mercoledì 22 gennaio 2020

Seduta gelata tra i codibugnoli



Oggi il cielo è azzurro e le nuvole sono leggere e lontane. Il mio alito caldo crea dei cerchi concentrici prima di allontanarsi dalla bocca.'aria è frizzante.
Il muschio sul tuo tronco è freddo e coperto di brina.Gelido al tatto.La corteccia rugosa esposta al sole è più calda e ospita qualche cimice rossa.
Mi appoggio come sempre al tuo tronco e sento un lontano gracchiare di cornacchie grigie, le macchine che passano lungo la strada e a destra dove ci sono gli alberi e la scuola d'infanzia un flebile suono di piccoli uccelli.
La brina accarezza il prato e lo protegge come una fredda coperta. 
Per terra tante foglie gelate e rigide e molti legni caduti.

Tu tu ergi maestosa mostrando i tuoi frutti baciati dal sole e gli abbozzi fiorali che spunteranno a primavera.
Il sole mi abbaglia. 
Oggi sembra che gli uccelli in particolare le cince siano distanti e sento più forti i rumori dell'uomo.
Mentre abbraccio il tuo tronco e provo a sentirne l'odore sento più vicini i canti delle cinciallegre (alzo la testa e le vedo volare verso gli alberi vicino alla strada) e il sibilo dei codibugnoli. Eccoli, sono atterrati sulle tue fronde più alte e cinguettato forte.
Prendo da terra un tuo frutto e cerco di aprirlo. I tuoi bellissimi semi alati sono congelati e hanno la forma del frutto che li contiene.
Anche il terreno è gelato e non riesco a scavare per cercare i lombrichi.

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