I bambini iniziano ad acquisire una cognizione temporale a partire dal secondo anno della scuola primaria, poi in terza vanno alla scoperta della nascita della Terra. Si tratta di un processo lungo ed elaborato in cui tanti pezzetti di informazioni raccolti quà e là si raccolgono e dipanano in un filo conduttore, fino a formare una narrazione organica che inizia a dare loro un'idea del tempo e dello spazio. Sicuramente un ruolo importante è associare alla teoria una buona pratica costituita da piccoli e semplici esperimenti che accompagnano alla scoperta di questa storia emozionante. "Pianeta Terra" di Jen Green e con le illustrazioni di Shaw Neilsen Dynamo, con la traduzione di Eugenio Melotti (un naturalista/giornalista molto competente e preparato, garanzia di qualità) e una supervisione tecnica, edito da Editoriale Scienza (link) può essere un modo stimolante per avvicinare i bambini a questo mondo affascinante.
La Terra è un pianeta complesso e in questo volume ci viene presentato pian piano e scomposto nei suoi elementi, ognuno dei quali viene associato a un esperimento pratico: si passa dal Pianeta ai suoi strati, dall'elemento temporale a cosa sono vulcani e terremoti, a come nascono le montagne; si parla di minerali, oceani e mari, aria e venti; nuvole e pioggia, ghiaccio (quindi tutto il ciclo dell'acqua)...
Ogni pezzetto è accompagnato da un diversi testi concisi ma essenziali associati a una proposta di esperimento/i, fino ad arrivare a comporre un vero e proprio globo terrestre che ha associato anche la sua parte interna (nucleo interno, nucleo esterno e mantello), spesso difficili da concepire a livello concettuale e visualizzare in modo corretto.
Per capire, ho provato a mettermi alla prova insieme a mio figlio per valutare quanto gli esperimenti fossero a portata di bambino.
La Terra è magnetica
Per iniziare ci vuole tanta curiosità e un po' di voglia di sperimentare e mettersi in gioco. Il libro indica chiaramente quali sono gli "ingredienti" necessari per svolgere l'esperimento. In questo caso, basta tagliare un tappo di sughero (in questo modo si lavora anche sulla manualità del bambino, spesso trascurata, e lo si rende protagonista dell'esperimento).
Dopodiché, si magnetizza un ago con un magnete (anche uno di quelli che si hanno attaccati al frigo)
Poi si appoggia l'ago sul turacciolo, che galleggerà in una vaschetta d'acqua e.., magicamente si osserverà l'orientamento dell'ago che andrà a indicare il Nord (si può poi controllare con una bussola, volendo). Come ti creo un fossile
Il mondo dei fossili affascina da sempre i più piccoli, ma l'idea di poter riprodurre la sagoma di un oggetto può essere un esperimento divertente e illuminante al tempo stesso.
Come pasta da modellare abbiamo usato della farina con acqua, ma se uno ha in casa del pongo o didò forse è ancora meglio (nel libro si parla di "pasta da modellare").
Dopo aver steso uno strato, la conchiglia (nel nostro caso molto semplice, sarebbe meglio utilizzare un oggetto con una superficie zigrinata per coglierne tutte le sfaccettature)
viene fatta aderire all'interno della pasta da modellare per creare un'impronta
Poi si prende del gesso che viene sciolto con acqua in modo da avere un impasto denso e lo si versa nel calco
Poi si lascia asciugare, in attesa di "rivelare" il fossile (nel nostro caso nella foto in alto al capitolo)
Come potete notare gli esperimenti sono semplici, possono essere fatti anche dai bambini ma penso che a 8/9 anni, una supervisione dell'adulto possa sia servire a effettuare correttamente gli esperimenti sia a mettersi insieme in gioco trovando una modalità alternativa di relazionarsi. In particolare penso che questo libro potrebbe essere felicemente adottato da una maestra di scienze/geografia (solitamente si tratta di due insegnanti diverse) del terzo anno e a procedere in avanti.
Il mio mappamondo
Il mappamondo è sicuramente un elemento che affascina molto i bambini che ancora non hanno ben idea della disposizione dei continenti, ma li studiano sui libri o sugli atlanti dove spesso li vedono solo in forma appiattita. Trovo quindi interessante la proposta di costruirne uno, anche se in questo caso il bambino va seguito dall'adulto per essere sicuro di far combaciare tutte le parti (anche se i collegamenti sono indicati nei diversi passaggi di montaggio).
Alcuni fogli fungono da spiegazione per il montaggio dei vari pezzi che sono contrassegnati da lettere che devono combaciare. L'aiuto dell'adulto è perlopiù nel mantenere insieme i pezzi e aiutare nella fase di incollaggio che può risultare un po' laboriosa, ma, alla fine, appagante.
Pian piano le parti assemblate prendono la forma del globo terrestre...
Vorrei sottolineare che tutti gli esperimenti sono fatti impiegando materiali facilmente reperibili e questo è un valore aggiunto del volume.
Non mi resta che invitarvi a sperimentare voi stessi e insieme ai vostri figli o alunni e diventare scienziati alla scoperta dell'affascinante evoluzione della Terra.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti è piaciuto questo articolo e pensi sia utile condividilo con i tuoi amici.
Grazie!