martedì 7 gennaio 2025

Prima camminata mattutina dell'anno

 


Fuori è buio e le luci dei semafori da lontano appaiono sfocate, mentre le sagome degli alberi si mostrano in tutta la loro nudità e mettono in risalto le branche più o meno dritte, più o meno armoniose con la crescita degli esemplari.

Siamo arrivate nel nostro luogo di pace e manca la nebbia: ci speravo prima dell'alba, ma pioviggina e forse è così che doveva andare.

Sally zampetta con quella coda tutta arricciolata e annusa intorno a lei.

C'è una sorta di palude nel prato e sul terreno ci sono pozzanghere da attraversare. Si sente il nostro sciacquettio mentre camminiamo dentro...

Nei canali c'è l'acqua: infatti fa troppo caldo perché siano congelati.

Da lontano si vedono i camion e le auto che scorrono in tangenziale, ma per fortuna, sono solo luci che passano mentre noi camminiamo in quella che si può definire campagna metropolitana.

L'aria è gentile e non pizzica sulle mani o sulla faccia e anche se una lieve brezza si muove riesce solo a portare i capelli in faccia ma non a congelarmi.

Mentre ci avviciniamo si sentono gli ululati e gli abbai dei cani del Canile. Su un tronco caduti ecco una colonia di funghi del legno

Per un attimo Immagino di camminare nella campagna vittoriana con i suoi campi perdifiato, dove ci sono tanti e vecch alberii e distese di natura all'infinito Ma è solo un piccolo pezzo di terra di cui devo accontentarmi per sognare oggi.



Il bambù si mostra in tutto il suo giallore con le foglie spettinate al vento e arricciolate.

E una casa abbandonata fa pensare agli antichi cottage con dietro una brughiera, desolata e affascinante. È completamente ricoperta da quello che rimane della vite americana, ormai spoglia di tutta la sua rossa bellezza e trasformata in viticci arrotolati.

Nel prato le tante pozzanghere attraggono la suola delle scarpe che si appiccica al terreno come se volesse farne parte.

Tutto intorno a me appare sfocato e velato per la cattiva luce e intorno il cielo è color piombo. 

Accanto a noi distese di rovi misti a edera, i rami gialli della fitolacca con le foglie e i frutti secchi appesi e in fondo una distesa di bagolari


E ancora una parte di rovi tagliati che sembrano creare una sorta di nido hanno fatto grandi pulizie qui mischiando i rifiuti all'erba inquinando la terra

In mezzo al rumore di un treno che passa il suono cadenzato delle campane di una chiesa che non conosco che sia nei rintocchi delle 8:00. No sono le 8:15 e tutto pian piano svanisce.

Da lontano - nel piccolo bosco - le strida dei merli.

Per osservare la bellezza intorno a noi occorre una lente di ingrandimento, per eliminare capannoni del calcio e del tennis, le luci dei negozi, e per ascoltare davvero non fare caso al fragore delle macchine e tendersi a osservare le gocce sulle prati d'erba sterpaglie gialle.

... e chiedersi chissà quanti lombrichi saranno fuoriusciti nel terreno per respirare un po' d'aria fresca, e forse, qualche chiocciola o lumaca o saranno rintanate.

Proprio come fa Sally col suo tartufo: chissà quanti odori che io non comprendo sentirà  per me invisibili e per lei reali.

E poi finire con le bacche di rosa canina e domandarsi chi le assaggerà oggi e a chi daranno conforto.

Salutare una gazza che vola nel cielo e dire arrivederci agli alberi e a tutte le creature visibili e invisibili che abbiamo incontrato oggi.

Buona giornata.

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