Le sagome spoglie dei bagolari disegnano le facciate dei palazzi.
Serrande chiuse.
Quasi nessuno in giro. Solo proprietari di cani.
Odo il canto delle cince e mi rallegro.
Assaporo il piacere del silenzio quando arriva dopo un portone sbattuto o un motorino che viene acceso. L'udito è così fine che riesco s percepire i passi sull'asfalto compresi i miei. Cerco di andare oltre e percepire i richiami della natura ma non è semplice. Sento persino il suono ritmico delle tue zampe muoversi veloci e il muso che odora ogni centimetro di marciapiede.
Il sole illumina le macchine parcheggiate e fa da specchio ai palazzi.
Poi lo spino di Giuda. I suoi grandi baccelli rosso porpora sono sinuosi come un serpente sono distesi come un esercito colpito. Intorno a loro mucchietti caratteristici dei lombrichi. La comunità è ricca e il terreno fortunato.
Il suo tronco mostra tantissime spine che spuntano a gruppi: acute e protese a raggiera verso l'orizzonte.
Pungono. Eccome se pungono. Sono tanti aghi per cucire i materassi.
Le ombre degli alberi sul prato sono lunghe. Mentre osservo di riflesso vedo un movimento: è un giovane merlo che zampetta. Alzo lo sguardo verso il cielo azzurro e vedo una sagoma di cornacchia grigia che passa fugace.
PS in un altro parco oggi ho osservato la prima violetta. Sono stupita da queste fioriture dovute alle temperature molto alte.
E voi? Avete mai provato a guardarvi intorno mentre camminate? Se avete voglia raccontatemi la vostra esperienza.
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