Quanto la licenza poetica in un libro per bambini può essere permessa a tal punto da fornire un "alibi" a informazioni sbagliate a livello naturalistico ? Possono diversi stili intrecciarsi in un libro per bambini senza creare confusione nei lettori? Quanto incidono la traduzione e la redazione?
Quale coerenza deve avere un libro per bambini e come deve essere strutturato per essere comprensibile? Queste sono solo alcune domande che mi sono venute da quando mi sono imbattuta in "Diario di un'esplorazione attorno al mio stagno, appunti e scoperte di Marie-Louise Delpantano", edito da Franco Cosimo Panini (qui) di Thierry Dedieu.
Premesso che si parla di "appunti di un artista e curiosa e che non si parla di una protagonista che è naturalista, allo stesso tempo i disegni e alcune immagini sono fortemente naturalistici... da qui i miei dubbi a cui mi piacerebbe ricevere risposte da chi ne sa più di me, visto che un libro simile dell'autore ha preso un Premio Andersen nel 2023, quindi evidentemente mi sfugge qualcosa.. E vi chiedo aiuto.
Infatti in base alla mia esperienza sia di naturalista e sia di curiosa di albi illustrati, non ho potuto evitare di pormi delle domande fondamentali
Guardando questo libro non si riesce a capire qual è il target di riferimento e, mettendomi nei panni di un'insegnante della primaria - che potrebbe non essere esperta di natura - o nei panni di un genitore poco avvezzo al mondo naturalistico mi chiedo come possano "vivere" questo libro accanto a dei bambini. Alla fine, mi sono posta anche la domanda se questo libro possa essere letto in modo autonomo da un bambino ... ora vi spiego perché.
Quello che mi scombussola non poco è che non si parla di un autore ignoto ma di un esperto, laureato in scienze e autore di libri per l'infanzia.
L'introduzione è molto chiara: si dice che ha la protagonista è una rana (sembra una "rana rossa" una specie più terricola delle rane verdi, ma non ne sono sicura) che ha una vera passione per le arti il disegno la pittura e la fotografia e non esce mai di casa con la macchina fotografica o il pennello e che ha scoperto una serie di sorprese nel suo stagno.
Le aspettative sono chiare: un libro artistico, che vuole portarci a scoprire i dettagli della vita in uno stagno. Mi ha fatto subito pensare a un libro fiaba o comunque a un racconto in cui la protagonista è un animale - nello specifico una rana - e che poi la storia sarà di invenzione.
Se si rimane nel tono della fiaba e del racconto poetico Allora l'immagine "il mio arcobaleno"può funzionare. Assolutamente.
Poiché sono una naturalista - e quella che viene mostrata è una foto - mi sono fatta delle domande: una rana vede i colori come noi? Cosa fa una rana in autunno? Riesce a vedere le foglie cangianti in giallo e rosso o è già in ibernazione?
A un certo punto la rana - o meglio l'autore - ci presenta alcune specie che incontra: ecco una crisopa. Poiché quella che vedo è una crisopa, da questo momento in poi l'autore diventa un riferimento per le specie presentate: gli credo. Gli dò valore, perché non dovrei?
Passiamo alla pagina successiva in cui compare una "Samara". Siamo sicuri che sia una samara?
Che io sappia due samare unite come quelle di tanti aceri si chiamano disamare. Infatti, se guardo in qualsiasi dizionario: "La Samara è un frutto secco appiattito, con un solo seme, a forma di ala per sfruttare la forza del vento per una più ampia diffusione del seme." La Disamara: è un frutto secco, formato da due samare affiancate simmetricamente, a formare una specie di elica che favorisce la disseminazione tramite il vento.
E allora perché tradurle con samara? È una svista o è voluto (perché comunemente si parla di samare)?
Proseguiamo...
C'è scritto: "a volte mi capita di imbattermi in un antico egizio".
Cosa vorrà dire? (si chiederanno un bambino o un ragazzino poco curioso o che non hanno amato molto gli antichi Egizi?)
Beh certo se al posto di questa immagine fosse stata scelta quella di un Ibis sacro (qui), qualcuno forse avrebbe avuto qualche reminiscenza relativa agli animali sacri agli Egizi (ippopotamo, coccodrillo ... ibis sacro). Peccato che l'ibis sacro sia bianco e nero e non corrisponda all'immagine proposta, che quindi non è collegata al testo e può risultare ancora più incomprensibile.
Quanti lo sanno così tanto sulla vita delle formiche a tal punto da poter analizzare con coerenza a questa immagine? Non ho una risposta, ma mi piacerebbe confrontarmi.
Dopo essere tornati in un'atmosfera fiabesca e ironica, ecco un'altra pagina che non mi è chiara. Il testo dice: :"non sono la sola ad adorarlo. Anche il ragno granchio ha i suoi pasti preferiti "
A chi si sta riferendo la rana? Alla preda del ragno granchio femmina, che è una mosca? Se è così, allora la frase non sta in piedi a livello di italiano.
Al fiore rosa? Si sa che i ragni granchio sono esseri affascinanti, le cui femmine hanno quell'aspetto e di solito sono mimetiche e assumono il colore del fiore su cui stanno. Ma questo è un ragno bianco su un fiore rosa che mangia una mosca o un suo parente (guardate che occhi grandi, tipici degli insetti imparentati con le mosche)
Cosa vuole raccontarci l'autore? La predazione o il fiore? Come ha fatto a catturare la preda senza essere visto dalla Mosca? Mistero! (Mi piacerebbe molto chiederlo all'autore del libro o alla traduttrice).
Ecco un'altra pagina che mi ha messo in crisi come naturalista perché questo è proprio un vecchio luogo comune difficile da levare dalla testa delle persone e che viene invece rinforzato da questa immagine
Viene presentato "il mio Raymond": il lettore associa questa immagine di un rospo comune allo spasimante della nostra rana rossa. Eh sì perché il vecchio luogo comune che tanti ancora pensano, ovvero è che la rana sia la femmina del rospo (quante volte l'ho sentito dire non solo da bambini ma anche da adulti?).
La biologia ci dice altro: la rana è una specie e il rospo è un'altra specie. Non possono quindi fare uova. E se anche venissero fuori, i girini riuscirebbero a vivere? Bella domanda (indaghiamo insieme).
Voltiamo pagina e anche qui anche se non si vuole tornare solo al tono della fiaba e della magia (ma in questo momento il bambino crede a quello che vede e legge, o no?) c'è un errore naturalistico molto comune che non si può lasciare perdere.
L'autore scrive "si chiama Jonas, è il mio figlio prediletto. Ma non ditelo agli altri 327!"
Questo, forse, mi ha detto una persona che ha guardato con me il libro: vuole essere un modo carino per dire che la rana fa tantissimi piccoli. ok
Però c'è quella parola: "prediletto" che non può essere associato ad una rana femmina!!!
E sapete perché? Perché nei pesci e negli anfibi soltanto i maschi si occupano della prole.Come mai? Qui c'è dietro una bellissima ipotesi che ha a che fare con la biologia. Se qualcuno vuole saperlo sarebbe bello che lo andasse a scoprire. Non è che sono pigra, ma penso che le domande che portano a essere curiosi siano più interessanti di risposte preconfezionate.
Ecco qui... ecco un bel merlo maschio. Con il suo becco giallo, la coda all'insù e quell'occhio contornato di giallo. Fa cip cip
Cosa?
Mi sa che questa rana non conosce proprio gli uccelli e ha scambiato il merlo per un passerotto
Alzi la mano chi ha mai sentito dire cip cip a un merlo
Alzi la mano chi non ha mai sentito la melodia che il merlo continua a fare all'inizio della mattina o alla fine della sera o a quelle quei versi sgraziati che emette quando qualcuno lo fa impaurire e che lo fanno scappare di botto
Il merlo non fa cip cip
Non l'ha mai fatto e non riuscirà mai a farlo (qui un esempio di canto)
In una bellissima immagine in cui si vede l'occhio di un rapace notturno e un topo si scrive mondo crudele
In che storia siamo? È il pensiero di una rana? O è il pensiero degli uomini? Questo è un rapace e quella è la sua preda. Il mondo degli animali "non è crudele", non c'è moralità: se un rapace che non mangia muore. Questa in ecologia si chiama rete alimentare. Non esiste la cattiveria negli animali: esiste il vivere o il morire, il predare o l'essere predati. La compassione o il giudizio fanno parte della sfera umana. Quindi, la domanda è: chi si fa la domanda? Passiamo da un tono ironico a un piano filosofico o morale?
Mi sono un po' persa in questa storia e non riesco a capire questa rana che cosa voglia di dirmi
L'Airone cenerino non è un buon vicino : mi è stato fatto notare che forse è stato scritto così perché fa rima
Eh sì fa rima però ma questo non è un airone cenerino ma si tratta di un airone rosso molto più rare molto più interessante di un comune (anche se bellissimo) cinerino, che ormai è ovunque, anche a Milano.
qui sorvolo perché proprio non ho capito a chi si rivolge la falena
Sono sempre più in confusione guardando questo libro ... eppure è un'esplorazione, eppure con qualche domanda al posto di affermazioni poteva incuriosirmi...
Ecco che arriva una citazione dotta : bellissima e per "volare alto". Ma se la leggo a un bambino o a un ragazzo devo spiegarla? O devo prendere in mano il quadro di Magritte?
Ci sarà chi cogliere questa sfumatura, ma deve essere anche una persona che ha studiato storia dell'arte, conoscere la storia dell'arte francese, e poi sapere che questo è un insetto che assomiglia a una foglia ... un po' complesso (a mio avviso)
non so se l'accostamento con un intrico di foglie voglia dire la stessa cosa ovvero questa non è una foglia perché sono tante foglie ma dovrei chiedere l'autore
Insomma, ho provato a guardare questo libro con tanti occhi e sono confusa. Possiamo dire che a livello naturalistico
si scambino tante lucciole per lanterne
Eppure, cavoli, l'autore si era proposto in modo chiaro: mi ha fatto vedere una crisopa (non tutti la conoscono, è un insetto bellissimo e molto utile) e io ho pensato che fosse un riferimento da quel momento in poi. Eppure... ha tradito la mia fiducia.
Ho letto e riletto il libro, ho cercato il filo narrativo, ho seguito il tono ironico, i riferimenti fiabeschi, ma non ho compreso se tutti gli errori naturalistici siano voluti e nel caso perché.
Vorrei essere guidata da un libro e non vedere solo delle belle immagini o leggere delle parole che mi fanno a volte sorridere, vorrei capirne il senso al di là delle frasi in rima o della poesia delle immagini.
Mi chiedo come mai ancora oggi ci sia questa disattenzione verso il mondo naturalistico nel uno dei temi centrali che stiamo affrontando come Umanità è quello della biodiversità, prezioso conoscere e soprattutto amare animali e piante perché solo così avremmo la competenza e il rispetto per non distruggerle e per poterle salvare.
Invece siamo ancora qui, con questi "errori soliti "e con il mondo naturalistico che è considerato sempre di serie B rispetto al mondo culturale/artistico.
Sarei curiosa di vedere l'edizione originale per capire se ci sono tutti questi errori naturalistici visto che l'autore è un esperto di scienze
Concludo con una grande domanda: avete voglia di dirmi con sincerità cosa ne pensate? Mi interessa il vostro parere in qualsiasi caso, ma in particolare se siete degli insegnanti o degli educatori, dei genitori o dei bibliotecari o delle persone che lavorano con i libri, li progettano, li creano li leggono ai bambini.
Grazie
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