poterlo replicare ogni due anni, vediamo se le energie saranno sufficienti e il tipo di sensibilità che incroceremo...
Ci fa piacere in questo momento realizzare attività del genere, a cui teniamo molto, per contribuire come cittadini per provare a cambiare alcune cose.
Alice Gregori Prima di concludere, vorremmo ringraziare molto la Libreria Cortina di Torino (qui), casa editrice che ha editato il libro di Emmi Pikler “Per una crescita libera”, da cui abbiamo avuto il nulla osta per usare l'illustrazione del bando.
Insomma, nonostante l'effervescenza di idee e l'entusiasmo le due socie procedono a piccoli passi, come i bambini, senza forzature esterne, ma libere di muoversi. Che dire, in bocca al lupo a voi e a tutti i partecipanti al bando (ndr)!
Ecco alcuni suggerimenti:
“Per una crescita libera” Emmi Pikler, Edizioni Libreria Cortina Torino (a pag.185, l’illustrazione scelta per questa prima edizione Illustrazioni in movimento)
Centro documentazione Educativa di Cesena (qui): qui è possibile reperire articoli, immagini e testi originali di Emmi Pikler e altri ricercatori dopo la visita del Centro Lòczy di Budapest.
Associazione Pikler International (qui)
Link di approfondimento sui siti di Emmi's Care ed Edufrog: qui, qui, qui, qui, qui, qui
Alcuni video interessanti: qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui (quest'ultimo è il Metodo Feldekrais, ma il video mostra immagini molto belle di movimento e in linea con pensiero Pikler sullo sviluppo autonomo del bambino).
“Per una crescita libera” Emmi Pikler, Edizioni Libreria Cortina Torino (a pag.185, l’illustrazione scelta per questa prima edizione Illustrazioni in movimento)
Centro documentazione Educativa di Cesena (qui): qui è possibile reperire articoli, immagini e testi originali di Emmi Pikler e altri ricercatori dopo la visita del Centro Lòczy di Budapest.
Associazione Pikler International (qui)
Link di approfondimento sui siti di Emmi's Care ed Edufrog: qui, qui, qui, qui, qui, qui
Alcuni video interessanti: qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui (quest'ultimo è il Metodo Feldekrais, ma il video mostra immagini molto belle di movimento e in linea con pensiero Pikler sullo sviluppo autonomo del bambino).
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