Premessa....
Come ho già raccontato più volte, quando tengo a una recensione o desidero parlare di un libro cerco di farlo in modo approfondito e medito a lungo, così tanto che il tempo passa...
Nonostante sia una giornalista non sono presa dal fuoco di dare per prima la notizia, non qui almeno. Sarà forse che credo che i libri abbiano vita lunga, specie quelli belli. Inoltre se le case editrici sono indipendenti è raro - per fortuna - che spariscano dal mercato.
Se cercate una recensione fatta bene inoltre ci sono persone che hanno fatto di questo un vero e proprio mestiere, sono diventate famose e hanno scritto anche libri sui libri. Io non sono fra queste. Mi ritaglio un mio angolo in cui cerco di parlarne quando ho elaborato il mio pensiero. E ringrazio chi mi segue e mi legge.
Mi perdonerete se quindi parlerò tardivamente di questo libro (e - spero in futuro - di altri "passati" della Collana Pino dei Topipittori) perché di fatto da amante della Natura quale sono ho bisogno dei miei tempi.
"Rimanere sul sentiero - note naturalistiche per escursionisti felici" di Elisabetta Tosoni ed Elisabetta Mitrovic, Topipittori (qui) mi ha riportato ai tempi in cui leggevo Airone e mi perdevo tra le tavole di Massimo Demma.
Del resto, avendo il piacere di ascoltare dal vivo Elisabetta Mitrovic (al convegno di Bambini e Natura - Ben qui e qui), ho scoperto che si è nutrita delle stesse letture. Appena si apre il libro, sin dai risguardi, si può notare la mano di chi è allenato a disegnare spesso e dal vivo.
Questo mi riporta anche ai bellissimi quaderni piccoli e gialli sempre di Airone dove si trovavano gli schizzi di Felix Rodriguez De La Fuente (chi ha la mia età ricorderà anche i suoi documentari presentati a Quark quando andava in onda nel primo pomeriggio - erano gli Anni Ottanta), ora ormai introvabili.
Tornando al libro edito dai Topipittori, che hanno avuto la lungimiranza di credere in una collana dedicata ai Piccoli Naturalisti Osservatori sono sicura che vi perderete subito nelle sue pagine, entrerete in una sorta di incontro con la natura mediato dal racconto e dalle immagini. Vi sentirete immersi nelle escursioni, alle prese con il monitoraggio di mammiferi e uccelli, vi immedesimerete nelle naturaliste che vanno in giro con binocoli o cannocchiali e uno sketchbook, per fare schizzi degli animali avvistati.
In prima battuta incontrerete Elisabetta, zoologa, che per lavoro studia gli animali di montagna (orsi, lupi e camosci) con tecniche moderne poco invasive che le permettono di capire dove si trovano (tramite radiocollari e fototrappole) e osservarli da lontano con il cannocchiale. Inoltre li scova dalle tracce (escrementi o impronte). In seconda battuta incontrerete un'altra Elisabetta, che gli animali li disegna, e quindi ci aiuta a osservare le caratteristiche peculiari per provare a riportare su carta uno schizzo (per individuarne i particolari degni di nota per riconoscerle).
Oltre a questo le due naturaliste forniscono alcuni consigli per imparare a stare in natura senza disturbare e acuire tutti i sensi per trovare le forme animali e vegetali (e non solo) che li abitano.
Si apre, dunque, una finestra sulla montagna (e sulla collina): uno spaccato di quello che, con un po' di fortuna e abitudine, si può imparare a cercare e, forse, trovare.
Non è neanche iniziato il libro (o meglio inizia dai risguardi che si aprono con una doppia pagina cartonata) e possiamo avere a colpo d'occhio gli uccelli più comuni e probabili da osservare o sentire lungo i sentieri e dall'altro lato quali sono gli strumenti e l'abbigliamento/dotazione da avere con sé per compiere un'escursione piacevole senza avere problemi di caldo/freddo, fame o sete...
L'impatto è subito di quelli potenti: l'incontro con l'orso e una breve narrazione di come si svolge il suo ritmo annuale e gli avvenimenti più importanti. Un animale protetto che va conosciuto per poterlo rispettare e non averne paura.
Il viaggio ci porta dalle praterie di valle fino alla cima, per poter notare i cambiamenti di vegetazione e di fauna dalle basse alle alte quote. Le indicazioni fornite in stampato maiuscolo possono essere sia note naturalistiche sia note di comportamento (es. non toccare mai i cuccioli di mammiferi appena nati perché potrebbero spaventarsi o la mamma potrebbe abbandonarli). Nelle praterie le orchidee, con la loro vita particolare, e le farfalle la fanno da padrone.
Proviamo a disegnarle o dar loro una forma con qualche schema geometrico?
Nella guida ci sono animali che potremmo incontrare o meno (es. il riccio è notturno quindi ci viene spiegato di cosa si nutre). Mentre scopriamo il formicaio, l'orso ci fa da guida e scopriamo qualche curiosità in più su questo grande plantigrado (animale che si appoggia su tutta la pianta del piede, proprio come noi). E scopriamo moltissimo sui picchi, a partire dal picchio verde, ghiotto di formiche.
Al limite dei boschi, in alcuni momenti della giornata o dell'anno in particolare, si possono incontrare i maestosi cervi, grandi ungulati (animali che si appoggiano sulle unghie o zoccoli, proprio come i cavalli o le vacche). Il racconto è ricco di spunti dei naturalisti che operano sul campo e che spero non vi lascerete sfuggire.
Mentre Elisabetta osserva o ritrova l'orso con il collare, scopriamo gli animali che banchettano su una carcassa di cervo... ne vedrete delle belle.
Proseguendo, andremo a visitare le acque, approfondiremo resti di ossa o tracce o escrementi (a chi appartiene cosa) e i segreti delle foreste che, prima di salire alle alte quote hanno come protagonista assoluto il faggio. Una specie bellissima, che crea boschi con luci spettacolari e che nasconde molti segreti.
Le due naturaliste ci portano sempre più addentro al mondo vegetale (vivo o morto) degli alberi e a individuare tutti gli abitanti (che siano "invertebrati" o "vertebrati") che vi trovano alloggio. Le tavole di Elisabetta M sono spettacolari (un misto tra foto e suoi disegni che ci fanno essere proprio lì con lei) mentre il racconto della sua omonima è accattivante e non si indugia ma viene subito voglia di scoprire la pagina successiva.
E così, dopo un "affondo" sul mondo degli uccelli si arriva alle alte quote (sopra i 2.000 metri) dove la regina è la marmotta un roditore facile da osservare, gregario (che vive in gruppo), che sparisce solo quando sente il pericolo di un possibile predatore (a distanza e immobili ve le potrete godere).
Ancora più su è il regno di camosci (abili arrampicatori delle montagne), corvidi (gracchi alpini e corallini) e dei rapaci.
Il libro finisce con pagine innevate e il letargo.
Il racconto è sicuramente molto avvincente: l'orso che ci accompagna lungo il libro è un filo conduttore che ci insegna l'importanza di questo grande mammifero nell'equilibrio dell'ecosistema montano. Le curiosità, le illustrazioni ci portano a compiere insieme alle due naturaliste un viaggio che dal vivo sarà sicuramente un po' più faticoso ma - ogni volta che andrete - ricordatevi di mettere nel vostro zaino anche questa bellissima guida.
L'ultimo risguardo è dedicato a uno sguardo più ampio, a specie che le due Elisabette hanno incontrato o incontrano più negli ambienti del centro Italia ma che non per questo non sono meno affascinanti. Chissà che non sia un preludio a qualcosa d'altro che "bolle in pentola"?
Qui potrete trovare nel blog dei Topipittori le informazioni su come è nato il libro e qui la presentazione e le immagini che ho ripreso senza per una volta fotografare il libro da casa (è mattina presto e le foto non renderebbero).
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