sabato 18 gennaio 2020

Racconti naturali dal Parco Agricolo Sud



Dove si nasconde la vita? Lontano dalla "pazza folla" in luoghi più discreti, compare.







Basta sollevare un mattone accanto a un albero o un tronco in decomposizione ed eccoli: tanti invertebrati come anellidi o crostacei come i rinomati porcellini di terra. Prima appallottolati, poi disturbati, iniziano a muovere le zampette, come a volerle sgranchire una alla volta.
E diverse uova. Sono minuscole e tonde. Ne trovo diverse, in diversa quantità sotto vari nascondigli.
Sorgono spontanee tante domande. A chi apparterranno? Quando saranno state deposte? Quando nasceranno?


E ancora in alto lungo un filare defilato un gruppo di codibugnoli, i folletti con la lunga coda e quel fischio sibilante sottile.


E in alto i versi stridenti dei parrocchetti che ormai hanno colonizzato la città e i suoi dintorni. Mi fermo sotto un albero e vedo finalmente le loro sagome in controluce. Sono tre e con il loro becco aguzzo staccano con destrezza i frutti deiescenti prendono i semi e fanno cadere in terra ciò che resta. Sono metodici e ogni tanto fanno il loro richiamo. Cosa vorranno dire?

Ci spostiamo in un'area aperta, più frequentata, ed ecco il canto delle cinciallegre.
Qui siamo già nel parco Agricolo sud e la vita sorprende. Direi molto.


La vita nuova. Non importa se siano le prime giovani foglie che compaiono su un ramo spoglio, teneri e ancora di quel verde chiaro e non definitivo. Non importa se sia un tarassaco che si fa strada nella lettiera umida o se sia una piantina che sorge sopra un muschio sopra un tronco. Non importa se sia il 18 gennaio. La vita va avanti. Vicino alle samare secche e bagnate c'è un verde intenso. Giovani piantine sotto la lettiera, sotto i sassi o il legno morto si preparano.



Intanto le facce mi guardano... che siano quella del Guardiano del bosco, come l'ho soprannominato visto che osserva gli alberi del boschetto, o il signore baffuto pieno di buchi di picchio.

Per finire, al rientro ci oltrepassa un airone con il suo collo sinuoso piegato a S. È più bianco di un airone grigio ma ha la sua stazza. È passato in  volo cosi veloce da non darmi la certezza, ma la speranza sì. Che sia un airone bianco?

Mene vado piena di gratitudine con impressa ancora l'immagine del germoglio che sembra appoggiarsi a una samara.

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