#andreapensiero Velo che io posso ritornare piccolo? Voglio tonnale piccolo e stale nella tua pancia. Io prima cresco, poi moro, poi tonno piccolo.
Quattro anni fa alle 10.15 del mattino nasceva Andrea. Nessuna avvisaglia il giorno prima se non grazie a Marco particolarmente nervoso. Poi a mezzanotte Marco inizia ad avere mal d'orecchi per tre ore. Calmatosi, e finalmente addormentato, mi partono contrazioni regolari ogni cinque minuti. Ora la leggenda vuole che "Andrea urlasse così tanto da far venire il mal d'orecchi a Marco".
Sono passati già quattro anni e tu, mio piccolo grande ometto, sei una persona luminosa, spiritosa, effervescente, caparbia, arrendevole quando ti immusonisci, stravedi per tuo fratello tanto da metterti a giocare a scacchi pur di farlo contento. Sei un gran bel birbante e hai fatto di noi una famiglia più completa.
Gioia per noi, per i quattro nonni, zio Tomaso e zia Fabrizia.
Hai la fortuna di avere già dei grandi amici - pochi - che ti porti dal nido (L'Ettole, Fanci e Davin) e una fidanzata (un giorno si e uno no ma per San Valentino hai detto a Marco che tu sei innamorato di Annarchiara).
Spero che tu abbia goduto a pieno questa giornata, tu che sei al tempo stesso geloso dei tuoi giochi ma che con generosità distribuivi i doni ai nonni al posto di aprirli ( ti sembrava di essere a Natale e hai capito dopo che erano tutti tuoi). All'asilo Patrizia ha detto che sei stato bravissimo. Spero vi siate goduti la lettura del Gruffalò (ieri non volevi regalarlo ai draghetti ma oggi mi sa che non hai fatto storie a condividerlo con i tuoi compagni).
Auguri amore mio. Hai stravolto le nostre esistenze, ma non sappiamo più come eravamo noi tre senza di te.
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