Per l'occasione è stata realizzata un'esposizione di una trentina di opere delle due artiste Carla Bedini e Tamara Ferioli che si snoda fra l’ex-Chiesa e i locali del Mastio e della Torre del Castello di Sarzano, con due installazioni create per l'occasione da Tamara Ferioli.
La sede antica invita al raccoglimento e alla pura contemplazione delle opere, in cui il contesto rafforza questo intreccio tra arte e natura, presente nelle due artiste legate fra loro da questo filo rosso. Un filo rosso che continua nella pazienza con cui sono state prodotte alcune opere che hanno richiesto molta maestria, tempo e delicatezza.
Come ha raccontato poco prima dell'inaugurazione Gian Mario Margini, una delle anime della associazione (di cui fa parte da 19 anni!), "Abbiamo dato gli ultimi ritocchi e siamo pronti per Tracce16. 3500 campanelli, 600 ossa di pesce, 130 origami, 100 uova di quaglia, 70 soffioni, mezzo chilometro di filo da pesca, 100 metri di abete grezzo, garza, carta giapponese, lava islandese e tanta poesia..."
Carla Bedini, felinese, (qui il link al sito, qui la pagina fb) è stata presente sin dalla prima edizione della Biennale nel 1998, e tre anni dopo in esposizione, al Castello di Sarzano, con la sua prima personale, Il Filo delle Fate. Dopo tanti riconoscimenti, è tornata al Castello in compagnia di un’artista simile - mi verrebbe da dire che esistono delle affinità elettive tra le due, pur nelle loro specificità - nelle suggestioni che sa creare, anche in modo originale, la milanese Tamara Ferioli.
Di Carla Bedini mi hanno affascinato non solo i volti delle donne che lasciano intuire un mondo misterioso e al tempo stesso aperto a diverse narrazioni, ma la realizzazione delle tele, ricoperte da garze, l'uso di tecnica mista e l'essenza materica dei quadri, che si può osservare da vicino (che meraviglia l'assenza dei vetri! anche se devo dire che viene istintiva la voglia di toccarli anche se il rispetto per l'opera d'arte poi prevale).
Il vento delle cose. Tecnica mista su garza. |
Blue birds. Tecnica mista su garza. |
Questa realizzazione ha richiesto l'impiego di 130 origami a forma di farfalla.
Le due opere che mi hanno affascinato di più (qui ne mostrerò una, l'altra vi invito a visitarla di persona, non a caso ci sono ben due week end che potete programmare per andare in questo territorio ricco di storia e natura, dove perdersi tra le bellezze dell'Appennino Reggiano) sono le due nelle teche, così delicate e preziose ed effimere da esigere di essere protette.
Quest'opera è costituita da un nido sostenuto da una base di 70 soffioni (intatti). Delicatezza e poesia.
Leave me now - 2015 matite, capelli, sabbia lavica islandese su carta giapponese intelata. |
Volendo ricercare fili rossi tra gli artisti, le opere delle due artiste mi riportano alla memoria la mostra Crisalidi di Chiara Carrer che ho visto lo scorso anno alla Galleria Nuages e di cui ho parlato qui.
Hurricane love - 2015 - matite, capelli, sabbia lavica islandese su carta giapponese intelata. |
Nei quadri quello che colpisce è l'impiego ricorrente dei capelli (i quadri in mostra sono del 2015, l'artista sta ultimamente abbandonando l'impiego della figura umana). Ho chiesto di più a Tamara perché ero curiosa di capire cosa rappresentassero per lei. L'uso dei capelli è sempre stato un modo per esprimere la sua identità, per nascondere al tempo stesso il volto della persona, ma contemporaneamente, mostrandolo: giocando dunque sull'ambiguità e il contrasto; infatti solo apparentemente il volto è nascosto, quindi di fatto la persona in qualche modo si svela. L'uso del contrasto è una sua caratteristica, spesso li usa anche sulle foto del paesaggio; in quel caso usa i capelli per mostrare la sua identità nel paesaggio, modificandolo.
Una cosa che si nota è l'impiego diverso delle lingue nelle didascalie. L'artista mi ha spiegato che il titolo lo "vede nella sua mente" in una certa lingua, quella che in cui risuona meglio o che si avvicina meglio al significato del suo lavoro: l'impiego di lingue diverso è, quindi, una scelta voluta e consapevole, che dipende dall'effetto sonoro delle parole. Il lavoro sul titolo non è affatto secondario.
Il vasto mare arriva ogni mattina
Questa installazione prodotta per la biennale ha richiesto la realizzazione di moltissimi fiori attraverso l'uso di lische di pesce del Mar del Nord Atlantico di dimensioni variabili: merluzzo nordico (Gadus morhua), eglefino (Melanogrammus aeglefinus) e pesce lupo (Anarhichas lopus).
A Tamara Ferioli piace, infatti, girare il mondo, soprattutto i luoghi più sperduti e “di confine”, e da queste esperienze porta emozioni, ricordi, sensazioni che mette nel concreto delle sue opere, anche con l’utilizzo di tecniche quanto mai originali.
Colonna sonora 14giugno2016
A volte il progetto nasce tutto in una volta, a volte l'artista sente l'esigenza di riempire uno spazio. Quando ha visitato il campanile, dove c'è questa installazione sonora, l'idea iniziale di Tamara era quello di riempirlo completamente di campanelli (l'area è quella dove un tempo esistevano le campane). Poi ha compreso che sarebbe stato troppo dispersivo e decorativo.
Dopo una fase di riflessione e di esplorazione dello spazio circostante, ha deciso di creare una colonna sonora.
Tanto per darvi un'idea, per riuscire a creare questa installazione ci sono voluti 3300 campanellini e 500 metri di filo da pesca, su legno. I campanellini sono stati meticolosamente montati in lodo uno a uno con un singolo nodo: Tamara arrivava al mattino alle 8 e smontava alle 21. L'esperienza è immersiva e totalizzante e spesso un visitatore non riesce a comprendere tutto il lavoro, il tempo, la pazienza impiegata per creare un'installazione di questo tipo. Un'intallazione cangiante, che si sta modificando a opera del vento, tanto che inizialmente era una colonna di fili precisi, mentre il vento forte dell'altro giorno, quando l'ho vista ieri, l'ha resa più attorcigliata. Un'opera che si va a modificare quindi nel corso del tempo, effimera.
Questo è un breve video che ho fatto, ma sul profilo instagram di Tamara Ferioli ne potrete vedere altri due. Naturalmente l'invito è ancora una volta quello di andare a visitare la mostra: perché dal vivo, salire le scale impervie, arrivare in cima, osservare il panorama mentre il tintinnio dei campanellini risuona nell'aria fa tutto un altro effetto che nessuna foto o video potranno mai farvi vivere. Insomma immergersi in un'atmosfera esperienziale unica. Per ciascuno di noi.
La mostra di Sarzano sarà solo il primo appuntamento di una doppia esposizione, differente non solo negli allestimenti ma anche, in parte, nelle opere, che si concluderà a fine estate al Palazzo Ducale di Castelnovo Monti, dal 14 agosto a fine settembre. Con l’occasione saranno presentatii due originali e eleganti “quaderni/catalogo”, arricchiti da testi originali, costruiti anche con immagini della prima delle due mostre. I volumi saranno editi dalla casa editrice Abao Aqu, partner dell’evento espositivo.
Informazioni pratiche
Castello di Sarzano, via Graziani 1, 42034 Casina (RE). Tanto per darvi un'idea, circa due ore e mezza da Milano
La mostra - a cura di Paolo Belli - è aperta fino al 31 luglio: sabato (dalle 15 alle 19) - domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19). Info: tracce2016.effettonotte.it - http://www.distesaestiva.it/ -
Qui potete trovare un comunicato del Comune.
Accanto al Castello di Sarzano è possibile pranzare o pernottare a Il falco pellegrino (qui link), bar, ristorante locanda che ospita mettendo a disposizione alcune camere (Sabrina T. 333 2110379) - locanda@ilfalcopellegrino.it
Effetto Notte
L'associazione culturale che festeggia quest'anno i suoi primi vent'anni, è riuscita a presentare al territorio sempre proposte culturali di grande qualità. Nata sulla spinta di rassegne cinematografiche (Effetto notte è un film realizzato nel 1973 dal regista francese François Truffaut), si è poi indirizzata a mostre figurative e al rilancio del Parco Pineta, ora fulcro delle attività estive (fitto è il calendario anche per questa estate) mi spiega Filippo Gregori uno dei 30 volontari dell'associazione che si sono specializzati in diverse attività: c'è chi si occupa più di esposizioni, chi delle attività nel parco... Sicuramente l'associazione si è ben integrata sul territorio - lo scorso anno è stato proposto un aperitivo multiculturale molto apprezzato - e la risposta è sempre stata favorevole, tanto che ora che sono finiti i fondi delle Comunità Montane (ora abolite) e altri sostegni finanziari, parte del supporto è dato dagli esercenti locali con cui hanno sempre mantenuto un dialogo aperto.
Attualmente l'associazione sta creando rete con i Comuni di Castelnuovo nei Monti e di Villa Minozzo attraverso il progetto Il nido nell'erba (link qui).
Le altre mostre di Tamara Ferioli in giro per l'Italia
Chi si fosse appassionato all'approccio artistico di Tamara Ferioli potrà "assaporare" altre sue opere in altre esposizioni collettive presenti in diversi posti.
Learning From Lascaux
Dove: Firenze, Museo Fiorentino di Preistoria "Paolo Graziosi", a cura di Fabio Carnaghi
Il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria Paolo Graziosi in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze e con il supporto di ARK Cultural Property and Contemporary presentano “Learning from Lascaux”, una mostra d’arte contemporanea in dialogo con la raccolta preistorica del museo.
La mostra collettiva si concentra sulla pratica di artisti italiani che individuano nella cultura materiale un punto focale della loro ricerca, privilegiando i caratteri primari, quasi rudimentali del gesto, della collocazione nello spazio, della restituzione del preesistente sotto forma di sopravvivenza.
Informazioni:
Quando: Fino al 31 Ottobre
Orari di apertura: lun: 15.30-18.30/ mart, giov: 9.30-12.30 e 15.30-18.30/ merc, ven, sab: 9.30-12.30
ingresso libero
Tel. 055 295159 - info@museofiorentinopreistoria.it- www.museofiorentinopreistoria.it
www.accademia.firenze.it - www.arkmilano.com
Biennale Arte Dolomiti 2016
Alla Ex Caserma Monte Rite, a Cibiana di Cadore (BL) artisti internazionali provenienti da diverse parti del mondo (Australia, Austria, Brasile, Africa, Finlandia, Germania, Georgia, Grecia, India, Italia, Palestina, Polonia, Russia, Slovenia, Singapore, Turchia, Stati Uniti d'America, Uruguay) esporranno le loro opere a 2183 metri.
La biennale si snoda tra pittura, fotografia, installazioni, video proiezioni, performance di danza, musica, architettura, design, con il filo conduttore di rappresentare il loro Paese attraverso le loro opere, il legame fra le arti e la natura incontaminata.
Gli ideatori e gli organizzatori (Ideatore e Organizzatore: Paivi Hannele Tirkkonen/ Partners: Alberto Gersich, Andrea Zinato/ Curatore: Loredana Trestin) hanno pensato di ottimizzare lo spazio dell’ex Caserma a Monte Rite, Cibiana di Cadore facendolo divenire scenario di un evento di indimenticabili emozioni. La Caserma, in passato teatro di sofferenze umane diventa, un secolo dopo, luogo di aggregazione culturale, al di là di ogni confine.
Un interloquire tra le forme d’arte e la natura incontaminata che sembrano comunicare tra loro: la natura è sempre fonte d’ispirazione sia quando è incontaminata che quando è ferita dalle armi o dagli abusi dell’uomo.
Il pensiero è di unire Arte, Cultura e Natura in una esposizione internazionale, proprio nei luoghi della Grande Guerra, come inno all’amore. L’arte permette di dare spazio alla libertà, alle idee, alla propria sensibilità: tutti aspetti che sono in antitesi alla violenza, alla sopraffazione, al conflitto.
Informazioni:
info@biennalearte.com - Paivi Tirkkonen (paiviproarte@ymail.com) Italia - www.biennalearte.com
Linea continua: moltitudini del disegno contemporaneo
Domani è l'ultimo giorno per vedere invece alla Galleria Interno 18 arte contemporanea, via E.Beltrami 18, a Cremona la collettiva: un allestimento a prisma, volutamente ipertrofico e prolisso, per di più “costretto” in uno spazio decurtato (l’ingresso e una sola sala anziché due), con lo scopo di ottenere maggiore immediatezza e intensità d’insieme. È l’idea di trovarsi alle prese con la circolarità.
Il confronto tra i vari disegni si declina nei modi più disparati: una calligrafia come gesto irripetibile o il suo annullamento nelle forme dell’immagine, embrione presagio di altri approdi o opera compiuta e autonoma, registrazione immediata di pensiero, appunto automatico.
“Ogni nozione individuale è come un automa spirituale, ovvero ciò che essa esprime è interiore a essa, essa è senza porte né finestre; essa è programmata in tal modo che ciò che essa esprime sia in compossibilità con ciò che un’altra esprime.” GILLES DELEUZE in "DELEUZE / LEIBNIZ Cours Vincennes - 15/04/1980
Info
Orario di apertura: Sab 10:30-13:00 16:00-20:00 / www.galleriainterno18.it
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